Zelensky ha svenduto quello che resta dell’Ucraina a Bill Gates: per conto dei padroni di Davos il criminale americano conduce un allucinante ‘esperimento di controllo totale della popolazione’

L’Invasione dell’Ucraina promossa dall’élite di Davos: l’Occidente stia in guardia

di Gianmarco Landi per Scenari Economici
A partire da febbraio 2022 c’è stata una importante invasione dell’Ucraina di cui nessuno in Occidente ha parlato. Un pugno di aziende guidate da Microsoft ha conquistato questa Nazione in senso digitale con il pretesto della difesa della sovranità dell’Ucraina, assicurandosi così la prospettiva di poter gestire in remoto la Nazione mediante varie applicazioni delle IA e della robotica. L’importantissimo risvolto si coglie studiando i rapporti “Defending Ukraine: EarlyLessons from the Cyber ​​​​War” e “On Defense in the Digital Environment”, pubblicati rispettivamente nel giugno 2022 e nell’ottobre 2023, dalla multinazionale di Bill Gates, la  Microsoft.

Prima che Putin desse avvio all’azione militare nel febbraio 2022, in Ucraina vigeva una legge sulla protezione dei dati digitali che vietava a tutte le agenzie governative e non, ucraine e non, di elaborare informazioni e archiviare dati su risorse situate al di fuori della giurisdizione della Nazione. La situazione di guerra ha giustificato la necessità di garantire la sicurezza dell’archiviazione dei dati e la vulnerabilità dei sistemi informatici ucraini dagli attacchi che i russi avrebbero potuto sferrare con missili o hacker, e perciò la normativa era stata modificata, consentendo da febbraio 2022 in poi,  una sorta di “deportazione” di massa dei grandi dati digitali riferibili ad ogni cittadino ucraino.
I preziosi dati digitali di 38 milioni di persone sono stati spediti in ‘campi di concentramento’ informatico denominati tecnicamente cloud, le cui funzionalità sono fornite da centri di raccolta sparpagliati in alcune nazioni della Unione Europea. La Microsoft ha svolto il ruolo di guida in questo processo di ‘deportazione massiva’ dei dati critici fuori dal controllo della sovranità ucraina, ed è importante evidenziare che stiamo parlando di informazioni cruciali che consentiranno un controllo della Nazione da un centro di potere apolide. I grandi dati sono l’elemento indispensabile allo sfruttamento delle nuove tecnologie, e perciò essi rappresentano la più grande risorsa di una Nazione nel prossimo futuro, cioè l’oro nero nella geopolitica del Terzo millennio.
L’accesso da parte delle grandi multinazionali di Davos ai cloud in cui sono custodite queste informazioni, consentirà a tutte loro di poter prevedere i bisogni degli ucraini, intercettarli anche prima della loro manifestazione, influenzarli e infine soddisfarli, non solo in ambito economico e sociale, ma soprattutto politico. L’élite di Davos ha così sequestrato il futuro dell’Ucraina asservendolo ai desiderata del World Economic Forum, che sarà in condizione di poter determinare gli stili di vita nel binomio consumi-costumi, rendendo forse del tutto vacuo qualsiasi sforzo di esercizio di potere alternativo anche se promosso dalla influente Mosca.  Con la mole di trilioni e trilioni di dati digitali in possesso di Bill Gates, i satrapi della Globalizzazione potranno orientare eticamente 38 milioni di esseri umani, in una quota parte anche di origini, cultura e passaporto russo, così come preconizzato nel  libro ‘Quarta Rivoluzione Industriale’ da Klaus Schwab per tutta l’Umanità. Si tratta, quindi,  di una possibilità di vera e propria resa in schiavitù grazie al sequestro dell’infrastruttura informatica soggiacente ad un Paese. La sovranità ucraina in digitale forse è ancora più importante di quella tradizionalmente concepita con militari, istituzioni ed ordinamento,  perché nella sostanza il World Economic Forum in futuro è in grado di fornire ad un pugno di uomini a sua scelta, il controllo dell’intero sistema Paese Ucraina, sfruttando le immense possibilità delle IA, della robotica, dei circuiti elettronici di grandezza nanometrica e della genetica, tutte cose nuovissime che abbisognano dei big data per poter ‘funzionare’.

La storia di come questo sequestro della sovranità digitale è avvenuta, può costituire un monito a tutti i leader politici pusillanimi, ai grandi imprenditori egoisti e ai giornalisti coartati al culto della menzogna, che essendo adusi ad omologarsi alla protervia della èlite di Davos, saranno spogliati dei loro privilegi e resi in schiavitù come tutte le altre persone del popolo di cui credono erroneamente di non far parte.

Per ottenere l’esecuzione del sequestro dell’infrastruttura informatica ucraina e giustificare il legittimo accesso remoto ad essa, è stato necessario creare un nemico pubblico: la Russia. Dopo 10 anni e oltre di provocazioni portate avanti in vari modi nei confronti della leadership russa di Vladimir Putin, si è arrivati alla guerra grazie alla quale è stato possibile paventare il pericolo che alcuni ufficiali dell’esercito ucraino fossero sleali rispetto al governo Zelenskjj, o che l’intelligence russa potesse realizzare un’incursione hacker. Ed è così che Bill Gates ha messo a segno il colpo per conto dei suoi mandanti di Davos, assicurandosi un ‘malloppo’ che forse equivale a tutti i successi di Putin strappati negli ultimi due anni sul campo militare, politico e soprattutto a carattere politico-finanziario internazionale. I russi hanno sferrato un’azione di denazificazione e parallelamente è maturata una consapevolezza sempre più diffusa da parte dell’opinione pubblica occidentale sul nazismo ucraino, tra svastiche sventolanti e rivoltanti sperimentazioni nei biolab che non sono state viste solo da chi proprio non le ha volute vedere, ma soprattutto è accaduto che sul campo sistemico finanziario globale si è innescato un processo di dedollarizzazione in senso multipolare, che ha ferito brutalmente i giganti del World Economic Forum con l’effetto boomerang di sanzioni che hanno fortificato l’alleanza BRICS. Dall’altro versante della barricata dobbiamo però registrare non solo la totale conquista della Ucraina in senso digitale a vantaggio delle élite globaliste, ma anche la messa a punto di sistemi di controllo degli esseri umani in remoto che sono esportabili facilmente in ogni nazione occidentale.

Le élite globaliste in Ucraina potranno governare le infrastrutture civili, istituzionali e militari  mediante le moderne tecnologie, la cui adozione è un evento ineluttabile per qualsiasi Nazione,  perciò il ‘modello Ucraina’ può attagliarsi per chiunque non abbia il coraggio di opporsi al disegno di desovranizzazione delle massime istituzioni nazionali, con la contestuale resa in condizione di schiavitù dei popoli. In parole molto semplici, la perduta sovranità digitale dell’Ucraina comporterà la perdita della sovranità politica e della indipendenza economico-finanziaria nel medio-lungo periodo da parte del popolo ucraino, e questa realizzazione non è stata concepita per essere un caso isolato, ma per fare scuola.

A questo punto credo si intuiscano le perfide motivazioni che spingono Israele a fare cose senza un senso logico apparente, come ad esempio compiere massacri su massacri a Gaza, o  lanciare ordigni contro ambasciate altrui:

l’èlite di Davos ha estrema esigenza di scatenare una grande guerra mondiale.  

Una grande guerra sarebbe provvidenziale per salvare almeno parte dell’Impero della Globalizzazione dal mancato avanzamento proficuo dell’Agenda 2030. Una Terza Guerra Mondiale sarebbe la salvezza dell’élite di  Davos per due ordini di motivazioni.

Il primo si coglie nel senso di poter soffocare gli effetti del default del dollaro e del collasso di tutto il Sistema finanziario occidentale a moneta fiat, senza che i grandi fondi di investimento perdano le governance delle Multinazionali, contestualmente preservando pure quelle posizioni finanziarie scritturali multimiliardarie detenute dai membri delle élite nelle multinazionali bancarie. Solo grazie ad una guerra almeno parte delle grandi banche potrebbero essere salvate, poiché i loro bilanci oggi sono totalmente fuori dai binari di Basilea III, sebbene siano aggiustati grandemente ed ipocritamente facendo finta che il Sistema non sia virtualmente già collassato da un bel pezzo.

Il secondo ordine di motivazioni per avere una Terza Guerra Mondiale attiene gli infidi intenti di poter violare le sovranità digitali di tutte le nazioni occidentali sequestrando le loro infrastrutture informatiche.  Solo delle situazioni di guerra giustificherebbero la discesa in campo dei filantropi come Bill Gates, il quale potrebbe generosamente offrire la sua Microsoft per deportare i big data di ogni cittadino occidentale in cloud, cosi ipotecando il futuro di ogni nazione dell’Occidente, esattamente a come è stato realizzato con l’Ucraina, il cui futuro è infatti legato indissolubilmente a BlackRock ( il fondo che controlla la Microsoft).

Ma fortunatamente dall’America arrivano ottime notizie, sebbene il Segretario di Stato Usa Antony Blinken abbia insistito con le provocazioni ai danni della leadership di Putin, ventilando il possibile ingresso dell’Ucraina nella NATO e nella UE, condizioni politiche necessarie affinché il malloppo digitale trafugato da Microsoft possa essere utilizzato in tempo di pace. Il Congresso americano, infatti, è categorico nel rifiutare altri finanziamenti a Biden per sostenere militarmente l’Ucraina in chiave antirussa, ma soprattutto l’Amministrazione americana ha dovuto ufficialmente dichiarare che non intende partecipare al conflitto che il governo di Israele targato Likud sta cercando ostinatamente con l’Iran, quantunque l’Iran abbia iniziato a reagire rispondendo militarmente.

Tuttavia quello che ai cittadini occidentali deve interessare moltissimo, è la lezione che si può trarre dalle tremende disgrazie dell’Ucraina, e cioè quali particolari congiunture potrebbero travolgere tutte le nazioni occidentali, in base alle intenzioni di chi gestisce alcuni apparati della NATO e della UE, in virtù dei risvolti tecnologici emersi in guerra?  Facciamo attenzione a quanto espongo nel seguito.

Alcuni apparati militari della NATO, chiaramente connessi alle istanze del WEF e perciò fuori dal controllo dell’attuale maggioranza del Congresso americano,  da anni stanno finanziando il perfezionamento di un sistema interattivo di gestione del campo di battaglia Delta, un sistema che integra informazioni provenienti da un’ampia rete di attori, tra cui truppe, funzionari governativi, una vasta gamma di flussi informativi, tra cui una varietà di sensori, fonti di intelligence, satelliti di sorveglianza e veicoli aerei senza pilota, nonché dati di geolocalizzazione. Questo perfezionamento non si limita, ovviamente, al solo ambito militare, e il suo passaggio successivo è l’applicazione di questi sistemi in tempi di Pace. Perciò richiamo l’attenzione pubblica su quanto è accaduto di significativo in Ucraina invitando l’élite politica ed economica italiana, ma anche ogni cittadino di buone consapevolezze e ancora migliore cuore, ad una riflessione accurata sui gravissimi pericoli di mantenimento di questa alleanza NATO, trasformatasi in un mostro di apparati senza controllo.

Il sistema Delta visualizza in questo momento ciò che accade sul territorio ucraino in tempo reale, insieme alle immagini degli obbiettivi concreti dell’avversario. In parole molto semplici, entità private e solo apparentemente pubbliche, sfruttando la robotica e le IA, agendo in remoto e sotto copertura di apparati NATO, possono esercitare un’azione militare in remoto molto pervasiva e a prescindere dalla sussistenza di un’occupazione militare classica, o di una qualche effettiva legittimità giuridica (l’Ucraina non è nella NATO né nella UE). Questo sistema era stato testato per la prima volta nel 2017 per la transizione ai nuovi  standard e modalità di guerra e controllo del territorio, e si può estendere concettualmente, con il concorso di varie aziende in seno al WEF, a qualsiasi ambito civile purché sia conquistato in senso di controllo dei dati digitali. Allora il dubbio che sovviene è che questa situazione in Ucraina sia stata funzionale alla messa a punto di certi sistemi,  non solo per poter essere replicati in ogni nazione che si trovasse a fare una guerra, ma anche e soprattutto in situazioni di Pace. Delta è un modello diventato ampiamente operativo nell’agosto 2022 in Ucraina: il suo software è stato sviluppato dalla NATO, un potente ‘carrozzone’ di potere militare che sta andando avanti da solo, non rispondendo più nemmeno alle leadership politiche degli Stati Uniti. In America, infatti, c’è chi studia accorgimenti politici chiaramente antidemocratici e illiberali, per poter perpetuare il potere di questa organizzazione militare con chiari ed evidenti fini di desovranizzazione delle istituzioni statali, volendo inibire per 5 anni finanche le possibilità di politica estera USA della Presidenza Trump e di un Congresso a maggioranza targata Make American Great Again, che a partire dal 2024 vorrebbero invece ritirare la partecipazione degli Stati Uniti dalla NATO. Gli orizzonti orwelliani che scaturiscono dall’impegno NATO in Ucraina e dalla invasione in senso digitale orchestrata da Davos, sono agghiaccianti e meritano almeno un qualche cenno.

Pensiamo ad esempio al software dell’azienda britannica Micro Focus, creato sotto il controllo di parte dei servizi segreti inglesi e statunitensi, funzionante sulla base delle Intelligenze Artificiali. Questo prodotto è stato progettato per supportare attacchi missilistici o dinamitardi di precisione contro obiettivi, e quindi al momento con scopi esclusivamente militari. Micro Focus ha creato una piattaforma di analisi delle minacce per il Ministero della Difesa ucraino, i cui obiettivi principali comprendevano l’identificazione delle attività di Advanced Persistent Threat e delle anomalie del traffico web, ma come molti di voi avranno intuito trattandosi di web, la sua funzionalità sarebbe facilmente trasportabile in tempi di Pace e Democrazia, perché evidentemente è quello il vero obiettivo di chi lo ha realizzato e messo a punto.  Rispondendo a precise istanze lanciate dalle tecnocrazie UE, con questo software si potrebbero annientare le informazioni scomode e la circolazione del pensiero laterale che la Rete ha imposto nelle nostre Società a scapito del pensiero verticale del New World Order. Micro Focus è così ‘buono’ che senza dover cadere nelle mani sbagliate, come ad esempio quelle dei terroristi coccolati dal Mossad, dalla CIA  o dagli Mi5, potrebbe determinare la realizzazione di attentati mediante droni la cui direzione sarebbe intestata dai media alle organizzazioni terroristiche, come ad esempio l’ISIS o HAMAS,  ma chi potrebbe mai sapere se il ‘mouse killer’ non sia stato agitato direttamente dalla mano di un agente dei summenzionati servizi? In questo modo il perpetuarsi di conflitti e narrazioni politiche Radical, potrebbe riprendere slancio come ai tempi dello ‘Yes We Can’ di Obama, e perpetuarsi senza il bisogno che un Segretario di Stato USA come Hillary Clinton, sia costretto a lasciare traccia via email all’atto di ordinare ad alcuni terroristi dell’ISIS di uccidere l’Ambasciatore americano in Libia. Grazie alle nuove tecnologie i sogni di un’aspirante prima donna a poter divenire presidente USA non sarebbero stati pregiudicati da ‘screanzati’ come  Julian Assange, il quale svelando le sue email fece comprendere ad alcuni milioni di americani troppo influenzati dalla Verità, di non dover votare nel 2016 per Clinton ma per Trump.

Come già detto la messa a punto di questi nuovi sistemi ha richiesto la conquista digitale dell’Ucraina avvenuta attraverso Microsoft,  ma è stata Londra il centro di queste ‘bellissime pensate’. I progetti sono stati finanziati dalla British Technology Investments (BTI) e dal National Security Strategic Investment Fund, permettendo a Londra di entrare nel mercato ucraino delle immagini spaziali, ‘giocando’ di sponda con la società finlandese di distribuzione di immagini ICEYE. In parole semplici, la guerra russo-ucraina ha consentito a certi apparati britannici la messa a punto di sistemi di avanguardia politico militare,  poggiati sulla conquista in senso digitale dei popoli.

Un nuovo sistema di azione militare è stato sperimentato nel caso dell’abbattimento dell’aereo da trasporto russo IL-76 avvenuto mediante il sistema Patriot, che può essere utilizzato sia contro bersagli aerodinamici, sia balistici. Le prime immagini elaborate dall’intelligence militare sono state consegnate alle brigate di combattimento dell’esercito ucraino alla fine di settembre 2023, e i dati di ricognizione satellitare erano necessari per registrare il momento del decollo, l’azimut, la traiettoria di volo, l’ora e i parametri dell’ingresso dell’aereo nella zona bersaglio. Poco più tardi, a gennaio 2024, la società ceca Compelson Labs, in accordo con apparati NATO riconducibili a politici DEM e NEOCON americani, ha consegnato all’Ucraina il software speciale MOBILedit Forensic, progettato per identificare vari campioni di armi, attrezzature militari e speciali in modalità automatica. Ovviamente si capisce che l’errore nell’identificazione dell’IL-76 (secondo il classificatore NATO) è stata una balla, anche perché le informazioni per non commettere l’errore dell’abbattimento dell’aereo erano note anche senza questo potentissimo sistema, ed è quindi evidente che si è trattato di una sperimentazione per testare l’abbattimento di un aereo.

Le infauste vicissitudine dell’aereo russo IL-76, ci fanno capire che lo scopo principale della NATO è stato proprio quello di mettere a punto nuove modalità tecnologiche di guerra in remoto, mostrando ai leader delle società politiche di tutto il Mondo, cosa gli apparati NATO sono in grado di fare senza sporcarsi troppo le mani. Ma il risvolto più inquietante delle applicazioni di queste tecnologie militari è il loro trasferimento in un contesto di Pace ‘democratica’. Alcuni uomini che si intendono di queste materie, mi hanno spiegato che MOBILedit Forensic integrato con il software Camera Ballistics può creare un’applicazione in grado di analizzare l’origine delle foto da qualsiasi fotocamera, utilizzando approcci scientifici complessi, in uno strumento all-in-one in grado di estrarre autonomamente tutti i dati da centinaia di milioni di telefoni smarthphone in funzione nelle mani di ignari cittadini, con pochi clic del mouse a cura di un operatore di una piattaforma dotata di questi due software. Peraltro si tratterebbe di uno strumento che potrebbe finire più o meno dolosamente,  nelle mani di hacker o organizzazioni terroristiche correlate alle benevolenze dei servizi occidentali, costituendo un problema per tutto il Mondo che aspirerebbe di poter essere libero.

In conclusione possiamo capire che la guerra di Quinta Generazione in corso in Ucraina ha un predominio di aspetti tecnologici che se diventassero diffusi a causa di un’estensione mondiale del conflitto, dispiegherebbero effetti distruttivi dell’Umanità.  La guerra è in corso e non deve articolarsi lateralmente, cioè tra grandi gruppi di nazioni in conflitto militare tra loro,  bensì dovrebbe anche estendersi ma continuando ad essere prevalentemente verticale, con un’élite di Davos che più cerca di sopraffare i popoli, e più viene sopraffatta dai suoi nemici, esponendo le verità nascoste a beneficio della maggiore comprensione dei popoli.
L’élite di Davos ha sempre prevaricato le nazioni e i popoli quando ha potuto farlo, e ora sta cercando di promuovere una dimensione di guerra mondiale per il fine di poter invadere le sovranità digitali delle nazioni e sequestrare il futuro di ogni essere umano, attuando un disegno di manipolazione e resa schiavitù sempre più esasperate grazie alle applicazioni tecnologiche di moderna concezione NATO.

Oggi ogni Nazione della Terra dovrebbe pensare alle potenziali minacce alla propria sovranità digitale quando per ignavia e mancanza di integrità, riceve con i tappeti rossi gli uomini di Microsoft, e magari utilizza software dell’azienda britannica Micro Focus, dell’azienda informatica ceca Compelson Labs, o di altre propaggini della degenerata NATO. Chiunque promuova attivamente soluzioni basate sulla concentrazione dei dati digitali di una nazione in Cloud, anche se interni alla propria sovranità nazionale, è uno sciocco servitori di piani malvagi che sta mettendo in pericolo il suo popolo. Discorso parallelo deve farsi per le presunte esigenze di sicurezza crittografica che le Banchi Centrali stanno cercando di imporre ai tessuti economici occidentali sulla spinta di WEF e apparati NATO, allo scopo di ostacolare la rivoluzione quantistica che nascerà dal nuovo Sistema finanziario che sarà in grado di emancipare l’Umanità dalla tirannia delle Banche Centrali e dei loro oscuri manovratori.

La lezione da trarre per evitare di trovarsi all’Inferno nelle mani di questi Diavoli del World Economic Forum, è ripercorrere pedissequamente la storia  dell’Ucraina degli ultimi 10 anni, facendo l’esatto contrario di quanto gli ucraini hanno fatto, purtroppo anche perché spinti sciaguratamente dai governi delle nazioni occidentali.

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