Febbre e vomito, Giulia morta a 8 anni dopo le dimissioni dall’ospedale. La rabbia dei genitori: “Vogliamo sapere cosa l’ha uccisa”

I genitori di Giulia Rosa Natale, la bimba di 8 anni di San Prisco deceduta lo scorso 7 febbraio all’ospedale di Caserta, vogliono fare luce sulla morte della loro piccola e per questo hanno presentato un esposto ai carabinieri e indirizzato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Un dolore incolmabile per la coppia che ora si domanda: “Di cosa è morta la nostra piccola? Si poteva fare di più per salvarla?”.  Domande alle quali la mamma e il papà della bambina, che per essere assistiti si sono rivolti a Studio3A, ora chiedono con forza una risposta da parte dell’autorità giudiziaria, confidando che possa presto riscontrare la denuncia querela che hanno presentato mercoledì 14 febbraio presso la stazione dei carabinieri del loro comune di residenza.

La piccola di San Prisco, un paese del Casertano, era stata portata da mamma e papà all’ospedale il 6 febbraio per una febbre altissima, che sfiorava i 40, con conati di vomito e anche uno svenimento. Nella struttura di Caserta, Giulia è stata sottoposta a tutti gli accertamenti – , prelievo del sangue, misurazione della pressione, esame cardiologico – e poco prima delle 11 del mattino è stata mandata a casa, nonostante le perplessità dei genitori che avrebbero preferito restasse ricoverata.

Durante la notte le condizioni della piccola sono peggiorate ulteriormente: piangeva disperata e lamentava dolori forti alle gambe, ghiacciate. Da lì la corsa in ospedale dopo lo è stato fornito anche l’ossigeno per aiutarla a respirare. I sanitari hanno deciso il trasferimento in ambulanza al più attrezzato ospedale Monaldi di Napoli ma alle 19.50 la piccola è morta per “miocardite, insufficienza cardiorespiratoria”.

“Siamo genitori e non vogliamo che quanto è accaduto a noi succeda ad altri bambini”, hanno detto ai militari, chiedendo che vengano disposte indagini per accertare, oltre all’esatta causa della morte della loro figlia, eventuali inadempienze, mancanze e omissioni da parte dei sanitari, attraverso l’acquisizione e il vaglio da parte dell’autorità giudiziaria di tutta la documentazione clinica relativa a entrambi gli accessi all’ospedale di Caserta nonché al successivo, breve ricovero al Monaldi.

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