Elly Schlein e la tentazione su Ilaria Salis che lascia tutti senza parole: la terrorista detenuta nelle galere ungheresi candidata alle prossime elezioni europee

Lorenzo De Cicco per la Repubblica – Estratti

Candidare Ilaria Salis col Pd. Non è detto che l’operazione vada in porto, ma se n’è discusso, al Nazareno. L’altro ieri, prima della segreteria sulle liste delle Europee, Elly Schlein ha convocato i fedelissimi. E in questa sede si è parlato di una possibile corsa per Bruxelles dell’insegnante antifascista, detenuta da un anno nell’Ungheria di Orbán.

Schlein non ne ha fatto cenno nella sede ufficiale, all’incontro dell’esecutivo del partito, forse per evitare spifferi. Ma, come confermano a Repubblica diverse fonti presenti alla riunione, ha affrontato l’argomento nel tavolo informale con gli esponenti più vicini, quelli della sua mozione. Al pre-vertice, in video-chat, si sono collegati in parecchi: membri della segreteria come Marco Furfaro, Igor Taruffi, Marco Sarracino, Alessandro Zan e Marina Sereni; la coordinatrice Marta Bonafoni e la vice-presidente del Pd, Chiara Gribaudo; i capigruppo Chiara Braga e Francesco Boccia.

Sono l’«E-Team» di Elly, come da chat di Whatsapp che prende il nome dal mitologico “A-Team”, il commando della serie tv americana anni ‘80, in cui la E sta ovviamente per Elly. A dirla tutta, anche nell’E-Team qualche perplessità c’è, sulla corsa di Salis. Sereni, vicina a Dario Franceschini, ha espresso dubbi.
Altri, come Zan, sono invece entusiasti per il forte peso simbolico della mossa. Sempre che l’interessata accetti, naturalmente, perché per ora la famiglia ha escluso un impegno politico diretto. Anche se lo scranno all’Eurocamera permetterebbe all’insegnante di avere l’immunità ed evitare la detenzione.

Schlein comunque non ha deciso, ancora. Ma ha chiesto ai colleghi di «valutare il tema». Più solida pare un’altra candidatura, quella di Ivan Pedretti, ex capo dei pensionati della Cgil. Finisse in lista, certificherebbe la ripresa dei rapporti tra il Pd e il sindacato rosso.

La giostra delle liste gira in modo forsennato, al Nazareno. Schlein è orientata a candidarsi, ma non da capolista in tutta Italia, per dare l’idea di una corsa «di servizio». I suoi in segreteria hanno prospettato allora la formula del “panino”, cioè 5 donne della società civile in cima all’elenco, nelle 5 circoscrizioni, con un esponente politico al numero 2 e la leader in terza piazza. Ma anche questo schema non ha convinto tutti.

È scettica, eufemismo, l’ala sinistra di Andrea Orlando, che ieri in Transatlantico malignava: «Mi auguro che ci sia anche qualche rappresentante dei ceti meno abbienti, qualche precario…».

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  1. Solito schema del disperato PD, chiunque sia contro la destra anche se violento e fuori dalla legge viene arruolato e premiato, anche se picchiatori che si muovono in ambito europeo sfruttando un loro credo estremo con violenza…….poi piangono e implorano aiuti e agevolazioni quando vengono presi e gidicati per le loro azioni.

  2. siamo veramente sull’orlo di un baratro, non si può più sentire ne vedere in che mani siamo finiti.
    Ci vuole un reset che faccia sparire dalla faccia della terra certi elementi, e purtroppo sono la maggioranza della popolazione.
    pIù sei una m—-a più ti reclutano, d’altronde se non fosse così non saremo in queste condizioni, le persone che hanno una certa dignità non vanno in politica a sporcarsi le mani e a fare i parassiti.

  3. L’UNICO modo che LORO avevano per far apparire la Meloni “migliore” dei suoi avversari, era quello di piazzare come sua antagonista e sfidante uno zero assoluto come la Elly.
    I mercenari dei centri-sociali serviranno al regime per guidare gl’immigrati nella prossima guerra civile, contro noi-Popolo.

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