Come i vecchi signori feudali: Zuckerberg e Bill Gates, ecco gli investimenti “segreti” dei due miliardari al servizio della feccia criminale di Davos

La popolazione mondiale deve passare al consumo di carne sintetica farina di insetti, secondo l’agenda delle élite, un delirio “green” naturalmente sposato in pieno e promosso dall’Unione europea. Qualcosa, tuttavia, non quadra: forse è un orientamento che vale esclusivamente per noi comuni mortali, mentre i signori delle mega-corporation vanno in controtendenza. Infatti, se in passato ci siamo occupati degli strani investimenti di Bill Gates, il quale possiede terreni grandi come intere nazioni, ora tocca a Mark Zuckeberg. Il fondatore di Facebook, e poi di Meta, attualmente quinto uomo più ricco del mondo, ha appena pubblicato un post in cui spiega come abbia iniziato ad allevare bestiame nel suo Ko’olau Ranch di Kaukai, isola delle Hawaii. Il suo obiettivo è “di creare una delle carni bovine di più alta qualità al mondo. I bovini sono Wagyu e Angus e cresceranno mangiando farina di macadamia e bevendo birra che coltiviamo e produciamo qui al ranch. Vogliamo che l’intero processo sia locale e integrato verticalmente”. Insomma, carne di alto livello, potremmo dire, ovvero destinata a palati particolarmente esigenti e soprattutto disposti a spendere.

Solo carne pregiata (quella sintetica è per noi)

Come anticipato, tutto ciò collide clamorosamente con la vera e propria crociata contro gli allevamenti, demonizzati in nome del presunto cambiamento climatico. Il 20 giugno scorso, ad esempio davamo conto dell’ultima follia europea, ovvero la proposta di sopprimere almeno 200mila mucche per ridurre la Co2, idea malsana concepita e avanzata dal Ministero dell’Agricoltura irlandese per fare in modo che il Paese rispetti gli obiettivi climatici dell’Unione europea, in base ai quali Dublino dovrà ridurre del 30% le sue emissioni di Co2 entro il 2030. Tornando a Marc Zuckeberg, ecco su quali razze sta investendo: Waygu è un bovino di origine giapponese, caratterizzato da carni “marmorizzate” da grassi distribuiti all’interno delle masse muscolari, che le rendono tenere e saporite. Questi capi vengono inoltre alimentati con particolare attenzione e massaggiati con birra; la Aberdeen Angus, apprendiamo da il Giornale, è invece un bovino di origine scozzese, anche questo contraddistinto dalla marezzatura delle fibre muscolari, di estremo pregio. Le due carni hanno un costo di allevamento elevato e un prezzo di vendita proporzionato, tanto da essere accessibili solo alla fascia alto-spendente dei consumatori abituali, una percentuale davvero minima della popolazione mondiale.

Bill Gates, versione contadino

Un progetto, definito da Zuckerberg stesso “il più delizioso” tra i suoi, che prevede anche la partecipazione attiva delle figlie del famoso imprenditore: “ogni mucca mangia 5.000-10.000 libbre di cibo ogni anno, quindi si tratta di un sacco di acri di alberi di macadamia. Le mie figlie aiutano a piantare gli alberi di mac e si prendono cura dei nostri diversi animali. Siamo ancora all’inizio del viaggio ed è divertente migliorarlo ogni stagione”. Ma la domanda è: perché le persone più ricche del pianeta investono sull’agroalimentare tradizionale? Come anticipato, nel corso degli ultimi anni anche Bill Gates, fondatore di Microsoft e settimo uomo più ricco, ha contemporaneamente investito milioni di dollari per lo sviluppo della carne sintetica e acquistato, per 171 milioni di dollari, 14.500 acri di terreno agricolo nella parte meridionale di Washington, arrivando a possedere un totale di 268mila acri, divenendo il maggior agricoltore degli Stati Uniti, con l’equivalente di quasi 1.100 kilometri quadrati di terreno.

Feudalesimo 2.0

Nick Estes, docente presso il Dipartimento di studi americani dell’Università del New Mexico, sollecitato da The Guardian, ha sottolineato che già oggi l’1% delle aziende agricole del mondo controlla il 70% dei terreni agricoli del pianeta. Praticamente, un ritorno al sistema feudale. Quindi cibo sintetico, prodotto in laboratorio per non erodere le risorse naturali, per le popolazioni comuni, ma non per i ricchissimi, che potranno continuare a gustare carne di altissimo pregio. Eppure, “Penso che tutti i paesi ricchi dovrebbero passare alla carne sintetica al 100%”, affermava non molto tempo fa lo stesso Bill Gates: non vorremmo offendere nessuno, ma ci pare una schizofrenia evidente.

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