Ilaria Salis e il delirio di Mimmo Lucano, l’allevatore di clandestini a spese del contribuente che il duo Bonelli&Fratoianni ha candidato nella sua lista della feccia

Ilaria Salis, Mimmo Lucano gongola: “Una fuorilegge come me”

di Tommaso Montesano per Libero

Mimmo Lucano non sta più nella pelle. Alleanza Verdi Sinistra l’ha candidato al Parlamento europeo e lui, da «indipendente», ha accettato. In più, l’ex “sindaco dei migranti” vuole tornare a indossare la fascia tricolore del suo Comune, Riace, che ha già guidato dal 2004 al 3 ottobre 2018 prima che la bufera giudiziaria lo investisse. Ieri, poi, Mimmo era particolarmente su di giri perché a sostenere la sua corsa verso Strasburgo in qualità di capolista nella circoscrizione Sud sono arrivati in Calabria sia i leader della sua formazione politica – Nicola Fratoianni di Sinistra italiana e Angelo Bonelli di Europa verde- sia Roberto Salis, papà di Ilaria, in rappresentanza della figlia capolista nel Nord-Ovest.

Lo stato maggiore di AvS ha scelto Riace- nella fattispecie il “villaggio globale”, ovvero la zona del borgo in cui le decine di case abbandonate dai cittadini emigrati nel Nord Italia o all’estero sono state affittate, tramite un’associazione, alle famiglie rifugiate – per l’inizio del suo tour in Calabria che proseguirà a Vibo Valentia e Corigliano Rossano. Sarà per l’aria di casa, sarà per il «fatto che tutto sia arrivato in poco tempo» dopo la parziale vittoria giudiziaria (sul suo capo resta ancora una condanna a 1 anno e 6 mesi, con pena sospesa, per il reato di falso in atto pubblico), fatto sta che Lucano rivendica per sé e Salis il ruolo di «fuorilegge».

«UN’ANTIFASCISTA»  Tutto parte dalla candidatura di Ilaria – detenuta e sotto processso in Ungheria – con AvS. «Sono orgoglioso di lei, è un’antifascista che si batte per i diritti come me», dice Lucano. Eccoli, Mimmo&Ilaria.

«Due fuorilegge così…», gongola l’ex sindaco di Riace, «continuiamo il senso politico a difesa dei diritti. Alla fine chi è Ilaria Salis? Un’antifascista, come prevede la Costituzione, che si batte per gli ideali come me. È una combattente per la libertà. Anche il mio percorso è stato simile al suo». E gli ideali in comune sono quelli di «uguaglianza, umanità, rispetto dei diritti umani. È più forte di noi, non riusciamo a reprimere questo istinto». Non una parola sul processo in corso a Budapest a carico di Salis con relative accuse di lesioni aggravate: il focus, piuttosto, sono le «immagini arrivate per televisione, con le catene, un effetto impressionante».

Nella photo-opportunity dell’evento, Lucano siede tra Bonelli e Fratoianni, mentre Salis è alla sinistra del leader di Si. Il padre di Ilaria si limita a poche parole. Rimprovera ancora il governo italiano per la gestione del caso della figlia («ho visto pochi risultati per l’azione diplomatica che è stata messa in atto dalle autorità»), confessa tutta la sua ammirazione per Lucano («stringergli la mano è stato davvero un piacere») e delinea le visioni in lotta da qui alle elezioni: «Che Europa vogliamo? Un’Europa dei diritti e dell’inclusione sociale come quella vista a Riace o un’Europa in tuta mimetica come quella del militare che teneva mia figlia al guinzaglio in tribunale?».

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