Autovelox, in questa provincia sono stati tutti abbattuti in pochi giorni: pare che nei dintorni di Rovigo siano stati tutti ‘disinnescati’ da ignoti cittadini perbene

ROVIGO – Ben sette autovelox sono stati tagliati nello spazio di sette mesi. La mano pare essere sempre quella. Ragion per cui è iniziata la caccia all’uomo, dotato di flessibile. La cronologia degli assalti è iniziata tra il 18 e il 19 maggio scorsi, a Bosaro, lungo la strada statale 16; quindi è stata la volta di Giacciano con Baruchella, sulla strada regionale 482, tra il 28 e il 29 maggio; quindi il ritorno a Bosaro, tra il 18 e il 19 luglio e il primo raid punitivo a Mazzorno Destro, frazione di Taglio di Po, sulla strada provinciale 46, in prossimità con via Marchi, nella notte tra il 5 il 6 agosto. Dopo una sosta di un paio di mesi, ecco il nuovo abbattimento, tra l’1 e il 2 novembre a Giacciano. Nel corso delle festività natalizie il “killer” dei velox è tornato a Taglio di Po, tra il 25 e il 26 dicembre e nella vicina Corbola, sulla regionale 495.

Di questi fatti se ne era discusso già nel consiglio provinciale di fine luglio, quando il presidente della Provincia, Enrico Ferrarese aveva parlato dello schema di convenzione tra Provincia e i Comuni interessati, per la destinazione dei proventi derivanti da infrazioni per il superamento dei limiti massimi di velocita’ (il 50% spettante alla Provincia). In quella circostanza, l’ex sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia aveva chiesto maggiore attenzione verso l’autovelox di Bosaro. All’epoca però si era arrivati “solo” a tre abbattimenti, che nei successivi cinque mesi sono più che raddoppiati. Al riguardo sono stati interpellati sia Ferrarese che Giovanni Rossi (sindaco di Badia Polesine, con delega ai lavori pubblici). Il primo ha preferito lasciar sbollire questo momento difficile, dichiarando che «sulla questione velox non ho voglia di dire niente, soprattutto perché non ho voglia di dare pubblicità e visibilità ulteriore a questi atti. Caso mai dirò la mia più avanti».

Sulla vicenda è intervenuta anche l’associazione nazionale dei consumatori e delle micro imprese, Altvelox. «Siamo davanti ad una vera e propria ribellione dei cittadini, verso quelle Amministrazioni locali che in nome della sicurezza stradale stanno abusando dei rilevatori elettronici delle velocità – dichiarano i responsabili della struttura -. Non siamo contro i rilevatori delle velocità, ma pretendiamo siano utilizzati nella legalità, quella stessa che si pretende dagli automobilisti. Affrontiamo la grave situazione di ribellione civile, che ovviamente condanniamo, ma di cui ne comprendiamo i motivi che la hanno fatta scaturire, ben conoscendo i modi con cui sono stati richiesti, autorizzati e installati, e vengono tutt’oggi utilizzati gli autovelox nella provincia di Rovigo. La nostra associazione sta seguendo numerosissimi automobilisti polesani per in quali abbiamo predisposto 200 ricorsi».

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  1. Il pretendere vengano usati con legalità, la stessa chiesta ai cittadini, è inutile. Lo sceriffo di Nottingham norma proprio per depredare i cittadini, quindi di legalità stiamo cianciando?

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