Bidella Napoli-Milano, ormai è tutto chiaro, spunta il documento del Ministero che la inchioda: tra lei ed i giornali hanno raccontato una marea di fandonie

Estratto da “Digital Journalism”, la newsletter di Francesco Oggiano

[…] Nei giorni scorsi mi sono imbattuto in un documento che credo possa fare un po’ di chiarezza su una notizia virale delle ultime settimane […]. Stando ai dati, la «Bidella pendolare» non avrebbe fatto la pendolare «tutte le mattine, compreso il sabato». E non farà più la pendolare per almeno i prossimi 7 mesi.

A quanto risulta da un documento ufficiale del Ministero dell’Istruzione che ho potuto consultare, dal 19 gennaio la collaboratrice scolastica si trova in «congedo per assistenza familiari con handicap in situazione di gravità», che durerà fino alla fine dell’anno scolastico, ovvero fino al 31 agosto 2023.

Il congedo è un periodo di assenza dal lavoro retribuito previsto dalla legge 104 del 1992. Una legge sacrosanta, che permette ai lavoratori dipendenti di potersi assentare dal lavoro per assistere familiari portatori di handicap […] È forse l’epilogo di una storia virale sui social che merita di essere ricostruita.

? Come diventa virale una storia

Il 17 gennaio il racconto: collaboratrice scolastica di Napoli fa la pendolare «tutti i giorni, sabato compreso» per andare a lavorare al Liceo Artistico Boccioni di Milano. La ragione: se si trasferisse al Nord, consumerebbe tutti i 1.165€ di stipendio «tra affitto, bollette e spesa». Facendo la pendolare: 400€.

La storia diventa virale. Scatena due istinti fortissimi e identitari dei social:

solidarietà, nei confronti della ragazza; indignazione, nei confronti del caro affitti.

presto, come tutte le storie virali, scatena un altro istinto: la curiosità.

C’è chi studia le tariffe ferroviarie: «I conti non tornano»; chi raccoglie voci dei colleghi: «Non viene mai»; e chi si abbandona a stereotipi razzisti e insulti social contro la collaboratrice, forse ritrovatasi improvvisamente in qualcosa più grande di lei.

La collaboratrice dà una nuova intervista per rispondere alle polemiche. Dice che da settembre a dicembre non ha «mai fatto assenze» (salvo «un congedo per accompagnare un parente a una visita medica»); che soltanto a dicembre, è rimasta parecchi giorni a casa in malattia per «una brutta bronchite»; e che a gennaio è «tornata regolarmente a scuola».

? Cosa dicono i dati

[…] Stando ai dati emersi, non sarebbe esatto dire che la collaboratrice scolastica sia andata ogni mattina a Milano, così come non sarebbe esatto dire che non ci sia mai andata se non per due giorni.  È stata supplente nei licei di Milano dal 2019. Ma fino al 2021 i licei sono stati prevalentemente in Didattica a distanza causa Covid.

Stando ai dati, nell’anno scolastico 2021/2022 ottiene una supplenza all’istituto Luigi Cadorna di Milano. Dopo circa un mese e mezzo di lavoro, ottiene un «congedo per assistenza a familiari con handicap», che inizia il 2 novembre 2021 e finisce il 31 agosto 2022. Niente più pendolarismo per quell’anno.

Nell’anno 2022/2023 le viene assegnata una sede provvisoria al Liceo artistico Boccioni di Milano, in attesa della conferma di ruolo.

Sempre a causa dei permessi, a settembre e ottobre non è presente a scuola quasi tutti i sabati e due lunedì. Da qui forse le testimonianze raccolte di personale Ata e studenti che dicevano di non averla sempre vista nell’istituto. Dopo aver ottenuto la conferma del ruolo il 5 novembre, si deve assentare per malattia per tutto il mese. Forse è una bronchite di cui ha parlato dopo le polemiche, anche se datava quella malattia nel mese di dicembre.

E così, dopo un rientro post-vacanze e la diffusione della notizia, il 19 gennaio prende il nuovo congedo per assistere familiari con handicap. È il congedo straordinario retribuito, che questa volta durerà fino alla fine dell’anno. Un congedo, ripeto, sacrosanto, tra i capisaldi di una società civile. Facendo due calcoli, su una novantina di giorni di scuola (dal 12 settembre al 19 gennaio), risulterebbe assente in circa una trentina.

? Cosa non torna

Tra i dati emersi dal documento e le ricostruzioni della vicenda ci sono forse un po’ di incongruenze.

Se nella storia la collaboratrice scolastica dice di essere «diventata di ruolo a settembre» a Milano, nel documento risulta essere diventata di ruolo il 5 novembre, ovvero dopo i due canonici mesi di prova.

Se nella storia dice di non aver «mai fatto assenze da settembre a dicembre» nel documento si vede come sia assente, legittimamente, quasi tutti i sabati di settembre e ottobre e quasi tutto il mese di novembre.

Se in un’intervista pubblicata il 19 gennaio diceva di essere «tornata regolarmente a scuola dopo le feste natalizie», nel documento risulta essere in congedo proprio dal 19 gennaio fino al 31 agosto 2023.

Fino alla fine dell’anno non percorrerà più la tratta Napoli-Milano per andare a scuola. E – qualora lo vorrà – potrà provare a chiedere il trasferimento in qualche scuola più vicina, essendo diventata di ruolo lo scorso novembre.

? Ecco perché tornano i conti?

Sono dettagli – che riporto dopo aver chiesto nei giorni scorsi alla protagonista se voleva replicare (ha scelto legittimamente di non farlo) – dettagli che forse rendono più complessa la storia e il dibattito polarizzato che ne è seguito. E che potrebbero suggerirci come i conti possano iniziare a tornare.

Un conto sono i costi per fare una tratta 200 giorni in un anno (tanti sono quelli più o meno previsti nei licei italiani). Un altro per farla qualche decina di volte. Un conto è la scelta di restare a Napoli per il caro affitti di Milano. Un altro – ipotizzo – la necessità di restare a Napoli per accudire un parente.  […]

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