Speranza e il Covid. Le scelte politiche non si processano
di Alessandro Sallusti per Il Giornale
I nostri lettori, soprattutto quelli che ci seguono da piĆ¹ tempo, sanno bene quanto ci stia poco simpatico Roberto Speranza, sciagurato ministro comunista della Salute durante l’emergenza Covid, prima di Conte e poi di Draghi. E sanno anche quanto questo Giornale abbia criticato le sue politiche in materia di contrasto alla pandemia. Nei suoi confronti quindi nessuna complicitĆ e nessuna benevolenza, ma ciĆ² detto troviamo corretto che la Procura di Roma abbia chiesto per lui, al Tribunale dei ministri, l’archiviazione da una lunga serie di accuse, tra cui anche quella per omicidio, a chiusura di un’inchiesta nata da esposti collettivi.
Lo troviamo corretto perchĆ© crediamo che le decisioni di un governo, di qualsiasi governo – amico o nemico che sia -, non debbano sottostare al giudizio della magistratura laddove non sia chiaro il dolo o la malafede. In altre parole, siamo perchĆ© la politica debba essere libera di prendere decisioni politiche e che queste debbano essere soggette solo al giudizio degli elettori, che se scontenti puniranno loro nell’urna i responsabili, come ĆØ infatti successo con Speranza, Conte e compagni vari.
PerchĆ© attenzione, se cosƬ non fosse, allora dovremmo sostenere che non sarebbe stato poi cosƬ sbagliato mandare a processo cosa che infatti non ĆØ avvenuta i vertici della Regione Lombardia per la gestione delle prime ore dell’emergenza Covid; che sarebbe giusto condannareĀ Matteo SalviniĀ per la decisione politica, condivisa e ratificata dal governo di allora, di bloccare l’ingresso ai porti italiani delle navi delle Ong (e che quindi l’attivista Carola Rackete bene ha fatto a forzare il blocco, speronando una motovedetta della Guardia di Finanza); dovremmo poi prepararci alla possibilitĆ cheĀ Giorgia Meloni, o qualcuno del suo governo, sia processata per la strage di Cutro, o un domani per la decisione di aprire un centro di accoglienza in Albania.
No, in assenza di dolo e colpa le decisioni politiche prese da un governo che gode di una maggioranza parlamentare sono sovrane e ingiudicabili in un’aula di tribunale. Altrimenti non saremmo in una Repubblica parlamentare, bensƬ giudiziaria. Cosa che in parte ĆØ giĆ , ed ĆØ esattamente ciĆ² che si sta cercando di arginare con una riforma della giustizia che chissĆ mai che un giorno o l’altro veda la luce.
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Sallusti ti sei bevuto il cervello, Speranza dovrebbe andare in galera avendo distrutto la vita a diecine di miglia di persone con le sue scelte politiche. Stesso trattamento andrebbe fatto per Conte e Draghi.