Domani Italia a rischio paralisi per il primo sciopero dell’era Meloni: fino a ieri tutti bravi e muti con Draghi e Conte. Adesso si sono accorti che il costo della vita è diventato insostenibile

MILANO – Possibili disagi in vista domani per chi viaggia in vista dello sciopero procalamato dai sindacati di base. Stop, cancellazioni e rallentamenti potrebbero interessare treniaerei bus ma la protesta si estende anche ad altri comparti del settore privato e pubblico. I disagi potrebbeor durare dalle 21 di giovedì alle stessa ora di venerdì.

Treni, garantiti i viaggi su Frecce e Intercity

A livello nazionale Trenitalia fa sapere che la protesta non interesserà i viaggiatori di Frecce Intercity, che viaggeranno quindi normalmente. “Circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia in occasione dello sciopero del personale del Gruppo Fs Italiane proclamato da alcune sigle sindacali, in adesione a uno sciopero generale, dalle 21 di giovedì 1dicembre alle 21 di venerdì 2 dicembre 2022”, spiega una nota. “Saranno garantiti anche i collegamenti Regionali nelle fasce pendolari (6.00-9.00 e 18.00-21.00). Nel resto della giornata, Trenitalia si impegna ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti, con possibili modifiche al programma dei treni”.

La situazione nelle città: Milano e Roma

Per le singole città le aziende del trasporto locale comunicano sui propri siti i possibili impatti per i viaggiatori. A Milano Atm fa sapere che le metropolitane sono garantite per tutta la giornata mentre potrebbero esserci conseguenze sul servizio dopo le 18. Bus, tram e filobus potrebbero non essere garantiti dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18. A Roma Atac fa sapere che sono garantite sull’intera rete da inizio servizio diurno alle ore 8.29 e dalle ore 17.00 alle ore 19.59 mentre non è il servizio  dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 al termine del servizio diurno.

Le ragioni della protesta

‘Giù le armi, su i salari!”: è lo slogan dello scioero proclamato dalla galassia dei sindacati di base contro la manovra economica del governo e per la pace, per stipendi, diritti, pensioni adeguate e sanità, scuola e case pubblici e di qualità. Alla protesta aderiscono fra l’altro Cub, Cib Unicobas, Confederazione Cobas, Sgb, Sicobas, Usb e Usi Cit. Sono previste manifestazioni in molte città con le concentrazioni principali a Roma davanti al Mef, in via XX settembre dalle 10, e a Milano, di fronte Assolombarda, in via Pantano, alla stessa ora.

Analoghi cortei e presidi si svolgeranno a Torino (Piazza Carlo Felice), a Genova in Largo Lanfranco, a La Spezia in via Vittorio Veneto, a Firenze alla Fortezza da Basso-Piazzale Montelungo, a Napoli in via Vespucci, a Sassari in piazza Castello, a Trento in piazza Dante, a Catania in piazza Cavour, a Palermo in piazza Orlando, ad Acate (Ragusa) in piazza San Vincenzo, a Parma in via Repubblica, a Reggio Emilia davanti l’ospedale di Santa Maria Nuova e a Bologna in piazza XX settembre.

“A fronte del forte peggioramento delle condizioni economiche che ha portato a un aumento generalizzato dei prezzi di tutti i beni di prima necessità e delle bollette di luce e gas, i sostegni messi in campo dal precedente governo si sono rivelati assolutamente insufficienti, come la linea di intervento messa in campo dalla neo eletta presidente del Consiglio che si muove nella stessa direzione”, affermano i sindacati. “I redditi in Italia non crescono – sottolineano i rappresentanti dei lavoratori -. È un dato di fatto che i salari del nostro Paese, unico tra quelli Ocse, sono più bassi rispetto a quelli di 30 anni fa. A questo si aggiunge l’esplodere di un’inflazione a due cifre, che sta spingendo altri milioni di persone sotto la soglia di povertà”.

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