Lutto gravissimo per gli appassionati del motorsport: si è spento ieri dopo una lunga degenza in ospedale Giovanni Di Pillo, una delle voci più note e carismatiche

tratto dalla pagina Facebook ufficiale del Circuito del Mugello
Si è spenta la Voce del Mugello.
Sembra impossibile. La notizia ci ha travolti nella notte di ieri ed è troppo stridente e dolorosa. Il nostro Giovanni Di Pillo, da sempre voce dell’Autodromo del Mugello, ci ha lasciati a soli 67 anni. Grandissimo appassionato di moto e della vita, sono ancora nitidi i ricordi delle sue brillanti interviste ai piloti in griglia e sul podio della MotoGP. Dalle scorribande in pista per la Mosquitos Way alla Formula 1 GP della Toscana. Unico. Insostituibile. Il Mugello non sarà più lo stesso senza il suo inimitabile, benaugurante “Buongiorno Mugelloooo!!!!”. Il nostro pensiero e caloroso abbraccio va adesso alla moglie Cristina e ai molti amici che – come noi – oggi hanno perso un pezzo di cuore. Ciao Giò!

Si è spento ieri dopo una lunga degenza in ospedale una delle voci più note e carismatiche del Motorsport italiano. Giovanni di Pillo, per gli amici Giò o DiPi, aveva iniziato molto presto a raccontare il mondo dei motori, giovane crossista si dilettò da subito con ogni tipo di moto, in strada, in pista e su sterrato. “Toscanaccio Doc” da giovane giornalista seguiva numerose competizioni, ma la sua base fu sempre il Mugello tanto da divenire lo speaker ufficiale del circuito toscano dove ha raccontato e commentato le più belle gare del circo mondiale. Aveva 67 anni e da qualche mese era ricoverato in ospedale di Careggi vicino Firenze per curare una malformazione cardio vascolare con cui lottava da qualche anno. Da giovane studiava medicina ma la lasciò per fare il giornalista “fu la migliore scelta della mia vita” raccontava poi spesso agli amici negli anni successivi ed infatti fu la scelta giusta perché ha veramente segnato un epoca emozionando gli appassionati e avvicinando a questo mondo migliaia di amanti del mondo delle due e delle quattro ruote.

Impossibile non svegliarsi sulle colline sovrastanti  il paddock del tracciato toscano senza ascoltare la sua voce che rimbombava nei microfoni del circuito, ma la notorietà presso il grande pubblico arrivò con il debutto sul grande schermo come telecronista di Tele Montecarlo dove il nostro Giovanni commentava le gare del Campionato Italiano Superturismo e del Mondiale Superbike. Passando dalle battaglie tra Tarquini, Naspetti, ai duelli infuocati tra Giovanardi, Capello, resta negli annali una delle migliori telecronache di quegli anni come la battaglia sotto il diluvio tra Fabrizio Giovanardi (Alfa 155) vs Karl Wendlinger (Audi A4)  nel Super Turismo del  1997 e tanti altri fino a celebrare le gesta dei mondiali di Fogarty, Bayliss, Polen e Toseland (di cui era anche grande amico) e poi ancora da Troy Corser a Marco Melandri fino a Max Biaggi.

Grande amico personale di Fabrizio Pirovano e Giancarlo Falappa, Giovanni era una presenza costante nel paddock della Superbike, una vera istituzione per piloti, appassionati di moto e addetti ai lavori. Le sue telecronache divennero un esempio da seguire per molti e le sue urla, le sue espressioni, il suo tono e la sua cadenza erano oramai divenute dei modi di dire e delle formule familiari per i motociclisti di ogni età. Le sue telecronache di alcune gare passate alla storia del motociclismo vengoni ancora oggi ascoltate e riascoltate su YouTube, mentre il suo racconto del duello tra Troy Bayliss e Colin Edwards a Imola nel 2002 divenne un vero e proprio mito per tutti gli appassionati che resterà per sempre negli annali del motociclismo.

Dopo Tele Montecarlo passò a Nuvolari, ma continuò a seguire come speaker del circuito il mondiale Superbike a cui era legato da amicizie e da una passione viscerale. Contemporaneamente non smise di commentare la MotoGP durante l’appuntamento del Mugello, sempre come speaker del circuito. Grande appassionato di Motocross portò a Nuvolari il Campionato Supercross AMA dove celebrò le gesta dei più grandi crossisti della storia da Stanton a McGrath, dal suo amato Baba Stweart, da Ryan Dungey a Ryan Villopoto, da Jean-Michel Bayle a Ricky Carmichael. Parallelamente continuò la sua attività di giornalista e tester a due e quattro ruote mostrandosi sempre un curioso osservatore delle novità tecniche e motoristiche apportate dai nuovi modelli.

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