Ucraina, per Zelensky tira aria di colpo di stato! In poche ore non solo viene attaccato sia dal suo predecessore che dal sindaco di Kiev, ma i suoi padroni Usa hanno appena annunciato la fine dei loro finanziamenti

CASA BIANCA, FONDI PER L’UCRAINA FINIRANNO ENTRO FINE ANNO

(ANSA) – Gli Stati Uniti finiranno i fondi per aiutare l’Ucraina entro le fine dell’anno e se il Congresso non approverà nuovi aiuti il rischio è quello di mettere in ginocchio Kiev. E’ l’avvertimento lanciato dalla Casa Bianca in una lettera inviata ai leader del Congresso.

“Senza un’azione entro la fine dell’anno finiremo le risorse per le armi e le apparecchiature all’Ucraina”, ha scritto Shalanda Young, la direttrice del budget della Casa Bianca.

A Kiev si scannano fra loro: Poroshenko contro Zelensky

ESCALATION – L’ex leader ucraino fermato alla frontiera: “Voleva incontrare Orbàn” Lui: “Svolta autoritaria”. Il sindaco della capitale: “Volodymir paga i suoi errori

di Stefano Caselli per Il Fatto Quotidiano

Inemici del comandante in capo di Kiev Volodymyr Zelensky non sono più soltanto a Mosca o sul fronte orientale delle province occupate. Alla vigilia del secondo anniversario dell’aggressione russa, il presidente ucraino deve sentirsi accerchiato ormai anche in casa. E non solo tra le mura domestiche. Se infatti la moglie Olena Zelenska ha confidato in un podcast prodotto dall’Economist di non volere che il marito si candidi per un nuovo mandato in vista delle elezioni fissate in teoria a marzo (“Non voglio che sia presidente per il prossimo mandato o per i prossimi due mandati”) altri colpi sono arrivati ieri da due esponenti di rilevo del panorama politico ucraino: il sindaco di Kiev Vitali Klitschko e l’ex presidente (sconfitto proprio da Zelensky alle ultime elezioni del 2019 ma alleato in tempo di guerra) Petro Poroshenko.

Il primo, in un’intervista concessa al notiziario svizzero 20 Minuten trasmesso sia in Ucraina che in Russia ha attaccato senza mezzi termini il presidente in carica: “Le persone – ha detto – vedono chi è efficace e chi no. Le aspettative erano e sono tante, Zelensky sta pagando per gli errori commessi. La gente si chiede perché non fossimo meglio preparati per questa guerra. Perché Zelensky ha negato fino alla fine che si sarebbe arrivati a questo. C’erano troppe informazioni che non corrispondevano alla realtà – prosegue l’ex campione mondiale di boxe – Naturalmente possiamo mentire al nostro popolo e ai nostri partner, ma non si può farlo per sempre”.

Più grave – perché sembra in parte sovrapporsi a quanto rivelato nel Stati Uniti dal premio Pulitzer Seymour Hersh, secondo cui dalle parti di Kiev sarebbero pronti a sacrificare Zelensky pur di raggiungere un accordo con Mosca che ponga fine al conflitto – sembra essere il caso legato all’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, a cui, come riferito dal servizio di sicurezza ucraino, è stato negato il permesso di lasciare il Paese. Poroshenko è stato respinto alla frontiera nonostante avesse ricevuto dal Parlamento il permesso di lasciare l’Ucraina, dal momento che base alla legge marziale, gli uomini ucraini di età compresa tra i 18 e i 60 anni non possono espatriare senza un’autorizzazione speciale.

Il 58enne ex presidente, ha dichiarato di avere in programma incontri con il presidente della Camera degli Stati Uniti Mike Johnson e con il Parlamento polacco. Ma i funzionari della sicurezza ritengono che Poroshenko, che parla esplicitamente di “deriva autoritaria” avesse accettato di incontrare anche il presidente ungherese Viktor Orban, che in passato ha elogiato il presidente russo Vladimir Putin e si è rifiutato di sostenere l’adesione di Kiev all’Ue. In una dichiarazione sui social media, i servizi di sidcurezza ucraini hanno affermato che tali colloqui avrebbero reso Poroshenko uno “strumento nelle mani dei servizi russi”.

Per quanto riguarda la situazione sul campo, invece, l’opinione comune della quasi totalità della stampa internazionale è che le cose per l’Ucraina volgano al peggio. Il massacro scatenato nel febbraio 2022 dall’esercito russo (che ha appena aumentato i suoi effettivi di 170 mila persone) continua a mietere vittime ma è in una fase di stallo. La controffensiva ucraina è ufficialmente fallita e la nuova strategia suggerita dagli alleati e la “difesa fortificata”, meno costosa in termini di vite umane ma anche di armi e risorse nonché possibile nuovo confine dopo un’eventuale pace.

E certo non faranno sorridere Zelensky nemmeno le parole del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: “Dobbiamo essere preparati anche alle cattive notizie”.

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