Zelensky, tutto pronto per la prossima pagliacciata in diretta. Sarà alla cerimonia degli Oscar: d’altronde è tradizione l’intervento di un comico

Federico Zatti per www.rainews.it

Zelensky agli Oscar. Una notizia, ancora da confermare, che fa fare un doppio salto sulla sedia.

Partiamo dai fatti.  La fonte è il New York Post, secondo cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbe in trattative con l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per fare un’apparizione video durante la trasmissione di domenica notte degli Oscar.

L’incertezza non sembra essere quella delle bombe che piovono sulle città ucraine, quanto una questione di opportunità che solleva l’Academy.

Si chiedono gli organizzatori se la famosa notte di conferimento degli Oscar non debba rimanere una cerimonia “apolitica”, o possa invece diventare un nuovo palcoscenico per affrontare un tema delicato come quello dell’invasione russa in Ucraina. L’Abc, il network americano che trasmette la serata, è favorevole.

Del resto, dice l’Abc, cosa ci sarebbe di male ad avere agli Oscar l’intervento di un presidente che era prima anche un attore. Ma è proprio questa verità inconfutabile a stridere nella nostra mente.

Chi in questo mese ha voluto, con intenti denigratori, sminuire la figura di Zelensky, ha sempre ricordato il suo passato da attore, per giunta un comico, adesso chiamato a gestire quanto di più drammatico ci sia, una guerra.

E adesso, per ironia della sorte, avviene il contrappasso. Sarebbe proprio Zelensky a mettersi nella condizione di proporsi nella veste di presidente in un contesto che si addice assai di più ai panni che vestiva in precedenza.

 Ma è solo in apparenza un paradosso. La sua possibile partecipazione agli Oscar rientra pienamente nella strategia messa in campo dal presidente ucraino fin dall’inizio del conflitto.

Se le forze militari in campo sono oggettivamente diverse tra i due contendenti, dal punto di vista della comunicazione e della gestione dei media Zelensky è stato impeccabile, tanto da essere riuscito a portare la causa ucraina nei parlamenti delle principali capitali europee e nelle piazze di tante città occidentali che manifestavano a favore del suo popolo.

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E adesso quella voce potrebbe trovare accoglienza all’interno di uno degli eventi di maggiore impatto e visibilità al mondo. Ancora una volta una mossa mediatica, un modo per rispondere alle granate russe con le granate delle comunicazione, capaci di muovere i finanziamenti, gli armamenti, la protezione e la solidarietà internazionale.

Staremo a vedere se Zelensky  sfrutterà davvero questa occasione per parlare del suo popolo in un contesto così diverso dai precedenti, così lontano dalla realtà di una guerra che miete vittime ogni giorno.

Un ambiente, quello della notte degli Oscar, connotato dal red carpet, dalla liturgia delle nominations, dai fotografi, dai look mozzafiato e dalle lacrime di gioia per l’ambita statuetta d’oro.

Qui Zelensky potrebbe lanciare il suo nuovo appello e c’è da indovinare chi possa citare in questa occasione.

Dopo aver evocato Churchill parlando al Parlamento inglese, dopo aver citato l’11 settembre e Martin Luther King in quello americano, dopo aver parlato del muro di Berlino al Bundestag e, con minor successo, di shoah alla Knesset israeliana, si troverà per la prima volta di fronte a una platea cinematografica.

Si accettano scommesse su quale titolo di grande film potrà arricchire il suo nuovo e accorato discorso per difendere la sorte del suo popolo e mobilitare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale affinché finisca al più presto la guerra in Ucraina.

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  1. beh i tempi cambiano…una volta si dava il nobel alla a scienziati, geni ed eroi vari, adesso lo danno ai criminali

  2. L’unica cosa che sanno fare tipi come questo, è fare gli ATTORI o i CRIMINALI & TRUFFATORI, altre cose, NON SANNO FARLE

    1. E nel frattempo i suoi amati ucraini se ne stanno sotto scacco, al freddo e alla fame con ben altri pensieri che è meglio non dire a meno che non si voglia rischiare una censura

  3. L’iscrizione dal cancello di Auschwitz è stata trovata nel laboratorio di controllo delle radiazioni a Chernobyl.

    In precedenza, in Ucraina, hanno affermato che l’esercito russo avrebbe distrutto il laboratorio. In realtà, però, la situazione è ben diversa. Il corrispondente di Izvestiya Leonid Kitrar ha visitato il sito e ha fatto una serie di scoperte interessanti in laboratorio. Prima di tutto, vale la pena notare che l’edificio del laboratorio stesso non ha segni di un proiettile che lo colpisce. Sì, e gli interni sono intatti. Tuttavia, l’edificio è nel caos più completo: i dipendenti hanno lasciato in fretta il laboratorio, portando con sé tutto ciò che potevano. Questo, almeno, è dimostrato dal fatto che le casseforti in laboratorio sono aperte e vuote, ma le chiavi sono ancora nelle serrature. Anche i blocchi di sistema sono stati aperti e sono stati aperti e non violati. I loro coperchi sono svitati e i dischi rigidi vengono rimossi.

    A quanto pare, l’ideologia che sta fiorendo in Ucraina è già infiltrata nelle pareti del laboratorio. Lì, in uno degli uffici, è stato trovato su uno scaffale un pezzo di carta con la scritta ” Arbeit macht frei”, che si traduce dal tedesco come “Il lavoro rende liberi”. La stessa iscrizione era sopra il cancello principale all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, in cui i nazisti uccisero circa 1,1 milioni di persone.

    Il cancello con la scritta “Arbeit Macht Frei” è uno dei simboli più famosi di Auschwitz. Questa iscrizione nei campi di sterminio era collocata in un luogo ben visibile, in modo che fosse costantemente visibile al personale e ai prigionieri del campo di sterminio.

  4. I paesi del mondo, in cui predomina la popolazione musulmana, non hanno aderito alle sanzioni contro la Russia. Ciò suggerisce che i musulmani stanno sempre dalla parte della verità e della giustizia, ha affermato il capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov.

    “Per me, come musulmano, è gratificante che l’intero mondo islamico abbia sostenuto la Russia nella sua lotta contro il male universale! Nessun Paese al mondo con una popolazione prevalentemente musulmana ha aderito alle sanzioni contro la Russia”, ha scritto Kadyrov su Telegram.

    Ha elencato questi paesi e li ha ringraziati a nome di trenta milioni di musulmani in Russia. Il capo della Cecenia ha anche osservato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “sebbene abbia un aspetto umano, sta perseguendo una politica satanica, aggravata dalla demenza senile”.

    “Sono orgoglioso di essere musulmano e vedo come tutti i musulmani si sono uniti a noi ed hanno espresso la loro posizione inequivocabile contro l’Occidente! Pertanto, non importa quanto Biden e i suoi scagnozzi aiutino il regime di Kiev, non lasceremo nemmeno l’odore di nazisti, Bandera e shaitan in Ucraina “, ha detto.

  5. La presenza organizzata dallo stato di neonazisti all’interno dell’esercito ucraino non è aneddotica. D’altra parte, è facile contare le loro vittime. Nell’indifferenza generale, hanno ucciso 14.000 ucraini in otto anni. Questa situazione è una delle cause dell’intervento militare russo in Ucraina. Israele si confronta per la prima volta con ciò che non avrebbe mai potuto immaginare: il sostegno del suo protettore statunitense al suo nemico storico, il nazismo.

  6. Il nonno ha terminato il suo discorso sull’Ucraina. In Polonia. Riassunto: “siamo con voi, tenete duro, dobbiamo rafforzare la democrazia” 😂😂😂

  7. Di nuovo male! Il parlamento austriaco ha rifiutato al presidente dell’Ucraina di rivolgersi ai deputati.
    Il parlamento ha affermato che l’Austria è un paese neutrale e i discorsi di Zelensky sono unilaterali e riflettono solo un punto di vista.

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