“Operazione Draghi” Gianni Letta e il retroscena bomba: Meloni trema. Ha capito che stanno organizzando l’ennesimo trappolone per levarle di mano il governo

di Gabriele Angelini per IlParagone

Le ultime uscite pubbliche di Draghi sono state tutte all’insegna di finti attacchi all’Europa con propositi di rifondazione e riformulazione dell’Ue. Il che ha lasciato presagire a molti che l’ex premier si stesse mettendo in rampa di lancio per un ruolo di vertice nell’Unione dopo le elezioni. Invece ora un retroscena de Il Giornale d’Italia rivela un’altra prospettiva. Una prospettiva che vorrebbe Draghi di nuovo in campo in Italia e non in Europa e che ha a che fare con Gianni Letta. Uomo legato nell’immaginario comune a Silvio Berlusconi ma soprattutto legato alle alte sfere economico-finanziarie e del deep state del Belpaese. E’ per questo che le parole pronunciate da Gianni Letta contro il premierato voluto da Giorgia Meloni vanno lette nelle giusta maniera. Alcune fonti citate dal quotidiano rivelano che a palazzo Chigi sono convinti che “le riflessioni di Gianni Letta non nascono per caso e nascondono motivi ben più ampi che la sola riforma costituzionale”. Cioè?

L’uscita “inusuale” di Gianni Letta fa infatti il paio con quella altrettanto inusuale di Mario Draghi del giorno prima e servono entrambe a segnalare “il forte disagio di tutto un mondo di centrodestra (ma soprattutto della grande filiera anglo-americana) rispetto al governo Meloni”. Non è solo questione di premierato, dunque. La questione è assai più profonda. E qui Il Giornale d’Italia rivela: “Il punto vero è che si sta cercando di convincere Mario Draghi ad assumere un ruolo ‘politico’ in Italia (e lui ci sta pensando…) anziché un futuro incarico in Europa” e l’uscita di Gianni Letta fa parte proprio di questo disegno. “Nei palazzi del potere (quello vero, non quello della politica) si teme che il paese non possa reggere la ‘botta’ del rientro del patto di stabilità”.

Altri dettagli che non stanno più facendo dormire sonni tranquilli a Giorgia Meloni? Il debito pubblico che rischia di esplodere, il PIL fermo, i sindacati che scalpitano, Confindustria che non è affatto e, infine, i rapporti con il Quirinale ormai ai minimi termini. Ecco cosa vogliono dire le uscite di Gianni Letta e Mario Draghi.

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