Sanremo, sono finti anche i direttori d’orchestra! Il mitico Beppe Vessicchio svela l’ennesimo trucco che spiega la sua esclusione dal palco di Sanremo

di Silvio Prudentino per Chronist.it

“Quest’anno non ho lavorato per nessuno degli artisti che è stato invitato all’Ariston quindi è automatico che io non sia coinvolto nel festival”: Beppe Vessicchio non ci sarà al Festival di Sanremo 2024, è tagliato fuori dalla kermesse. Volto storico dell’evento, arrivato al suo 74esimo appuntamento, il famoso direttore d’orchestra ha dichiarato all’Agi che “la vita va avanti”. Già, perché se per molti questo è un fulmine a ciel sereno, per Beppe non è una notizia che stupisce. D’altronde, non molto tempo fa aveva ribadito di aver ormai chiuso con la Rai, anche se lui stesso aveva fatto serpeggiare la possibilità di un ritorno a Sanremo.

“È un gioco affettuoso che si è creato in rete e che poi tutti gli altri media hanno riverberato – quello del suo coinvolgimento al Festival -. Ci saranno altre carte in tavola, cose nuove, salterà fuori altro e… la vita va avanti”. Non è mancata poi una frecciatina alla nuova direzione d’orchestra. Non è un dito puntato contro, non si tratta neanche di un’accusa diretta. Il problema sta alla base e la colpa vera l’avrebbero i computer, rei di aver cambiato la musica e i suoi interpreti. “L’attuale scena discografica è cambiata, molto, rispetto ad una decina di anni fa. Anche quelle competenze alle quali una azienda del settore, oppure un artista, facevano riferimento per la scelta di un arrangiatore-direttore sono cambiate”.

Il Maestro, tagliato fuori, lancia frecciatine alla nuova direzione d’orchestra

Le figure professionali verrebbero meno, a vantaggio di un sistema automatizzato che permetterebbe a chiunque di poter diventare direttore d’orchestra. Eresia pensare ad una cosa simile sino a poco tempo fa. L’intervistatore ha chiesto se anche un comune cittadino sarebbe in grado di riproporre lo stesso spettacolo musicale: “Se il brano facesse uso di sequenza con relativo metronomo in cuffia le dico di sì”, replica sorprendentemente il Maestro. “Senza neanche chiederle se sa leggere la musica in generale o nel particolare quella che c’è scritta nella partitura sul leggio. Quella stessa musica che ovviamente i professori dell’orchestra devono e sanno leggere benissimo”.

In conclusione:

Le sequenze pre-registrate salvano la faccia a tutti… Forse al teatro dell’Opera, al Regio di Parma o all’Accademia di Santa Cecilia non sarebbe così ma è chiaro che quasi nessuno dei frequentatori del podio di Sanremo si avventurerebbe in quelle zone senza la sicurezza delle proprie capacità”.

Questa notizia non stupisce comunque, anche alla luce del fatto che pure l’anno scorso aveva partecipato solo in modo collaterale alla kermesse, prendendo parte al podcast di Muschio Selvaggio. “Sarò sincero: non sentirò la mancanza di dirigere al festival – dichiarava tempo addietro -. Quello di cui sentirò la mancanza è piuttosto il non poter stare lì e proprio in quella speciale settimana, in cui emerge la convivialità tra colleghi, sono favoriti gli incontri e gli scambi di opinioni”, concludeva il Maestro. Dunque, non è la manifestazione a mancargli, quando i rapporti personali. Ecco perché quel malinconico: “La vita va avanti”.

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