Putin ripaga con gli interessi la censura ai media russi operata dall’occidente. Non solo ha chiuso Facebook e Twitter: pene pesantissime per chi diffonde la contro-informazione

Il Parlamento approva una legge contro l’informazione libera. Stop a Facebook e Twitter: “Ritorno all’Urss”. Bbc, Cbc, Cnn e Bloomberg sospendono le attività dei loro corrispondenti: “La loro sicurezza è a rischio”

Vi regaliamo il piagnisteo dei parassiti di Repubblica:

Ieri è stato il giorno della mannaia sull’informazione. Uno stillicidio di siti oscurati e spine staccate. È calata la notte su MeduzaDeutsche WelleBbc RussiaRadio Svoboda e Voice of America. Bloccati Facebook Twitter perché “discriminano i media russi”. E l’elenco potrebbe continuare. È un altro bollettino di guerra. La guerra alla libertà di parola.

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Il Cremlino non vuole che si sappia la verità su quello che accade in Ucraina e perciò l’ha resa illegale. Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha siglato la legge approvata per direttissima dalle due Camere del Parlamento che prevede condanne fino a 15 anni di carcere per cittadini russi e stranieri che diffondono “informazioni false sulle forze armate”. Tanto che Bbc, Cbc, Cnn e Bloomberg hanno sospeso il lavoro di tutti i loro giornalisti e collaboratori in Russia per proteggerli da sanzioni penali, mentre le altre testate straniere si interrogano sulle precauzioni da adottare.

“Si rischia la vita. D’ora in poi tutti i giornalisti russi e i corrispondenti stranieri possono essere imprigionati in qualsiasi momento”, commenta Derk Sauer, il fondatore di The Moscow Times. Un rischio così grande che il sito Znak ha deciso di chiudere. Pur di “continuare a lavorare”, il giornale Novaja Gazeta diretto dal Nobel per la pace Dmitrij Muratov ha “rimosso molti contenuti”. The Bell non coprirà più il conflitto, mentre il portale di costume Village.ru ha rimosso la parola “guerra”.

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  1. Dite la verità Putin l’ha fatto per le menzogne che alcuni giornalisti dicono su ciò che succede in Ucraina.sulle falsità anche in video che ritrae spesso momenti passati o diversi da realtà.non scrivete che è divieto di libertà di parola.ma divieto di libertà di dire menzogne.

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