Djokovic non molla sui vaccini e rilancia con una sacrosanta accusa, confermando di essere un grande uomo oltre ad un immenso campione

Djokovic senza vaccino si sente discriminato: “Dietro c’è una logica politica, non medica”
Novak Djokovic attualmente impegnato a Wimbledon, non ha intenzione di fare passi indietro e vaccinarsi per poter giocare agli US Open. Le sue ultime dichiarazioni confermano le perplessità sulla situazione in vista dello Slam americano.

Gli occhi di tutti gli appassionati di tennis sono focalizzati sull’edizione 2022 di Wimbledon. Le polemiche per l’esclusione di tennisti russi e bielorussi da parte degli organizzatori e per la risposta dell’ATP che ha azzerato i punti assegnati dal torneo, sono state messe da parte dopo che si è iniziato a giocare. Il problema serio delle ultime ore, che ha in parte rovinato l’atmosfera di festa in quel di Londra, è rappresentato dalla paura per un possibile focolaio Covid dopo la positività di Berrettini e Cilic. L’argomento legato al virus d’altronde era già diventato d’attualità, ancora una volta per la posizione di Novak Djokovic intenzionato a non fare passi indietro sulla sua posizione sul vaccino, senza scendere a compromessi.

Il tennista serbo che anche in caso di quarta vittoria consecutiva del torneo di Wimbledon scivolerà al settimo posto della classifica ATP, non si è vaccinato e non ha intenzione di farlo in futuro. D’altronde quanto accaduto agli Australian Open, con l’espulsione del campione dopo un lungo braccio di ferro con le autorità aussie, è noto a tutti. Nessun problema per Nole che ha ribadito a più riprese la volontà di giocare solo dove gli sarà consentito, come a Wimbledon o in precedenza al Roland Garros, con buona pace invece di quegli appuntamenti che gli saranno preclusi per il suo status vaccinale. Un esempio? L’ultimo Slam della stagione, gli US Open, con Djokovic che proprio alla vigilia di Wimbledon ha dichiarato: “Non mi piego al vaccino Covid, rinuncio al torneo”.

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La prospettiva dell’assenza di uno dei giocatori più forti di tutti i tempi, in un altro appuntamento prestigioso come lo Slam americano, ha già generato polemiche e prese di posizione. Ma qual è il nodo della questione? Il fatto che gli Stati Uniti non permettano agli stranieri non vaccinati di entrare nel Paese. Questo genera un paradosso, perché in realtà i tennisti americani che rinunciano alla vaccinazione potranno invece competere a Flashing Meadows. Un esempio? Quello di Tennys Sandgren, l’esperto giocatore a stelle e strisce classe 1991 che aveva rinunciato agli Australian Open e che invece potrebbe scendere in campo tranquillamente nello Slam di casa. È stato proprio lui nei giorni scorsi a prendere le difese di Novak Djokovic: “È abbastanza vergognoso che l’USTA non si batterà per un’esenzione per Novak. Non sorprende che il governo non abbia cambiato la sua politica arcaica. Io posso giocare ma lui no? È ridicolo”.

 

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