Mattarella raccontano sia sbogottito dal successo delle tesi di Vannacci: la dimostrazione che chi vive nel Palazzo non ha minimamente idea di quali siano i reali problemi degli italiani. Bisogna azzerare totalmente l’intera classe politica

VANNACCI COMMENTA MATTARELLA: “LE SUE PAROLE SULLA DIVERSITÀ SONO UNA OVVIETÀ”

Estratto dell’articolo di www.repubblica.it

Secondo il generale Roberto Vannacci le parole di Sergio Matterella sono “una ovvietà”. Il militare, finito al centro delle polemiche per il suo libro dai contenuti razzisti e omofobi, commenta le parole del Presidente della Repubblica pronunciate al Meeting di Rimini.

“Concordo al mille per mille con quello che ha detto oggi il presidente Mattarella. Che esistano e debbano coesistere tutte le diversità di questo mondo è una ovvietà che Mattarella ha fatto benissimo a sottolineare”. Dal summit di Comunione e liberazione, il Capo dello Stato aveva parlato di “rispetto delle diversità” e della Costituzione nata per “per espellere l’odio”.

Il generale, dal canto suo, ribadisce le sue tesi, secondo cui – aggiunge – “non esiste un’omologazione cosmica mi rifiuto di pensare che siamo tutti uguali”.

[…] Vannacci alla domanda se – dopo la bufera di polemiche delle ultime settimane – fosse disposto ad andare a rapporto dal ministro della Difesa Crosetto, ha risposto: “Valuterò se andare a rapporto dal mio ministro e mi adeguo in maniera pedissequa a quello che lui ha detto. Mi allineo ed eseguo le disposizioni del ministro Crosetto, a lui mi lega un rapporto di onore e fedeltà che mi vede considerarlo con rispetto e disciplina”.

2 – LE FRASI SULLA CARTA. IL PRESIDENTE COLPITO DAI SOSTEGNI A VANNACCI

Estratto dell’articolo di Marzio Breda per il “Corriere della Sera”

Lo ha sbigottito il successo, e lo strepito fiancheggiatore, del pamphlet scritto dal generale Roberto Vannacci, in cui sono presi di mira gay, femministe e chi, magari con passaporto italiano, è di etnia o colore differente. Il mondo al contrario, s’intitola il bestseller. A lui dev’essere parso che davvero «al contrario», nel libro e in certe reazioni politiche, fossero interpretati invece i principi costituzionali.

Perciò Sergio Mattarella ha chiuso il caso, nel quale qualcuno cercava di coinvolgerlo, con un memorandum. Un intervento pedagogico, il suo, riassunto da una domanda inespressa: è possibile basare una società sul «diritto all’odio», invocato sulla scia delle polemiche?

Evidentemente no, replica il presidente, proponendo l’antidoto dell’«amicizia», della «fraternità», del «rispetto delle diversità» e delle «identità plurali», per «espellere l’odio come misura dei rapporti umani». […]

Insomma: non solo le tesi del militare non trovano legittimità nella Costituzione, dove si afferma che tutti sono uguali, ma colpisce che tanti — specie politici — vi si riconoscano, dimostrando così di voler ignorare la Carta sulla quale hanno giurato.

[…] un altro tema politico rovente, quello delle migrazioni, sul quale non è forse mai stato tanto esplicito. Da un lato rinnova le critiche all’inerzia dell’Europa (e così offre uno scudo al governo), dall’altro sollecita «ingressi regolari, sostenibili, senza muri e barriere, ma in numero adeguatamente ampio» (e qui forse mette in crisi i progetti di Palazzo Chigi).

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