Reddito di cittadinanza, al via il 15 giugno la campagna per abolirlo: se ci riusciranno, sarà la prima cosa buona nella storia politica di Matteo Renzi

 “Dal 15 giugno partiamo per la raccolta di firme per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Strumento sbagliato, va riscritto tutto. Siamo al paradosso che spendiamo un sacco di soldi ma ci sono poveri senza aiuto, disoccupati senza proposte di lavoro, aziende senza lavoratori, più lavoro nero. Ci vogliono più soldi per la lotta alla povertà, risorse direttamente alle aziende che assumono, più soldi in busta paga a chi lavora”. Lo scrive sui social il presidente di Italia Viva Ettore Rosato. 

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Lo aveva già detto in passato, ma ora Matteo Renzi vuole passare dalle parole ai fatti. «Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dalla legge dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme. Ma vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani». Su Facebook il leader di Italia viva lancia così la sua battaglia contro il provvedimento caro al Movimento 5 Stelle. E infatti, subito è arrivata la risposta di Giuseppe Conte. «Matteo Renzi e Giorgia Meloni sono dei Robin Hood al contrario». Lo scrive sui social il leader del M5s Giuseppe Conte. «Al peggio – scrive – non c’è mai limite. Non solo non si interessano delle persone in difficoltà, ora le umiliano anche». In particolare, l’ex premier attacca Renzi: «Nella guerra agli ultimi, spicca anche il redivivo Renzi, che non accetta mai di farsi superare, soprattutto negli errori: ha appena annunciato di voler raccogliere le firme per togliere a centinaia di migliaia di famiglie, di giovani precari, anziani e disabili un reddito che gli permette di arrivare a fine mese. Il programma è già pronto: un giorno sarà ai banchetti per togliere aiuti alle fasce di popolazione in difficoltà economica e un altro in Arabia Saudita per continuare le sue conferenze lautamente retribuite che magnificano il rinascimento democratico, giusto per arrotondare lo stipendio da senatore».

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  1. Il reddito di cittadinanza così pensato è una colossale truffa, lo stato deve dare soldi in cambio di lavoro. Spendono se non sbaglio sui 4 miliardi all’anno per fare stare a casa le persone, alcune non possono lavorare ma la maggior parte potrebbe fare dei lavori temporanei in cambio di tale reddito. Lo stato deve ricominciare a fare lo stato e tenere in efficienza le infrastrutture con società pubbliche non con tutte quelle multiutility che si affidano a cooperative che rendono “schiavi” i lavoratori e amministratori che si intascano compensi stratosferici per fare solo i passacarte.

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