Soumahoro pagliaccio fino in fondo: adesso si mette a fare la vittima persino con i parassiti che gli hanno regalato il seggio e una bella 15mila euro al mese per 5 anni

Matteo Pucciarelli per www.repubblica.it

“Mi ha francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare, l’assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (AVS), con il quale sono stato eletto da indipendente. Dopo un’attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico, ho maturato la decisione di aderire al gruppo parlamentare Misto, lasciando il gruppo AVS, per proseguire la mia attività di parlamentare”.

Ad annunciare il passaggio al nuovo gruppo è proprio il deputato Aboubakar Soumahoro che in un corposo dossier ribalta le accuse che gli sono piovute addosso in questi mesi. L’esito era nell’aria: o per sua decisione o per quella del gruppo parlamentare, il deputato era ormai da settimane a un passo dal misto.

Soumahoro si era autosospeso dal gruppo parlamentare dell’Alleanza verdi sinistra lo scorso novembre. Una decisione ‘spintanea’, nel senso che fu decisamente caldeggiata da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, i due promotori della lista rossoverde. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, replica con poche parole: “Non ho nulla da dire su questo, se non che siamo terribilmente delusi umanamente da questa persona”.

Le richieste di chiarimento sulla vicenda che ha coinvolto la sua famiglia, ma pure la gestione dei fondi della Lega Braccianti, non sono mai arrivate, perlomeno non a coloro che lo aveva candidato e portato in Parlamento. “Ha fatto tutto da solo, non abbiamo più avuto nessun confronto, ne sappiamo di dossier. Mi sarei aspettata una comunicazione più diretta e meno burocratica, mentre ho solo ricevuto per conoscenza la sua lettera al presidente Fontana”, si lamenta la capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.

SOUMAHORO SUL DIRITTO ALL’ELEGANZA

Poi torna a parlare della moglie, Liliane Murekatete, e della sua dichiarazione sul “diritto alla moda e all’eleganza” fatto durante una trasmissione televisiva: “Non sono stato compreso. Mi riferivo al diritto di chiunque di vestirsi come meglio crede. Tuttavia trovo davvero singolare che mi si chieda di esprimere un giudizio di valore circa foto della mia compagna risalenti a 4 anni prima che io la conoscessi”.

E sull’indagine aperta dalla Procura di Latina sulle condizioni dei lavoratori nella cooperativa Karibu, si legge nel dossier, le foto di Liliane Murekatete sono state riprese “da quotidiani, siti e rotocalchi che hanno sottolineato e commentato il suo modo di vestirsi, la tipologia di abbigliamento e accessori utilizzati, etc. Soprannominata provocatoriamente ‘lady Gucci’ – prosegue il dossier – la donna è stata al centro di una serie di pesanti commenti e insinuazioni da parte della stampa e di opinionisti di varia natura”.

SOUMAHORO: “PERSONA DI COLORE VA BENE FINCHÉ POVERA E AI MARGINI”

Una persona di colore “va bene finché è un ‘negro da cortile’, finché protesta con gli striscioni, cosa che peraltro ho fatto mille volte e non smetterò mai di fare, se è povero e sta ai margini. Ma se prova a fare un salto di qualità immediatamente disturba”. E’ questo, secondo Aboubakar Soumahoro, uno dei motivi che hanno portato ad un “ingiustificato accanimento” nei suoi confronti.

Si tratta di una “dimensione relativa a me come individuo”, sottolinea nel dossier parlando poi di una seconda dimensione, relativa questa al “modello sociale”: il modello della Lega Braccianti, con i lavoratori dei campi non solo stranieri ma anche italiani – afferma – che si autodeterminano e si autogestiscono”.

Questo “fa molta paura, toglie potere a un sistema di assistenzialismo che ha come obiettivo quello di mantenere lo stato di emergenza, semplicemente perché finché c’è emergenza ci sono soldi a pioggia per gestire l’emergenza, e, dal momento che nulla accade per caso, forse questo può far comprendere perché vi sia stato così tanto ingiustificato accanimento nei miei confronti”.

SOUMAHORO: “SU KARIBU CHIESI CHIARIMENTO NEL 2021”

“A fine 2021 lessi da alcuni articoli di stampa sulla mancata retribuzione ad alcuni dipendenti della Karibu e – pur non avendo alcun interesse diretto nelle cooperative – chiesi immediati chiarimenti a riguardo. Venni informato del fatto che non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari per pagare gli stipendi, che si erano sollecitati gli Enti pubblici, e – così mi venne detto – che auspicabilmente tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli”, conclude in un dossier il deputato Aboubakar Soumahoro.

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