Una nuvola di metano sta avvolgendo l’intera Scandinavia! Ecco l’ennesimo capolavoro dei terroristi di oltreoceano: le conseguenze allucinanti dell’attentato al gasdotto

Una grande nuvola di metano si è formata nei cieli di Svezia Norvegia. E’ il primo frutto del terribile incidente ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 che passavano sotto il mar Baltico, con il grave sospetto che si sia trattato in realtà di un sabotaggio. A opera di chi? Le accuse si incrociano: Ucraina, e di riflesso i Paesi occidentali, sospettano di un blitz russo, mentre Mosca chiama in causa gli ucraini o, addirittura, gli Stati Uniti. Due esplosioni, quattro falle aperte, il flusso di gas dalla Russia all’Europa interrotto forse per sempre, vista l’entità del danno. E ora, secondo i calcoli di Stephen Matthew Platt, scienziato del clima presso l’istituto norvegese di ricerca sull’aria Nilu, circa 40.000 tonnellate di metano sono state rilasciate nell’aria. “Le emissioni corrispondono al doppio delle emissioni annuali di metano dell’industria petrolifera e del gas in Norvegia. Sono livelli record, mai visto niente di simile prima in Norvegia e Svezia”, spiega l’esperto.

L’immensa nuvola di gas si sta muovendo verso Nord e potrebbe arrivare fino alle isole Svalbard, entro un paio di giorni, spinta dai venti. Il fenomeno ottico è impressionante e inquietante, anche se pur con elevata concentrazione il metano, sottolinea sempre Platt, non rappresenterebbe un grave pericolo per le persone: “Non è pericoloso per l’uomo. Non è un gas infiammabile in queste quantità. È l’effetto climatico di cui invece stiamo parlando”.

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Nel frattempo l’operatore di Nord Stream ha fatto sapere che prevede di iniziare a valutare i danni al gasdotto non appena riceverà i permessi ufficiali necessari. L’accesso all’area degli incidenti può essere consentito solo dopo che la pressione nel gasdotto si è stabilizzata e la perdita di gas si è interrotta, ha affermato la società. “Fino al completamento della valutazione dei danni, non è possibile prevedere i tempi per il ripristino dell’infrastruttura di trasporto del gas”, ha affermato. Le perdite di gas sulle due stringhe del primo gasdotto Nord Stream e su una delle due stringhe del gasdotto Nord Stream 2 si sono verificate all’inizio di questa settimana vicino all’isola danese di Bornholm. Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, ha affermato che è necessaria un’indagine internazionale approfondita sulle rotture dei gasdotti ed ha rifiutato di commentare una dichiarazione dell’intelligence russa secondo cui Mosca avrebbe prove che indicavano che l’Occidente ha avuto un ruolo nel sabotaggio del gasdotto del Mar Baltico.

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