di Paolo Becchi per il blog di Nicola Porro
Ritorno sul tema trattato qualche giorno fa. Non intendo fare ādietrologiaā. Tutti dicono che ĆØ stato il colpo di grazia per Berlusconi. Beh, certo dopo Ronzulli, lāinchino nella sede di FdI (non ci riuscƬ neppure Fini), le dichiarazioni su Vodka e Lambrusco in barba a tutte le sanzioni,Ā che Berlusconi ne esce un poā suonato. Ok, ma attenzione, perchĆ©Ā Berlusconi con le ultime uscite ha messo il dito nella piaga. Questa guerra non ha il consenso popolare soprattutto, ovviamente, per via dei danni economici che sta provocando.
E allora si invocano i sacri principi, che non sono quelli cristiani, ma la fedeltĆ allāAlleanza Atlantica e alla Ue. Come se la posizione di Berlusconi fosse quella di Marco Rizzo o del vecchio Pci. Suvvia, siamo seri.Ā Il problema che Berlusconi ha sollevato non ĆØ quello di uscire dalla NatoĀ o dalla Ue ā non ĆØ folle sino a questo punto ā ma di come starci dentro. Dobbiamo essere servi o alleati della Nato? Membri con la propria autonomia della Unione europea o meri esecutori di decisioni prese da altri? Si puĆ² essere diversamente atlantisti e diversamente europei. SarĆ difficile, ma non impossibile.
LāUngheria fa parte della Nato e della Ue ma sta dimostrando di seguire una via molto diversa dalla nostra. Lāāilliberaleā, lāāantidemocraticoāĀ Orban ha deciso di indire su sanzioni e armi un referendum nazionale. E perchĆ© anche noi non facciamo un referendum consultivo di indirizzo? Non dite che la Costituzione lo vieta perchĆ© non ĆØ vero, uno nel lontano 1989 ĆØ stato fatto.Ā Diamo allora voce al popolo su sanzioni e armi, per far questo non ĆØ necessario uscire dalla Nato e neppure dalla Unione Europea.
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