“Mi hanno mandato i Nas come se fossi un delinquente” Cure domiciliari, il dottor Stramezzi, a due anni di distanza, racconta cosa gli accadde dopo aver dichiarato di curare i malati di covid

Tra i primi ad usare antinfiammatori per il trattamento del Covid, il medico è stato più volte associato ai No-vax per essere demolito dalla propaganda di Governo.
Alla fine è emerso che ha curato bene i suoi pazienti, come enunciato da una ricerca scientifica, e rischia di essere perseguito dalla legge in vigore.

di Livio Varriale per Matricedigitale.it

Andrea Stramezzi è un medico che si è contraddistinto per le cure al Covid ed è stato tra i primi in Italia ad essere penalizzato dal sistema sanitario nazionale. Matrice Digitale, che si occupa da tempo dei fenomeni social e svolge studi sia sulle bufale sia sulla propaganda, ha raggiunto il medico per fare luce sulle sue idee, ma soprattutto per dare la possibilità al lettore di capire se siamo dinanzi ad una alternativa oppure si tratta dell’ennesimo tradimento a chi non è allineato alle istituzioni.

Dottore, lei è un medico, ma si occupa di “bocca” essendo uno stomatologo, già questo suona strano a dire il vero. Perché si è trovato catapultato nel Covid?

Ho iniziato ad andare a casa delle persone quando non c’erano i tamponi e non esistevano protocolli ed i risultati sono per fortuna stati positivi ed ho raggiunto 8.000 pazienti. Sono un laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti ed il mio maestro è stato uno dei più grandi virologi italiani il professore Elio Guido Rondanelli. Pensi, ai suoi esami il mio voto è stato 30 e lode, da più giovane italiano laureato in medicina, il mio voto è stato di 110 e lode. Per spirito di servizio mi sono recato a casa delle persone perché era normale mettersi a disposizione in un momento di difficoltà come già feci durante il terremoto dell’Irpinia.

Ad oggi, qualche ricerca conferma la sua intuizione di utilizzare gli antinfiammatori per il trattamento della malattia, però nessuno l’ha ascoltata e intendo tutti: dal Ministro in carica fino ai medici di famiglia. Come si spiega tutto questo?

Sembrerebbe scontato, ma la risposta è sempre la stessa: follow the money. Seguire i flussi di danaro ti fa comprendere che le indicazioni di tutti gli organi istituzionali europei ed italiani erano quelli di vaccinare la popolazione su cui ci sono stati forti finanziamenti. La medicina istituzionale ed accademica subisce comunque una grande influenza dei grossi gruppi industriali farmaceutici. Anche quando ci si appella alle ricerche scientifiche di giornali prestigiosi come Lancet c’è un occhio di riguardo ai finanziatori di molte ricerche che sono gli stessi che rispondono al nome di Big Pharma.

Intanto adesso i medici di famiglia, sono stati scaricati dal Ministero che ha dichiarato di non aver mai sconsigliato i farmaci FANS e potenzialmente rischiano di aver somministrato terapie incongrue che potrebbero aver portato alla morte alcuni pazienti. Cosa ha da dire ai suoi colleghi che non gli hanno dato ascolto e nemmeno espresso solidarietà?

Negli anni 90 la legge Lorenzin ha messo in campo due questioni. L’esistenza dei protocolli consigliati ai medici e scritti dalle sigle istituzionali dello Stato, come Aifa Ministero, dove siedono spesso medici che non sono impegnati sul campo ad operare, bensì si trovano dietro una scrivania, e questo induce anche i medici di famiglia a fare quanto descritto perché, mal che vada, hanno seguito le linee del Governo. Il paradosso è che se si cura non seguendo i protocolli, si rischia comunque di andare incontro al giudizio dell’Ordine Professionale che, se vado a memoria, sempre la legge Lorenzin ha messo sotto le dirette dipendenze del Ministero snaturando la funzione dell’Ordine dei Medici, che era quella di rendere indipendenti le categorie. Per questo andrebbero aboliti gli Ordini, non sono più espressione di indipendenza.

Dice così solo perché tra media, giornalisti e Ordine lei ha affrontato diversi ostacoli …

Lei dice? Le sembra normale che un medico va in tv e sostiene di aver curato dei pazienti dal Covid e si trova sbeffeggiato pubblicamente, deriso e subito dopo posto in una condizione di giudizio da parte dell’Ordine professionale che non solo aumenta la sospensione, solitamente di 6 mesi, a 12 mesi, ma invia anche le carte alla Procura? Lei sa che i NAS hanno fatto le perquisizioni al mio studio come avvenne al dottor De Donno? Però nessuno dice che il protocollo Tachipirina e vigile attesa è stato modificato dopo che alcuni di noi abbiamo fatto ricorso al Tar e la giustizia ha incluso anche i farmaci FANS. Medici di campagna, si intende, mica i professoroni che hanno potuto invece dichiarate tutto e il contrario in estrema tranquillità. Anche il dividere il dibattito in No-Vax e Pro-Vax è stata una strategia che ricorda tanto il dividi et impera utile a gestire il consenso sul tema in modo semplificato.

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Però lei è sceso in politica, non ha paura di sporcarsi come i suoi colleghi che hanno conflitti di interessi oramai palesi?  

Sì, sono sceso in politica ed ho scelto il partito che almeno è coerente con la linea espressa dal sottoscritto, che mai ha votato scelte come il green pass o obblighi vaccinali. Molti in rete mi danno del gatekeeper, no, assicuro i vostri lettori che non sono un traghettatore del dissenso, invito a trovare qualche potentato dietro la mia figura, non c’è e non ho conflitti di interessi.  Nemmeno temo di dichiarare che se il PD propone una legge che equipari la retribuzione tra uomo e donna, o la destra il saldo e stralcio, le voterei perché le considero giuste. Italexit è un partito che ha sempre espresso valori differenti dalle sigle che sul Covid hanno dimostrato di essere d’accordo, colluse con interessi economici, e che oggi, seppur schierate in coalizioni differenti, non rappresentano l’alternativa.

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