“Finestre chiuse per tre giorni” Dengue, basta un solo caso sospetto per scatenare la fobia! L’allucinante decisione del comune di Busto Arsizio

Dal Sud America all’Italia: è sempre più emergenza Dengue. Nel varesotto, il Comune di Busto Arsizio ha disposto una maxi disinfestazione di tre giorni, dopo il caso sospetto di un residente segnalato dall’Agenzia di tutela della salute, con le autorità che invitano i residenti a tenere “le finestre chiuse“.

In Brasile la febbre tropicale ha superato la soglia dei due milioni di casi. Secondo i dati del ministero della Salute brasiliano, il Paese ha registrato 2.010.896 contagi nelle prime 11 settimane del 2024, mentre il numero dei decessi accertati supera i 600. Si tratta del dato più alto registrato dal 2000, quando si è iniziato a tenere traccia della febbre. Il precedente record risaliva al 2015, quando si erano registrati 1.688.688 casi. Secondo le stime stima il Brasile registrerà quest’anno 4,2 milioni di casi. Sempre secondo i dati disponibili, 682 persone sono morte per il virus, mentre altri 1.042 decessi sono oggetto di indagine.

“Considerato l’approssimarsi in Italia del periodo di maggior attività” della zanzara tigre “vettore potenzialmente competente per la trasmissione di virus Dengue oltre che di altri arbovirus”, il Ministero della Salute, con una circolare, invita le Regioni e le Province autonome “a predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi”. La richiesta, nello specifico, è di potenziare la sorveglianza contro la Dengue su tutto il territorio nazionale, implementando le bonifiche, formando il personale sanitario e dando indicazioni anche ai cittadini. Attenzione, secondo il documento firmato dal direttore della prevenzione, Francesco Vaia, anche alle donazioni di sangue e di organi, tessuti e cellule, per le quali si rinvia alle note e ai provvedimenti assunti ed emanati dal Centro Nazionale Sangue e dal Centro Nazionale Trapianti.

“Il ministero è pronto e fatto questa nuova circolare sulla Dengue. Abbiamo la massima attenzione, però per il momento siamo tranquilli. Certo, non abbassiamo la guardia su questo specifico aspetto. La pandemia c’è stata, probabilmente purtroppo ci sarà qualche altro evento pandemico, speriamo non a breve, afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci. La Dengue “è una malattia che inevitabilmente si sta endemizzando anche in Italia. Già lo scorso anno avevamo avuto 360 casi di Dengue, di cui 82 autoctoni, cioé di persone che non erano state in paesi endemici ma che avevano acquisito il virus direttamente in Italia. Ciò testimonia il fatto che questa è una malattia con la quale ci dovremo sempre di più confrontare”, spiega a LaPresse Massimo Andreoni, professore ordinario di Malattie Infettive Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico dalla Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali. L’Italia, infatti, “è un Paese che si sta sempre più tropicalizzando”. Anche se molto lontani dai numeri del Brasile, serve “mettere in atto misure di prevenzione e sorveglianza, come il contrasto alla diffusione delle zanzare e la diagnosi rapida dei casi, anche perché “la Dengue non è una malattia di poco conto ma ha una sua letalità e gravità”, avverte l’esperto.

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