Fanno passare l’eliminazione delle inutili mascherine all’aperto come inizio della normalità: nessuna previsione sulla fine dell’infamata del Green pass

Covid, via le mascherine all’aperto dall’11 febbraio. Obbligatorie al chiuso fino al 31 marzo

Bisognerà indossarle ovunque in caso di affollamenti. Fonti del ministero della Salute: “Da aprile si valuterà se prorogare l’obbligo in base all’andamento dell’epidemia”. L’ordinanza è valida in tutte le Regioni a prescindere dal colore della zona.

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Niente più mascherine all’aperto da venerdì 11 febbraio. Bisognerà indossarle solo in caso di assembramenti. Restano invece obbligatorie al chiuso almeno fino al 31 marzo, data nella quale scadrà lo stato di emergenza. La decisione è arrivata con un’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza

Nel testo di legge che “fino al 31 marzo 2022, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private” e ” nei luoghi all’aperto è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti”.

Non è detto che dal 1° aprile le mascherine spariscano. Bisognerà vedere l’evoluzione della pandemia, spiegano fonti del ministero, per capire cosa accadrà.

L’ordinanza precisa che non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva.

Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Si precisa inoltre che “l’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio”.

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