Il monito della premier italiana ai colleghi durante il Consiglio europeo. L’ammissione sugli sbarchi triplicati. Sull’Ucraina i 27 leader riaffermeranno la condanna dell’aggressione russa
La nuova grande invasione di migranti dalla Tunisia? Ieri sera a Bruxelles, al termine del Consiglio europeo, Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron si vedono e si parlano: nell’hotel dove alloggiano va in scena il primo bilaterale che ricuce lo strappo di febbraio sul mancato invito a Parigi per la cena con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Mentre la tensione sale a Kiev per l’escalation militare e la Francia “brucia” per la riforma delle pensione la presidente del Consiglio e il presidente della Francia si confrontano per oltre un’ora e mezza.
Secondo quanto racconta il Corriere della Sera il faccia a faccia l’avrebbe chiesto il premier francese. Ma l’incontro diventa il simbolo della prima giornata di Consiglio europeo della presidente italiana.
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Sul tavolo “c’è di sicuro anche una richiesta francese – riporta il Corsera – quella bollinatura delle tecnologie nucleari fra quelle compatibili alla transizione energetica che per Parigi è essenziale. L’Italia può dare una mano. E certamente, in cambio, può dare Parigi una mano a Roma, in primo luogo sull’esplosiva situazione della Tunisia, ma più in generale su tutto il dossier migranti”.
Ma al centro del colloquio con l’inquilino dell’Eliseo anche l’emergenza migranti e l’allarme Tunisia: “L’Italia rischia 900mila arrivi”. Serve dunque un’azione coordinata fra i due Stati. È stata la stessa premier italiana a sottolineare la situazione critica facendo notare che gli arrivi dalla nazione del Nord Africa sono triplicati. “Se questo trend continuerà – ha avvertito – questa estate la situazione sarà fuori controllo”.
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