Salvini senza volere smaschera la Meloni sulle sanzioni: la dimostrazione che sara’ totalmente allineata al volere dei padroni di Bruxelles

A Cernobbio l’arringa di Salvini contro le sanzioni a Mosca. E Meloni si mette le mani sugli occhi

I due leader si punzecchiano, seduti vicini. Il segretario della Lega – con tanto di slide – incentra il suo discorso sulla Russia, l’alleata poco prima aveva detto l’opposto (“Se l’Italia si sfila dai suoi alleati, per Kiev non cambia niente ma per noi sƬ. ƈ una questione di credibilitĆ ”). In disaccordo anche su flat tax e scostamento.

Matteo Salvini rilancia sulla modifica o addirittura lā€™eliminaizione delle sanzioni alla Russia. Lo fa prima a Fano: Ā«Ćˆ lā€™unico caso al mondo in cui le sanzioni che dovrebbero fermare la Russia, mettere in ginocchio la Russia, invece che punire i russi stanno punendo gli italiani. Quindi evidentemente qualcuno ha sbagliato i suoi contiĀ».

Il segretario della Lega lo ripete su Twitter: Ā«Le sanzioni stanno funzionando? No. A oggi chi ĆØ stato sanzionato sta guadagnando, mentre chi ha messo le sanzioni ĆØ in ginocchio. Evidentemente qualcuno in Europa sta sbagliando i conti: ripensare la strategia ĆØ fondamentale per salvare posti di lavoro e imprese in ItaliaĀ». Parole che scatenano la dura reazione del segretario del Partito democratico Enrico Letta, che su Twitter commenta il cinguettio di Salvini: Ā«Credo che Putin non lā€™avrebbe detta meglioĀ». In serata poi, a Reggio Emilia, rincara la dose, coinvolgendo anche il resto del centrodestra: Ā«La coalizione, checchĆ© ne dica la Meloni, ha una scelta che ĆØ profondamente ambigua su una delle questioni oggi piĆ¹ importanti, quella delā€™aggressione russa allā€™Ucraina. Salvini vicino a Putin, pro Putin, che sostiene le tesi di Putin, ĆØ un vero pericolo per il nostro paeseĀ».

Nuova stoccata di Letta dal palco della Festa di Reggio: Ā«Evidentemente ĆØ una scelta che ĆØ contro di noi, e lā€™idea che diamo il governo del nostro paese in mano alle quinte colonne del putinismo in Italia, ĆØ un argomento in piĆ¹ per combattere fino alla fine, voto per voto, casa per casa, strada per stradaĀ». Da Salvini prende le distanze Fratelli dā€™Italia. ƈ il senatore Giovanbattista Fazzolari a dare lā€™altolĆ  al segretario della Lega: Ā«Decisioni come il sostegno allā€™Ucraina, lā€™invio di armi e le sanzioni, devono essere concordate con i partner occidentali, e lā€™Italia deve mantenere la compatezza dellā€™alleanza. ƈ inimmaginabile ā€“ sottolinea il fedelissimo di Giorgia Meloni allā€™Adnkronos ā€“ che un governo sulla questione Ucraina segua una linea diversa da quella dei partner occidentaliĀ». Salvini vuole ripensare le sanzioni? Ā«Ćˆ un auspicio da parte del leader della Lega, ma non potrĆ  essere una linea di governoĀ».

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E se da Forza Italia il coordinatore nazionale Antonio Tajani, parla di Ā«giuste sanzioniĀ», spiegando che Ā«la prioritĆ  ĆØ abbassare il costo dellā€™energia e lo si deve fare con un tetto europeo al prezzo del gas, ecco perchĆ© serve unā€™azione congiunta di tutta lā€™Unione per porre rimedio alle sanzioni giuste che sono state inflitte dallā€™Europa alla Federazione russaĀ», la parte piĆ¹ Ā«draghianaĀ» del centrodestra non ha dubbi: nessun passo indietro sulle sanzioni.

Ā«Lā€™Italia deve continuare a dare il massimo sostegno allā€™Ucraina, senza se e senza ma. E lā€™Unione Europea non deve assolutamente fare nessun passo indietro sulle sanzioni, giuste e necessarie, ma aiutare le persone e le imprese a sostenere le conseguenze delle sanzioniĀ», afferma il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Ā«Vogliamo essere chiari: gli effetti di una spaccatura del fronte occidentale sarebbero devastanti per lā€™Italia e lā€™Europa e le conseguenze economiche e geopolitiche ben piĆ¹ gravi di quelle attuali. Si prosegua, dunque, senza tentennamenti, sulla via tracciata dal governo DraghiĀ». Gli fa eco il senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Italia al Centro: Ā«Un conflitto, convenzionale o non convenzionale che sia, non ĆØ mai un pranzo di gala. Non esistono sanzioni che aspirino ad essere efficaci che siano indolori per chi le impartisce. Dipende dal valore che si dĆ  ai princƬpi in cui si credeĀ».

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