Ilaria Salis, cosa succede se viene eletta: praticamente non solo viene liberata immediatamente, ma non vede più la galera quasi matematicamente

PRIMA COSA: PER ESSERE ELETTA IL PARTITO DELLA FECCIA DEVE ARRIVARE AL 4%

IN QUEL CASO NELLA CIRCOSCRIZIONE DOVE E’ CANDIDATA DEVE SPERARE VENGA ASSEGNATO ALMENO UN SEGGIO

IN QUEL CASO DOVRA’ ESSERE, TRA I CANDIDATI DELLA LISTA-FECCIA, QUELLA CON IL MAGGIOR NUMERO DI PREFERENZE INDIVIDUALI.

SE TUTTO CIO’ DOVESSE ACCADERE, ECCO COSA SUCCEDE:

Se ne era parlato tanto, nelle scorse settimane. E ora è arrivato anche l’annuncio ufficiale: Ilaria Salis, insegnante detenuta in Ungheria e al centro di un vero e proprio caso internazionale, sarà candidata alle prossime elezioni europee con Alleanza Verdi e Sinistra. Una notizia accolta senza troppo entusiasmo da Giorgia Meloni, che si è limitata a qualche appello “per non politicizzare la vicenda”. E che ha spinto molti italiani a chiedersi: cosa succederebbe qualora Ilaria Salis, durante la tornata dell’8 e 9 giugno, dovesse alla fine risultare eletta? Ecco la risposta.

In caso di elezione, Ilaria Salis otterrebbe l’immunità parlamentare, grazie alla quale sarebbe scarcerata. Una volta libera potrebbe quindi affrontare a Budapest le udienze in tribunale in attesa delle decisioni dei giudici, ma senza catene, da donna libera. Per il regolamento parlamentare, infatti, i membri del Parlamento Ue godono dell’immunità e non possono dunque essere arrestati o sottoposti a restrizioni della loro libertà per tutta la durata del mandato, tranne nel caso in cui vengano fermati in flagranza di reato, cioè mentre lo stanno commettendo.

Una regola che è stata introdotta per garantire l’indipendenza degli europarlamentari nell’esercizio delle loro funzioni. In base al protocollo adottato nel 2004, inoltre, parlamentari che si trovano sul territorio di un altro Stato membro non possono “essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari”. Al momento dell’elezione, con il riconoscimento a Salis dell’immunità, e con le autorità giudiziarie ungheresi attive nel rilasciare le detenute, si avvierebbe una seconda procedura.
Allo stesso tempo, il procuratore generale o il capo della procura competente sul caso, sarebbe tenuto a inviare al presidente del Parlamento europeo una richiesta di autorizzazione a procedere per poter riprendere il processo contro Salis. La richiesta dovrebbe poi essere esaminata da un’apposita commissione di Strasburgo, che potrebbe confermare l’immunità totale o negarla (del tutto o parzialmente).

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  1. Siete male informati, se dovesse essere eletta (COSA ALQUANTO IMPROBABILE) non potrebbe godere dell’immunità in quanto il reato di cui è accusata è precedente alle sue elezioni, dunque non la salverebbe, l’immunità gli verrebbe data per i reati che commetterebbe dopo la sua elezione. l’immunità parlamentare è valida solo per i reati commessi durante la carica politica e non per ciò che si è commesso prima.

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