Uccise 54 inermi prigionieri, il PD gli fa la festa per il suo centesimo compleanno: questa la feccia che fa le pulci al presidente del Senato

di Mario Adinolfi da Facebook

Giulia Andrian, candidata Pd alla Camera, celebra Valentino Bortoloso, il responsabile partigiano dell’eccidio di Schio: 54 persone uccise a sangue freddo in carcere, 17 ferite, subito arrestato dagli inglesi per l’efferatezza della strage. Poi Cuperlo fa la morale a La Russa…

Pd, polemica per la foto con il protagonista dell’eccidio del carcere di Schio

È polemica sul Partito democratico. A scatenare la rivolta social ci pensa una foto, quella che ritrae alcuni esponenti accanto a Valentino Bortoloso. L’uomo è niente di meno del partigiano “Teppa” protagonista dell’eccidio avvenuto nella notte del 6 luglio 1945 all’interno del carcere di Schio. “Abbiamo festeggiato in tanti alla Casa del popolo Valentino Bortoloso. Come ho sentito recentemente dalla vedova Calabresi, non bisogna inchiodare le persone ad un singolo episodio della loro vita, ma apprezzarle per quello che hanno fatto prima e dopo”, commenta sopra lo scatto la consigliera comunale di centrosinistra Giulia Andrian.

“Per questo – si legge ancora – Bortoloso è e rimane per molti di noi il simbolo della lotta partigiana ed è stato un onore poter stringergli la mano. Un’emozione forte mi ha provocato la consapevolezza di aver incrociato un testimone della Storia con la S maiuscola. Un orgoglio aver sentito dalla sua voce che adesso tocca a noi portare avanti i suoi ideali”. Bortoloso è stato ai tempi condannato a morte, con pena commutata in ergastolo, liberato grazie all’amnistia dopo dieci anni di carcere.

Alla sua festa, in occasione del suo centesimo compleanno, oltre alla Andrian c’era il segretario cittadino del Pd Luigi Coppiello. Diverse le critiche rivolte ai dem, tutte ricordano il passato di Bortolaso. Eppure non mancano commenti in sua difesa. “Bortoloso merita rispetto… Ha pagato perché è finito in carcere. Ha confessato, ma non ha mai rivendicato. Mi pare molto peggio chi non ammette nulla. Ancora oggi c’è chi è stato o è fascista, ma è incapace di riconoscerlo. Da credente, dico: chi è senza peccato scagli la prima pietra”, ha detto Coppiello al Fatto Quotidiano.

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