L’avesse fatto un comune mortale sarebbe in galera: eredità Agnelli, per la Procura i fratelli Elkann sarebbero proprietari dell’impero in maniera fittizia

1. STA SUCCEDENDO UN CASINO A TORINO. LA PROCURA SOSPETTA CHE LE QUOTE DI MARELLA SIANO STATE CEDUTE AI NIPOTI JOHN, LAPO E GINEVRA CON “OPACITA'” E “ATTI SIMULATI”
2. SECONDO I MAGISTRATI, AD OGGI NON E’ STATA ACQUISITA “PROVA DEL PAGAMENTO” DELLE QUOTE DELLA “DICEMBRE”, LA CASSAFORTE DI FAMIGLIA, TRA MARELLA E I TRE NIPOTI INDAGATI, “EMERGENDO ANCHE PROFILI DI APOCRIFIA DELLE FIRME DEI DOCUMENTI” – LA PARTITA TRA MARGHERITA AGNELLI E I TRE FIGLI SI GIOCA SULLA REALE RESIDENZA DI MARELLA (ITALIA O SVIZZERA) DA CUI DERIVEREBBE L’APPLICAZIONE DI DUE DIVERSE LEGGI EREDITARIE…

Estratto dell’articolo di Simona Lorenzetti e Massimiliano Nerozzi per www.corriere.it

Non è solo una questione semantica, «usufrutto» o «nuda proprietà», ma pure giuridica, con conseguente «diverso obbligo dichiarativo ai fini delle imposte».

Quelle che la Procura di Torino sospetta siano state evase, nell’ambito dell’inchiesta sull’eredità Agnelli e sulle presunte «dichiarazioni fraudolente» di Marella Caracciolo. È la chiave di lettura degli approfondimenti sulla «Dicembre», la cassaforte della famiglia. Nel decreto di sequestro si parla di «atti simulati» e di «opacità» e si richiama la necessità di acquisire cinque documenti che disegnano l’assetto della società semplice.

«DICEMBRE»

«La ricostruzione delle vicende che hanno interessato la “Dicembre” — si legge nell’atto — e in particolare la cessione di quote avvenute tra Marella Caracciolo e i nipoti odierni indagati (John, Ginevra e Lapo Elkann, ndr) paiono rivestire carattere di atti simulati, non essendo a oggi stata acquisita prova del pagamento del prezzo, ed emergendo anche profili di apocrifia delle firme dei documenti».

Per il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti a tali «anomalie» si aggiungerebbero quelle relative «al titolo giuridico di possesso delle quote in questione da parte di Marella».

Nel 2010 il commercialista Gianluca Ferrero (indagato), nell’ambito di un processo verbale di constatazione dell’Agenzia dell’Entrate, deposita per conto della moglie dell’Avvocato alcuni documenti che portano l’ente a concludere che si «può presumere… che il centro dei suoi interessi (di Marella Agnelli, ndr) economici non fosse in Italia, in quanto il principale asset del suo patrimonio personale situato in Italia — la partecipazione nella «Dicembre s.s» — era posseduto soltanto a titolo di nuda proprietà».

Dieci anni più tardi, stando ai documenti prodotti da Ferrero e dal nipote John Elkann in sede di iscrizione alla Camera di commercio torinese, il titolo giuridico sarebbe «usufrutto»: riferimento circoscritto «alle scritture non autenticate risalenti al 2004» che disegnerebbero l’assetto della «Dicembre», con la netta maggioranza delle quote a John.

«Dal suddetto titolo giuridico (usufrutto o nuda proprietà) deriva un diverso obbligo dichiarativo a fini delle imposte», sottolineano i pm. In sostanza, se Marella avesse mantenuto l’usufrutto delle quote avrebbe dovuto dichiarare in Italia i proventi, ai fini della tassazione. Il presupposto di questa presunta ulteriore evasione (tutta da accertare ovviamente) resta la residenza «fittizia» di Marella in Svizzera.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Meteo, inverno senza fine: la previsione drastica di Mario Giuliacci. In arrivo una nuova perturbazione per la prossima settimana. Avremo ancora pioggia e neve

Next Article

“Non hanno diminuito la mortalità, fu una scelta politica” Lockdown e infamate varie durante la pandemia: la vergognosa giravolta di Zuccavuota Bassetti

Related Posts