E’ morto Gianluca Vialli, aveva 58 anni. Il ritorno del maledetto cancro ha sopraffatto la sua grande voglia di vivere

È morto Gianluca Vialli. L’ex allenatore e giocatore di calcio si è spento a Londra a soli 58 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas iniziata nel 2017. L’ex attaccante, che ha militato nella Cremonese, nella Sampdoria, nella Juventus e infine nel Chelsea, se ne è andato a pochi giorni dalla scomparsa di altri due nomi del mondo del calcio, Pelé Mihajlovic.

La sua carriera inizia nel negli anni ’80 con la Cremonese, dove milita fino al 1984. Poi passa alla Sampdoria per otto anni, fino ad approdare alle Juventus nel 1992 e quindi al Chelsea nel 1996. Vincitore di innumerevoli trofei in campo nazionale e internazionale, è stato capocannoniere dell’Europeo Under21 del 1986 e della Coppa Italia 88-89 e, ancora, della Serie A 1990-91. Nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.

Vialli rientra nella ristretta cerchia dei calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni Uefa per club, unico fra gli attaccanti. Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988); al suo attivo anche 21 gare e 11 gol con l’Under-21, con cui ha disputato due Europei di categoria (1984 e 1986).

Come allenatore viene nominato player manager del Chelsea nel febbraio del 1998. Porta al club diverse vittorie, cinque trofei conquistati in meno di tre anni, ma, per screzi con vari elementi dello spogliatoio e dopo un avvio di annata stentato, viene licenziato nel settembre del 2000. Nel 2001 accetta la proposta del Watford, ma viene licenziato dopo solo una stagione. La stagione alla guida degli Hornets è l’ultima della sua breve esperienza da allenatore.

La sua carriera si sposta poi nel mondo della tv come opinionista e analista calcistico. Nel marzo 2019, viene nominato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), insieme a Francesco Totti, ambasciatore italiano per il campionato d’Europa 2020 e, infine, nel novembre dello stesso anno entra nella Figc come capo delegazione della Nazionale, allenata dall’ex compagno Roberto Mancini. Ruolo che lascia, appunto, lo scorso 14 dicembre per continuare la sua battaglia contro il cancro.

La Figc fa sapere che in sua memoria sarà osservato un minuto di raccoglimento prima di tutte le gare in programma nel week end.

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