Saman, il padre assassino ha coraggio di frignare! Ha capito che prima o poi, gli altri detenuti gli spiegheranno che l’unica legge realmente funzionante è la loro

SAMAN: PAROLA ALLE DIFESE, IN GIORNATA ATTESA LA SENTENZA

(ANSA) – REGGIO EMILIA, 19 DIC – Si attende per il pomeriggio la sentenza del processo sulla morte di Saman Abbas, diciottenne uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 a Novellara e che proprio ieri avrebbe compiuto 21 anni. Per omicidio e soppressione di cadavere sono imputati davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia cinque familiari della vittima: il padre Shabbar Abbas, lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti detenuti e presenti e la madre Nazia Shaheen, latitante in Pakistan.

L’udienza ha preso il via in un’aula affollata da giornalisti e operatori, con le controrepliche delle difese. Al termine delle arringhe dovrebbe prendere la parola Shabbar Abbas, per dichiarazioni spontanee. Poi i giudici, presidente Cristina Beretti, se non ci saranno colpi di scena, entreranno in camera di consiglio. La Procura reggiana aveva chiesto condanne all’ergastolo per i genitori, 30 anni per gli altri.

SAMAN: IL PADRE, “IN CARCERE MI GUARDANO COME UN CANE”

(AGI) – Reggio Emilia, 19 dic. – Durante le sue lunghe dichiarazioni spontanee, ancora in corso, Shabbar Abbas ha detto che “in carcere mi guardano e pensano che sia un cane perche’ pensano che ho ammazzato mia figlia“. E ha accusato i giornalisti di avergli messo la “targhetta” dell’omicida.

IL PADRE DI SAMAN, CONTRO DI ME TANTE FALSITÀ

(ANSA) – REGGIO EMILIA, 19 DIC – “Ho sentito tante parole false. Non è vero che sono persona ricca, non è vero che sono una persona mafiosa. Non è vero che ho ammazzato una persona qua, una in Pakistan. Non è vero che sono andato a casa di Saqib (il fidanzato di Saman, Ndr) a minacciare. Anche questo è falso, come quelli che dicono ‘ha ammazzato la figlia ed è scappato via'”. Lo ha detto Shabbar Abbas, padre di Saman, in dichiarazioni spontanee nell’aula della Corte di assise di Reggio Emilia, parlando in italiano.

SAMAN: IL PADRE, “AVEVA ACCETTATO MATRIMONIO CON IL CUGINO

(AGI) – Reggio Emilia, 19 dic. “Saman disse di si’ al matrimonio col cugino, in famiglia erano tutti contenti perche’ era un bravo ragazzo. Non era un matrimonio combinato”. Lo ha detto Shabbar Abbas, padre di Saman, che sta rendendo dichiarazioni spontanee davanti alla Corte di Assise di Reggio Emilia prima che i giudici si ritirino in camera di consiglio per la sentenza.

IL PADRE DI SAMAN, ERA INTELLIGENTE MA DICEVA BUGIE

(ANSA) – REGGIO EMILIA, 19 DIC – “Saman era molto intelligente, forte, poi diceva anche bugie. Mia figlia ha detto bugie. Anche questo mi fa male”. Così Shabbar Abbas, padre di Saman, nelle dichiarazioni alla Corte di assise di Reggio Emilia. “Signori giudici, i genitori mai pensano male per i figli, anche io non ho mai pensato il male per mia figlia. Sempre le volevo bene, sempre ho lavorato in campagna, sotto le serre, mai sono andato a rubare”.

PADRE DI SAMAN PIANGE, ERA IL MIO CUORE NON L’HO UCCISA

(ANSA) – REGGIO EMILIA, 19 DIC – “Mai nella vita mia ho pensato di uccidere mia figlia. Neanche gli animali fanno queste cose. Signori giudici non ho mai pensato queste cose”. E’ scoppiato a piangere Shabbar Abbas, quando da alcuni minuti sta parlando ai giudici della Corte di assise di Reggio Emilia. “Era mio cuore, mio sangue, ho portato qua il mio cuore e il mio sangue. Non ammazzo figli, non sono un animale. Neanche da pensare”, ha aggiunto.

OMICIDIO SAMAN: PADRE, ‘CON SAQIB NON ERA AMORE’

(Adnkronos) ”Quello tra Saqib e mia figlia non era amore. Non era una bella cosa”. Lo ha detto nell’aula della Corte di Assise di Reggio Emilia Shabbar Abbas, padre di Saman, raccontando in aula la relazione della vittima con il ragazzo con il quale sognava di fuggire. ”Lui ha detto tante bugie – ha aggiunto – compresa quella che lo avrei minacciato. Ma io sono andato anche a incontrare i suoi genitori in Pakistan, per capire chi fossero. Ho detto loro che non andava bene che Saqib mettesse sui social le foto con Saman. Eravamo tutti arrabbiati”.

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