Non ci voleva un genio per capire quanto fosse folle usare ambulanze a batteria: il progetto pilota miseramente fallito in Gran Bretagna

Le ambulanze elettriche fanno flop
I risultati del progetto pilota in Gran Bretagna sono piuttosto disastrosi

di Claudio Romiti per il blog di Nicola Porro

Quella che sta diventando una vera ossessione green non sta contagiando la sola Unione europea. Anche il Regno Unito, grande Paese che non ne fa piĆ¹ parte da tempo, sembra afflitto da questa sorta diĀ delirio autolesionistico. CiĆ² soprattutto considerando che, al di fuori del Vecchio Continente, alcuni tra i principali colossi economici del pianeta si infischiano altamente delle misure sempre piĆ¹ restrittive che stanno caratterizzando lā€™Europa, la quale tutta insieme, per la cronaca, produce appena lā€™8% delle emissioni di CO2.

Ebbene, grande fermento si ĆØ creato nel sistema sanitario britannico perĀ lā€™introduzione delle ambulanze a propulsione elettrica. A quanto parte, dopo aver sperimentato il progetto con 21 veicoli elettrici di supporto ai pazienti affetti da problemi mentali, si vorrebbe gradualmente elettrificare lā€™intero parco di ambulanze entro il 2040. La qual cosa sta giĆ  creando grande sconcerto tra gli operatori che si occupano dei casi dā€™emergenza, come riporta in un articolo molto critico ilĀ Daily Mail.

SecondoĀ The Telegraph,Ā i risultati del progetto pilota sono piuttosto disastrosi, in particolare sul piano della scarsissima autonomia dimostrata dai mezzi a zero emissioni i quali, rispetto a quelli tradizionali, che per fare il pieno impiegano pochi minuti, per poter percorrere appena 70 miglia necessitano di almeno 4 ore di ricarica. Tutto questo considerando che le stesse ambulanze arrivano a percorrere fino ad 800 miglia al giorno.

In soldoni,Ā i costi di questa ennesima rivoluzione green sono esorbitanti, anche i rapporto alla scarsa resa dei veicoli privi di motore a combustione. Basti dire che ognuno di questi mezzi ā€œpulitiā€ costa la bazzecola di 150mila sterline, ossia poco meno di 180mila euro. Senza poi contare la manutenzione degli stessi, la cui sostituzione delle batterie al lito, che in una ambulanza hanno una durata estremamente limitata, costa un occhio della testa.

Ovviamente le associazione dei paramedici sono ferocemente contrari al progetto. Quasi tutti i loro rappresentanti puntano il dito contro il responsabili del sistema sanitario nazionale, accusandoli di mettereĀ lā€™utopistico obiettivo delle zero emissioni al di sopra della sicurezza e della cura dei pazienti a rischio della vita. Dā€™altro canto, come spesso ci ha ricordato su queste pagine Nicola Porro durante la pandemia, allā€™inferno si finisce a piccoli passi, e sembra proprio che lā€™Europa green stia facendo di tutto per accelerare la discesa.

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