È indagato per minacce dalla Procura di Roma Sigfrido Ranucci, conduttore di Report. Si tratta di un atto dovuto dopo la denuncia sporta da Andrea Ruggieri, di Forza Italia, membro della Commissione di vigilanza Rai, riporta La Repubblica. Il caso scoppia il 24 novembre scorso quando Davide Faraone, di Italia viva, mostra in vigilanza un dossier anonimo su Ranucci in cui si denunciano presunte molestie sessuali perpetrate dal conduttore di Report ad alcune colleghe. Ruggieri interviene sottolineando che “quella lettera era anonima, che l’aveva ricevuta anche lui ma che aveva deciso di cestinarla”. Il giorno seguente i due si sentono via WhatsApp. Ranucci è furibondo con Ruggieri, si sente diffamato. Peraltro il contenuto di quella lettera si rivelerà infondato. Anche una indagine interna alla Rai rivela che le accuse sono false.
Il conduttore scrive dunque in chat: “Quello che avete fatto è vergognoso. A me potete buttare tutto il fango che maneggiate. Ma che, per buttarlo su di me, abbiate coinvolto persone innocenti è indegno. Poi detto da uno che ha come capo il top player mondiale del bullismo sessuale è comico. Ripreso da un giornale che ha come direttore uno che, secondo segnalazioni arrivate in redazione, adescava le minorenni è ancora più comico. Pure a me arrivano dossier anonimi su politici che usano cocaina, pensa se usassi lo stesso metro”. E ancora: “Di dossier anonimi ne arrivano a decine sui politici. Scene da basso impero su yacht… io ho una dignità”. Ruggieri replica altrettanto duramente: “Contieniti, qui non si spaventa nessuno. Io ti ho praticamente difeso”.
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In attesa della decisione del pm Villani che dovrà stabilire se quelle del conduttore siano minacce, Ranucci non commenta ma con i suoi, spiegano all’Adnkronos fonti vicine al giornalista, avrebbe detto che “l’autore della denuncia è lo stesso che ha reso nota una lettera anonima rivelatasi completamente falsa al vaglio dell’audit aziendale e della procura. Comunque io, a differenza di molti di quelli che mi attaccano, ho fiducia nella magistratura”. Il conduttore di ‘Report’ si sarebbe anche sfogato con i suoi collaboratori per l’assenza, “di fronte ai continui attacchi al lavoro della redazione”, di voci “che sottolineino il lavoro fatto nell’ultimo anno con l’aumento di 1,5% di share anche a fronte dell’aumento del numero delle puntate”.