Tesla stavolta l’Autopilota ha fatto un morto eccellente costringendo Elon Musk a calare le braghe accettando di patteggiare per risarcire i parenti

La morte di un ingegnere Apple a bordo di una Tesla (con Autopilot attivo): Musk sceglie il patteggiamento a un giorno dal processo

Walter Huang nel 2018 ĆØ morto in un incidente mentre l’Autopilot era attivo.Ā La societĆ , in un momento economico difficile, trova l’accordo per non andare a processo

di Stefano Guarrera per Corriere.it

Il giorno prima dell’inizio del processo, Tesla ha scelto il patteggiamento. I fatti che erano stati portati in tribunale risalgono al marzo del 2018, quandoĀ Walter Huang, un ingegnere di Apple, mentre percorreva la Route 101, unā€™autostrada della San Francisco Bay Area, a circa 110 chilometri all’ora,Ā era andato a sbattere sulle barriere di cemento a bordo della stradaĀ perdendo la vita.

La sua auto era una Tesla Model X e viaggiava con l’Autopilot attivato,Ā il software per la guida autonomaĀ sviluppato dalla stessa societĆ  e integrato su tutte le sue vetture. La decisione di non andare a giudizio, scegliendo un accordo preventivo, ĆØ in effetti stata una sorpresa: nel 2022 il Ceo Elon Musk era stato netto sul tema e in un post sull’allora Twitter aveva scritto:Ā  Ā«Non patteggeremo mai su un caso ingiusto contro di noi, anche se probabilmente dovessimo perdereĀ», comunicando la linea che lui e le sue aziende avrebbero tenuto nelle aule dei tribunali. Quanto deciso martedƬ 9 aprile dalla sua casa automobilistica sembra dunque rappresentare un cambio diĀ policy evidente.

Cosā€™ĆØ cambiato da allora? Tesla sta vivendo un periodo complesso, con la saturazione del mercato dei veicoli elettrici di lusso e la sempre piĆ¹ agguerrita concorrenza di quelli cinesi, compatti e spesso molto piĆ¹ economici, che stanno mettendo a dura prova le sue entrate. Da inizio anno la societĆ Ā ha persoĀ 274 miliardiĀ di dollari in borsa (un terzo del suo valore) con un calo delle vendite dellā€™8,5%. Neanche lā€™abbassamento dei prezzi dei veicoli ha impedito la perdita del primato di vendite contro laĀ cinese Byd. Tesla poi sembra, almeno al momento, aver rimandato lā€™uscita dellā€™Ā«utilitariaĀ»Ā Model 2Ā – un modello che era molto atteso dai consumatori cosƬ come dagli azionisti – concentrandosi invece sul lancio di un nuovo servizio inedito. Musk ha annunciato che i suoi primiĀ robotaxi, veicoli compatti e senza conducente,Ā saranno svelati lā€™8 agosto.

In questo contesto, un processo ad alto impatto mediatico come quello sulla morte di Huang sarebbe stato nocivo per lā€™azienda. Anche in caso di vittoria in tribunale: Ā«Potresti vincere in tribunale, ma perdere agli occhi dellā€™opinione pubblicaĀ», ha commentatoĀ Ed Walters, docente di legge sui veicoli autonomi alla Georgetown Law. La famiglia di Huang aveva fatto causa a Tesla, accusata diĀ negligenza e omicidio colposo. Nella denuncia, il pilota automatico era descritto comeĀ difettoso: secondo le indagini, avrebbe identificato erroneamente le linee delle corsie in autostrada, non rilevato il guardrail in cemento.Ā Questo ha portato a un’accelerazione della vettura, che invece avrebbe dovuto frenare. E all’incidente che ĆØ costato la vita a Huang.

C’ĆØ da aggiungere il dettaglio che il mancato riconoscimento delle linee da parte del software ĆØ stato causato dal fatto che queste eranoĀ Ā«sbiadite e quasi cancellateĀ», come riportato nei documenti depositati in tribunale.Ā Di contro c’ĆØ la difesa di Tesla: Huang aveva abusato dellā€™Autopilot perchĆ©Ā stava giocando ad un videogiocoĀ sul suo smartphone mentre era alla guida. L’Autopilot riponde alĀ livello 2Ā di automazione, ovvero l’Ā«hands offĀ» (via le mani) che permette al veicolo di prendere il controllo purchĆ© sotto la costante supervisione dell’essere umano. Non ĆØ permesso, dunque, distrarsi con altre attivitĆ , anche se il software per la guida autonoma ĆØ attivato.

Lā€™Autopilot di Tesla ĆØ stato collegato ad almenoĀ 19 decessiĀ e a piĆ¹ diĀ 700 incidentiĀ dal 2019,Ā secondo i datiĀ della National Highway Traffic Safety Administration. La stessa agenzia, lā€™anno scorso, aveva fattoĀ richiamare due milioni di automobiliĀ della casa di Musk dopo le critiche e i rischi di uso improprio dei conducenti.

I querelanti, nei processi intentati per questi incidenti, sostengono che ilĀ marketingĀ dellā€™aziendaĀ ingannerebbe i clienti, illudendoli di una guidaĀ piĆ¹ autonoma di quanto non sia. La posizione legale di Tesla, invece, ĆØ che devono essere i conducenti ad avere, anche durante il pilota automatico, il controllo dellā€™andatura. A ottobre una giuria californiana aveva dato ragione a Tesla ritenendo non difettosa la tecnologia di guida autonoma di un’auto coinvolta in un incidente mortale. Prima ancora, nel 2019, lā€™azienda aveva vinto in una causa sempre in California che la accusava di ā€œpercezioni errateā€ sulla funzione dellā€™Autopilot. Ma nonostante le vittorie giudiziarie, per molti esperti del settore, il software sarebbe comunqueĀ ingannevole, anche se sul sito web della casa automobilistica si specifica di rimanere sempreĀ vigili e con le mani sul volante.

Tesla intanto offre servizi ancora piĆ¹ avanzati di guida autonoma comeĀ lā€™Autopilot potenziatoĀ da 6.000 dollari, che permette lā€™automazione nei cambi di corsia, la ā€œnavigazioneā€ su rampe autostradali e il parcheggio autonomo, e ilĀ Full Self-DrivingĀ da 12.000, che implementa funzioni su strade cittadine come il riconoscimento della presenza di semafori.Ā Elon Musk promette da anni che entro il 2025 i veicoli circoleranno in piena autonomia. A centrare questo obiettivo, ci proveranno forse i robotaxi, che non usano la costosa tecnologia del radar laser per scansionare lā€™ambiente circostante, ma delle sempliciĀ telecamere. Nel frattempo, a Tesla, Ā«lā€™ultima cosa che vorrebbero ĆØ avere un processo che mostra tutti i problemi della guida autonomaĀ», ha detto lā€™analista di Guidehouse InsightsĀ Sam Abuelsamid.

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