di Antonio Oliverio per IlParagone
La psicosi indotta e il panico strumentalizzato sono due modi per definire l’emergenza pandemica che ha bloccato il mondo intero per due anni. E sono concetti che ritornano anche nella disamina di Maurizio Federico. Responsabile del Centro per la Salute globale presso l’Istituto Superiore di Sanità, Maurizio Federico è tornato sul tema dei vaccini a mRNA contro il Covid-19 e degli effetti collaterali in occasione della presentazione del libro Le tre vite di Lisa scritto assieme alla moglie Margherita Eichberg, moderata da Luca Greco, direttore de Il Giornale d’Italia. La Lisa del libro altri non è che la figlia, deceduta all’Ospedale Bambino Gesù appena 17enne, dopo 17 giorni di agonia per una rara malattia del sangue e a causa di una infusione di sangue incompatibile con un trapianto di midollo osseo. Una tragedia che, sostiene Federico, “si poteva evitare”. Il libro denuncia errori e omissioni del personale sanitario, e dunque ritorniamo all’emergenza Covid. Gli effetti avversi e i danni collaterali da vaccino “sono tanti e andrebbero studiati”, afferma Federico.
I danni collaterali della vaccinazione
Ancora nelle sue parole: “Sono stato ignorato sul discorso degli effetti collaterali. Siamo davanti ad una platea ampia di danneggiati, ma c’è sordità assoluta sugli studi e su come aiutare queste persone”. Vanno assolutamente valutati “gli effetti genotossici” della proteina Spike, nel breve periodo come “anche a medio-lungo termine”. Inoltre, ha detto sempre Maurizio Federico: “L’estrema rapidità con la quale sono state diffuse le diverse preparazioni vaccinali ora in uso ha impedito de facto una analisi accurata delle diverse possibili risposte a medio e lungo termine, per forza di cose ancora ignote considerando la assoluta innovatività su cui si basano i vaccini a mRNA”. Proprio l’estrema rapidità con cui sono stati prodotti e, soprattutto, commercializzati i vaccini ha impedito, argomenta il virologo, di analizzare a fondo le risposte a medio e lungo termine dell’organismo umano, anche in ragione della “innovatività su cui si basano i vaccini a mRNA”. Ne consegue che la famigerata Tachipirina e vigile attesa, oltre alla assenza delle autopsie, “hanno contribuito ai decessi”. Invece, “l’ibuprofrene andava bene: ci si poteva arrivare prima”. Naturalmente il discorso non può tacere la proteina Spike, la famigerata proteina contenuta nei vaccini a mRNA contro il Covid, ha effetti genotossici, anche nel lungo periodo, e nello specifico ha la capacità di danneggiare l’informazione genetica all’interno di una cellula causando mutazioni, nonché di intervenire sull’apparato cardiocircolatorio.
Il rischio oncologico
Come è facile intuire, alla luce di quanto appena scritto, la correlazione tra i numerosissimi casi “inspiegabili” di “malori improvvisi” e arresti cardiaci, in persone giovani e in salute, a seguito della vaccinazione, rappresenta una ipotesi assai verosimile. E circa l’inquietante rischio oncologico, di cui ci siamo occupati diverse volte nelle ultime settimane? Studi statunitensi hanno dimostrato che negli animali l’induzione da parte della Spike porta alla esacerbazione di tumori già formati, con aumento di metastasi. “Sarebbe, dunque, il caso di replicare gli studi per vedere se nell’uomo accada una cosa del genere”, dichiara pertanto Maurizio Federico.
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