Dagospia spara i sondaggi aggiornati spacciandoli per ‘previsioni personali’: Conte vola grazie al reddito di cittadinanza, ma se contate le percentuali, lui non le cita, ma le liste anti sistema possono valere davvero almeno il 15%

1. SATURNO, MERCURIO… DAGOSPIA PROVA A BUTTAR GIÙ L’OROSCOPONE DEL 25 SETTEMBRE
2. DEFLAGRAZIONE DI MATTEO SALVINI. DIMENTICATE LA LEGA DEL PAPEETE CHE VELEGGIAVA AL 34%, IL CARROCCIO COLA A PICCO AL 10%, SE NON AL 9%. FOGLIO DI VIA PER IL CAPITONE?
3. ESPLOSIONE DI ENRICO LETTA. GLI ASTRI PRESAGISCONO UN DISASTRO PER IL PD: INTORNO AL 19%. COSA FARÀ L’ALA SINISTRA DI ORLANDO-BETTINI, SMANIOSI DI RICONGIUNGERSI A CONTE?
4. CONTE VOLA E SCARICA GRILLO. SARÀ LA SORPRESONA DEL VOTO. GLI ASTRI LO PREFIGURANO ADDIRITTURA AL 15-17%. E COL 15%, IL M5S È DI CONTE E GRILLO FINIRÀ IN UNA BOLLA DI VETRO
5. BERLUSCONI CHI?. LE STELLE PREVEDONO FORZA ITALIA SFARINATA TRA IL 5-6%. COME ULTIMO COLPO DI CATETERE, POTREBBE SFILARSI QUANDO L’UE E LA BCE TAGLIASSERO PNRR E BTP
6. CALENDA-RENZI, 6 IN CONDOTTA. IL TERZO POLO GNA’ FA’. GODE SOLO IL SEDERE DI MATTEO
7. MELONI POCO MATURI. CON 25-27%, POTRÀ CANTARE VITTORIA IN ITALIA MA NON IN EUROPA…

(FATE LE SOMME E QUELLO CHE MANCA PER ARRIVARE A 100 VA IN QUOTA ALLE LISTE ANTI-SISTEMA, CHE DAGOSPIA SI PREMURA A NON CITARE)

DAGOREPORT tratto da dagospia.com

Cancro, Toro, Gemelli… Saturno, Mercurio, Marte… Sono un milione e mezzo gli italiani che consultano regolarmente cartomanti. E gli altri sessanta, che fanno? Semplice: leggono l’oroscopo, convinti che si può predire i nostri futuri disastri attraverso gli astri. Aggiungere che il cittadino italico non è un animale razionale bensì dominato da una volatilità prettamente latina e quando si trova davanti a un’urna elettorale è capace di tutto, di più.

Anche Dagospia, legata da fili invisibile alle orbite di Saturno, convinta che è meglio cercare presagi tra le stelle che vivere alla cieca, prova a buttar giù l’oroscopone del 25 settembre. Che Italia uscirà dal un test elettorale che non ha precedenti nell’epoca moderna: viviamo in tempo di guerra, in un’epoca di alta insicurezza economica, che genera paura e nervosismo?

Allora vediamo, una volta contati i voti e decisi i seggi, cosa vede e prevede il pensiero astrale, in data 26 settembre.

Deflagrazione di Matteo Salvini. Dimenticate la Lega del Papeete che veleggiava al 34% e smaniava per avere i “pieni poteri”: il risultato potrebbe consegnarci un Carroccio che sprofonda al 10%, se non al 9. L’effetto dello spappolamento comporterebbe l’immediato foglio di via al Capitone e la presa di potere dei governatori del nord, con l’insediamento di un nuovo leader nella personcina di Massimiliano Fedriga. Un cambio che farà stappare campagne a Bruxelles e a Washington. Ma anche qualche bottiglia di nascosto spumeggerà in casa Meloni. Ma con l’egocrazia di Salvini nulla è dato per scontato.

Esplosione di Enrico Letta. Gli astri presagiscono un disastro per il Partito Democratico: intorno al 19% a causa dell’erosione di voti da parte dei 5Stelle di Conte, della sinistra ambientalista di Bonelli e Fratoianni, del terzo polo di Calenda-Renzi. A Sotti-Letta non resterà che prendere atto del fallimento della sua campagna elettorale, portata avanti con una personalità e un carisma meno vivace di un cartonato, e tornarsene a fare i suoi pippotti a Parigi. Nel Pd, intanto, cosa succederà tra l’ala sinistra degli Orlando-Provenzano, smaniosi di ricongiungersi a Conte, e l’ala destra di Guerini-Marcucci che detestano i pentastellati?

Conte vola e scarica Grillo. L’esito dei 5Stelle sarà la sorpresona del 25 settembre. Gli astri lo prefigurano addirittura al 17%. Nessuno lo avrebbe immaginato fino a un mese fa. Anzi veniva dato in rapida decomposizione. E’ bastato che Conte tornasse ad ascoltare i consigli di Ta-Rocco Casalino e voilà, agitando la bandiera del Reddito di Cittadinanza, dovrebbe portarsi a casa gran parte dei voti del sud (vecchi tempi quando i voti siciliani puzzavano di mafia e il voto di scambio era di casa nella Dc). E col 15%, il M5S è di Conte e Grillo finirà in una bolla di vetro con la neve finta, emblema del kitsch d’antan

Berlusconi chi?.Il nonno con i capelli trapiantati che oggi cazzeggia su Tik Tok e che per vent’anni, tra affari e politica, tra Bunga Bunga e Villa Certosa, ha trasformato l’Italia in un bordello in doppio petto, secondo Ragione e Plutone, dovrebbe decomporsi con una Forza Italia sfarinata tra il 5-6%. Quell’ultima mossa di scaricare prima Gianni Letta e poi Draghi, su input della sua rasputin salviniana Ronzulli, non viene premiata dalle stelle. A questo punto, ergersi padre nobile dell’europeismo contro le uscite di testa Vox-orbaniane di Salvini e Meloni, fa solo tenerezza: daì, rimettiamolo a letto ché s’è fatto tardi. Come finale, come ultimo colpo di catetere, potrebbe sfilarsi dalla coalizione quando l’Europa e la Bce decidessero di chiudere i rubinetti del Pnrr e dei Btp. Ad Arcore, gli affari di Mediaset-Mondadori hanno sempre la precedenza.

Calenda-Renzi, 6 in condotta. Il terzo polo gna’ fa’, direbbe Funari. Gli astri degli ultimi giorni sono una doccia fredda ai sogni di gloria dell’ex portaborse di Montezemolo di raggiungere il 10%; per Renzi, il politico più antipatico d’Italia isole comprese, il fatto di tornare a poggiare i glutei in Parlamento anziché giocare a flipper nel baretto del paesello di Rignano sull’Arno, è già un miracolo. I nostri eroi si dovrebbero accontentare di poter partecipare ai giochi di Palazzo che saranno dominanti in caso di un governo di emergenza nazionale a tempo, guidato da Draghi per un anno, al fine di scavallare la guerra ucraina e la recessione economica.

Fratellastri d’Italia. Ah, se la Meloni avesse votato a favore dei provvedimenti contro l’anti-democratico Orban – come fecero i 15 europarlamentari grillini assicurando la presidenza della Commissione Europea alla merkeliana Ursula Von der Leyen – oggi la Reginetta della Garbatella avrebbe il bollino blu per entrare trionfante a Palazzo Chigi. Certo, votando contro  la censura e il blocco del Pnrr ungherese, sapeva benissimo che domani sarebbe toccato lo stesso provvedimento al suo eventuale governo. Il 26 settembre, con il suo bombastico 25-27%, potrà cantare vittoria ma si ricordi che il Capo dello Stato darà l’incarico al leader che riterrà nelle migliori condizioni di dar vita a un governo stabile. E sottolineo stabile.

Sinistrati d’Italia. Le stelle sorridono a Fratoianni e Bonelli, premiando con un solido 4% Sinistra Italiana e Verdi. Il voto dello zoccolo duro degli irriducibili compagni sono la risposta più immediata al celomollismo di Enrico Letta, prontissimi ad abbracciare il neo bullismo populista, in salsa “Io vi salverò” dalla povertà, di Giuseppe Conte.

Se gli astri confermeranno le loro magiche previsioni il prossimo 26 settembre, per lo Stivale non resta che Nostradamus: il peggio deve ancora arrivare…

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