Elkann al Quirinale per dare ordini a Mattarella! L’erede Agnelli ricevuto con tutti gli onori non si capisce a quale titolo (o forse si)

DAGOREPORT di dagospia.com

E’ guerra aperta tra John Elkann e Giorgia Meloni. Lo scontro durissimo tra il gruppo automobilistico Stellantis e il governo Ducioni, che si è consumato sugli incentivi  per la produzione di auto elettriche e sulla tenuta occupazionale degli stabilimenti italiani, ormai è deflagrato.

Nei giorni scorsi, visto anche l’innalzamento della tensione con botta e risposta tra l’ad di Stellantis, il tosto portoghese Carlos Tavares, che ha minacciato la chiusura degli stabilimenti, e Giorgia Meloni che ha replicato da Tokyo (“L’amministratore delegato di una grande società sappia che gli incentivi di un governo non possono essere rivolti a un’azienda nello specifico”), l’entourage più fidato ha espresso la sua preoccupazione a di John Elkann.

I consiglieri dell’Ingegnere hanno evidenziato le ripercussioni negative di questa “guerra” con l’esecutivo post-fascista. Un primo colpo, ad esempio, si è registrato sui conti del gruppo Gedi, dopo il taglio della pubblicità operato dalle aziende partecipate di Stato per la linea editoriale anti-governativa sia di “Repubblica” che della “Stampa” .

Il consiglio che è arrivato alle orecchie di Yaki è stato quello di prendere in considerazione una de-escalation nella sfida a distanza con il governo. “Ingegnere”, gli hanno sussurrato, “ma ci conviene?”.

John Elkann è stato tranchant e ha mollato uno sganassone (simbolico) ai suoi pavidi consiglieri: “Si continua così, la linea non si cambia”. E poi si è attivato per mollare un calcione alla Ducetta, bypassandola, incontrando a Roma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il ministro dell’Economia Giorgetti.

Un segnale di ostilità inequivocabile: con te, cara Reginetta della Garbatella, dei piani di Stellantis per l’Italia non parlo. Un guanto di sfida senza precedenti lanciato da un imprenditore al capo del governo.

Infatti, Elkann non ha mai voluto incontrare “Io so’ Giorgia” da quando quest’ultima si è insediata a Palazzo Chigi (invece il nipote di Gianni Agnelli si mobilitò e venne a Roma per incontrare Mario Draghi…).

Elkann, nel suo tour sotto il Cupolone, non si è fatto mancare niente: ha incontrato anche l’ambasciatore Usa in Italia Jack Markell, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi e il Governatore di Bankitalia Fabio Panetta. Incontri ad altissimo livello, un giro dei “poteri forti”, che hanno mandato fuori di testa il “cerchio tragico” di Palazzo Chigi: da Fazzolari in giù, l’inner circle meloniano ha visto nella mossa romana di John Elkann (e ha visto bene, stavolta) un tentativo di scavalcare e delegittimare la premier, anche sbeffeggiandola con l’incontro con il Presidente della Repubblica.

Basta leggere l’Ansa: “Gli incontri, programmati da tempo, hanno offerto l’occasione per fare il punto sulle attività italiane del gruppo. Elkann ha ribadito l’impegno per realizzare i progetti industriali in atto e per le attività di comune interesse oggetto del tavolo al Mimit”. Ecco: Mattarella ed Elkann hanno parlato di Stellantis: ora immaginate il volto della Ducetta che si vede sfilare dal Quirinale ciò che considera di sua assoluta pertinenza. Peggio dei fuorionda di Giambruno.

Comunque, nella guerra a distanza tra Yaki e Giorgia chi rischia di uscire con le ossa rotte è l’Italia. Senza un piano industriale e una visione chiara del futuro dell’automotive, la concorrenza cinese delle auto elettriche a basso costo rischia di spazzare via molti posti di lavoro tra gli stabilimenti di Mirafiori, Pomigliano e Cassino.

Francia e Germania hanno elargito incentivi per le auto elettriche per difendere la produzione interna e rallentare l’aggressione dei propri mercati da parte delle aziende di Pechino. La Melona che farà? Farà chiudere Pomigliano e Cassino, così Elkann impara a non far cambiare la linea politica dei suoi giornali?

ELKANN A ROMA, VEDE MATTARELLA E GIORGETTI – HA RIBADITO L’IMPEGNO DI STELLANTIS IN ITALIA

 (ANSA) – E’ stata una giornata di incontri istituzionali a Roma per il presidente di Stellantis John Elkann, che – secondo quanto risulta all’ANSA – ha visto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, il capo dello Stato Sergio Mattarella, l’ambasciatore Usa in Italia Jack Markell, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi e il Governatore di Bankitalia Fabio Panetta.

Gli incontri, programmati da tempo, hanno offerto l’occasione per fare il punto sulle attività italiane del gruppo. Elkann ha ribadito l’impegno per realizzare i progetti industriali in atto e per le attività di comune interesse oggetto del tavolo al Mimit.

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