La Rai ha rimosso il video del dottore che smaschera il sacro siero! Il sedicente servizio pubblico si autocensura per non interferire nel business criminale della dose autunnale

di Antonio Oliverio per Il Paragone

Da qualche settimana si è tornati a parlare del Covid-19, con i nostalgici in prima linea e i nuovi vaccini “aggiornati” in arrivo. Non se ne avvertiva la necessità, ma soprattutto non ci si capacita del fatto che, dopo tutto quello che si è appreso grazie ad alcune meritorie inchieste giornalistiche e grazie ai medici coraggiosi e non allineati – comunque sempre troppo pochi –, con una certa leggerezza si raccomandino le dosi di richiamo contro un virus declassato a “semplice influenza” dagli stessi che ora sono tornati alla carica e la grancassa mediatica ha ripreso a suonare. Deve essere arrivato il contrordine, evidentemente, anche se l’emergenza è stata dichiarata cessata persino dall’Oms lo scorso 5 maggio. Contestualmente è ripresa anche la censura, in questo caso addirittura una autocensura, delle voci più scomode. Ma andiamo con ordine. Fernando Lunedi, referente di un ambulatorio di Veroli, nel frusinate, era ospite del telegiornale regionale del Lazio su Rai Tre. Ad un certo punto il discorso è cascato sul cosiddetto Long Covid, che in realtà, come abbiamo scritto, sarebbe più corretto definire “Long Vax”. E Lunedi, dunque, sollecitato dal conduttore del Tgr Lazio, ha affermato: “Il Long Covid in un soggetto vaccinato ha una pertinenza maggiore”. E ancora: “Il vaccino può essere uno strumento che complica sicuramente l’infezione dal Long Covid”.

Esattamente qui scatta l’autocensura: dal sito della Rai è sparito il video relativo alla intervista. “Rilanciare dogmi, anziché ospitare opinioni”, secondo La Verità, che dà conto della vicenda, sembra essere la mission del Servizio pubblico, ed è in effetti una cosa inaccettabile. Inutile dire che il tutto non poteva non sortire un effetto boomerang. Grazie al clamoroso autogoal della Rai, lo stesso video dell’intervista, “salvato” da qualcuno, ha iniziato a viaggiare in Rete ed è divenuto “virale” (è proprio il caso di dirlo). Ve lo mostriamo anche noi. E, se non bastasse, il povero Lunedi ha dovuto persino abiurare, ridimensionandole, le proprie stesse dichiarazioni, come ai tempi dell’Inquisizione. Ha dapprima confermato di essersi “convintamente” vaccinato, ed ha poi dichiarato che il vaccino sia stato “determinante” nel contrasto al Covid e, infine – e non sappiamo quanto “convintamente” – ha sostenuto che il vaccino non peggiora in alcun modo il Long Covid. Nel video che vi mostriamo, però, diceva il contrario. Oggi, invece, parla di casi “largamente minoritari”. Un piccolo episodio assai emblematico del clima che gli oltranzisti del Covid che stanno provando e restaurare.

Alessandro Rico, nel suo articolo su La Verità, è poi tornato sulle fiale da smaltire. Anche noi, appena due giorni fa, abbiamo ripreso un articolo de La Stampa che quantificava in ben 2 miliardi di euro lo spreco derivante dalle dosi di vaccino inutilizzate sin dall’inizio di questa controversa pandemia, e noi stessi ci eravamo stupiti che uno dei giornali posseduti dagli Elkann, da subito in trincea nell’instaurare un clima di terrore negli ultimi tre anni, avesse usato toni altamente critici e polemici. Il motivo sarebbe, per il quotidiano diretto da Belpietro, il combinato tra due articoli: questo sugli sprechi, e un nuovo “bollettino allarmistico”, come ai vecchi tempi. Un trucco psicologico che non sfugge ai professionisti dell’informazione, per instaurare nuovamente la paura, il dubbio e l’ansia, in modo che la gente torni ad ascoltare gli “esperti” e a seguire i dogmi della “Scienza”.

Una campagna di marketing

In buona sostanza, ci troviamo di fronte a una campagna di marketing bella e buona per il nuovo vaccino, che in realtà è stato aggiornato in ragione della variante Kraken, a sua volta già surclassata da Eris e Pirola. Sarebbe bello, ora, conoscere il contenuto degli  Sms segreti tra Ursula von der Leyen e il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, su cui è calato il velo del silenzio. Frattanto, solo tra giugno e agosto, nell’hub di Pratica di Mare, sono scadute ben 16 milioni di dosi di vaccino.

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