tratto dal sito di Pro vita e famiglia
In Spagna, nel comune di Burriana – una cittadina di poco piĆ¹ di 34mila abitanti situato nella comunitĆ autonoma Valenciana – lāassessore alla Cultura (in quota Vox) con una decisione coraggiosa ha sancito lo stop alla presenza di libri a tema Lgbt presso la biblioteca comunale.
Ebbene, non solo si ĆØ alzato un polverone tra la comunitĆ arcobaleno locale, ma ĆØ intervenuta nientedimeno che lāUnione Europea che, con una vera e propria ingerenza degna da regime dittatoriale, ha minacciato procedure dāinfrazione.
La decisione sui libri a tema Lgbtqia+, nel dettaglio, ĆØ stata presa soprattutto per la sezione della biblioteca dedicata a bambini e giovani, con lo scopo – lodevole – di Ā«proteggere i minori da contenuti pornografici e scandalosiĀ». Lāiniziativa di un paese spagnolo ĆØ perĆ² addirittura arrivato fin alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, a cui ĆØ stata rivolta unāinterrogazione parlamentare firmata dalla deputata europea del gruppo dei Verdi/ALE, Diana Riba i Giner.
In particolare, nel suo intervento lāesponente spagnola ha chiesto di riferire sulla coerenza del provvedimento di censura alle norme UE dal momento che la Commissione riconosce, ai sensi del Trattato dellāUnione Europea,Ā che dotare i giovani e i bambini delle giuste conoscenze e competenze li aiuta a prendere decisioni informate riguardo al proprio corpo e a sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose, senza contareĀ le indicazioni contenute nella comunicazione dellāEsecutivo von der LeyenĀ a sostegno di Ā«progetti che utilizzano lāespressione culturale per contrastare la discriminazione, creare fiducia e la piena inclusione delle persone LGBTQI+Ā».
Titoli come “Le ragazze che avevano due papĆ ”, “Ragazze e ragazzi”, “Il grande libro delle famiglie” o “Kike e la Barbie” sono stati inseriti nella sezione per adulti.Ā
Albiol ha spiegato che prende questa decisione in conformitĆ con l’articolo 20 della Legge 4/2011, del 23 marzo, sulle Biblioteche della ComunitĆ Valenciana, poichĆ© Burriana ĆØ un comune di piĆ¹ di 25.000 abitanti e la normativa prevede che i libri con contenuti a sfondo sessuale la diversitĆ , il genere o lo sviluppo sessuale devono restare in una sezione specifica e non in spazi accessibili ai minori, come ĆØ stato fatto fino ad ora.
Il sindaco ha assicurato, secondo il comunicato Vox: “Ć nostro dovere tutelare i minori, i piĆ¹ vulnerabili, e tenerli lontani da libri con contenuti che potremmo classificare come pornografici e che non sono adatti alla loro etĆ ”.
Dubitiamo, perĆ², che libri di chiaro stampo gender e Lgbt siano davvero utili ad informare correttamente bambini e giovani e non siano, al contrario, altamente dannosi proprio per la loro educazione e la loro crescita psico-fisica. Ma evidentemente lāUnione Europea ĆØ troppo assoggettata ai diktat arcobaleno per prendere una posizione in linea con la tutela dei bambini e anzi, addirittura si muove per il caso che riguarda una cittĆ di abbina 34mila abitanti. Lo stesso commissario europeo Didier Reynders, infatti, rispondendo alla deputata spagnola, ha rincarato la dose e – anzichĆ© difendere la decisione dellāassessore alla cultura di Burriana – ha ribadito vergognosamente che Ā«la Commissione sostiene progetti che utilizzano lāespressione culturale per contrastare la discriminazione contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, non binarie, intersessuali e queer, in linea con la suaĀ Strategia per lāuguaglianza LGBTQI+Ā». Giusto, ovviamente, non discriminare nessuna persona per il proprio orientamento sessuale, ma prendere questa motivazione come scusa per spingere ai libri Lgbtqia+ per bambini ĆØ vergognoso e pericoloso, soprattutto se da parte dellāUnione Europea.
Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews