Omicidio di Giulia Cecchettin, Cruciani a muso duro contro la sorella Elena: “Non mi sento colpevole di un emerito ca***”

Hanno sollevato un polverone di polemiche le parole pronunciate da Elena Cecchettin dopo l’omicidio della sorella Giulia da parte del presunto assassino Filippo Turetta. Elena se l’è presa con la società patriarcale che favorirebbe a suo dire la cultura dello stupro. Dunque tutti gli uomini dovrebbero sentirsi colpevoli per quanto accaduto a Chiara Cecchettin. Una tesi che il conduttore de La ZanzaraGiuseppe Cruciani, respinge al mittente con una reazione furiosa e indignata.

Lo sfogo di Elena Cecchettin

“In questi giorni si è sentito parlare di Turetta e molte persone lo hanno additato come un mostro, come un malato. – questo lo sfogo di Elena Cecchettin in tv – Ma lui mostro non è, perché mostro è l’eccezione alla società, mostro è quello che esce dai canoni normali di quella che è la nostra società. Ma lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro”.

“Tutti gli uomini devono essere attenti, devono richiamare l’amico che fa catcalling ai passanti, devono richiamare il collega che controlla il telefono alla ragazza. – ha poi proseguito Elena Cecchettin – Dovete essere ostili a questi comportamenti che possono sembrare banalità ma sono il preludio del femminicidio. Il femminicidio non è un delitto passionale, il femminicidio è un delitto di potere, il femminicidio è un omicidio di stato. Perché lo stato non ci tutela e non ci protegge”.

La replica di Giuseppe Cruciani

“La vicenda è tragica ovviamente, ma ripetete con me: Io non mi sento colpevole, io non mi sento colpevole, io non mi sento colpevole, io in quanto uomo non mi sento colpevole!. Io non mi sento colpevole di un emerito cazzo! – questa invece la replica durissima di Giuseppe Cruciani – Qui l’unico colpevole è Filippo Turetta, non è né il patriarcato, né l’educazione sessuale che non c’è, né gli uomini in quanto tali. Il colpevole è uno stronzo assassino maledetto che dovrebbe stare in galera tutta la vita. Il vero problema è che in Italia c’è una marea di gente che ha ammazzato a coltellate, a pistolettate moglie e fidanzata ed oggi sono tutti liberi. Questo è il problema!”.

Estratto dell’articolo di Francesca Galici per www.ilgiornale.it

Quanto si sta osservando nel Paese in questi giorni che seguono l’omicidio di Giulia Cecchettin desta preoccupazione sotto diversi aspetti. Le femministe integraliste che puntano il dito contro il “patriarcato” italiano come responsabile della morte della ragazza, senza rendersi conto (e questa è una delle rilevanze più gravi) stanno deresponsabilizzando il vero colpevole di questo cruento omicidio, ovvero Filippo Turetta. […]

“Qui l’unico colpevole è Filippo Turetta, non è né il patriarcato, né l’educazione sessuale che non c’è, né gli uomini in quanto tali. Il colpevole è uno stronzo assassino maledetto che dovrebbe stare in galera tutta la vita”, ha detto Giuseppe Cruciani durante un intervento effettuato durante la trasmissione La Zanzara.

I modi sono quelli ben noti del conduttore radiofonico ma la sostanza è condivisibile nella misura in cui viene sottolineato che il reato di uno non può ricadere su tutti. Colpevolizzare tutti gli uomini bianchi e occidentali, come stanno facendo le femministe del nostro Paese guidate da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, è sbagliato al pari di incolpare ogni straniero per i reati che compiono alcuni di loro. Ma sembra esserci uno sbilanciamento in questa equazione dalle parti dei progressisti.

Quando la sorella di Giulia, il cui dolore dev’essere rispettato e compreso, dice che “gli uomini devono fare un mea culpa, anche chi non ha mai torto un capello” e che “tutti gli uomini devono stare attenti”, sbaglia. Come sbagliano gli uomini che chiedono scusa in nome di Filippo Turetta, perché anche questa, se si vuole seguire il flusso di pensiero del femminismo, che però pretende le scuse, è una sfumatura del patriarcato, di quel cameratismo maschile che vede gli uomini fare squadra e compattarsi, distribuendo le colpe di uno su tutti.

“La vicenda è tragica ovviamente, ma ripetete con me: ‘Io non mi sento colpevole, io non mi sento colpevole, io non mi sento colpevole, io in quanto uomo non mi sento colpevole!’. Io non mi sento colpevole di un emerito cazzo”, ha detto ancora Cruciani nel suo intervento.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
1 comment
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

"Una che considera Lucifero come la sua luce non si permetta di darmi lezioni" Parla l'unico consigliere regionale del Veneto che ha avuto le palle per spedire al mittente le idiozie della sorella della povera Giulia

Next Article

Filippo Turetta potrebbe evitare una condanna all’ergastolo: il giudice di Corte d'Appello spiega con esattezza come potrebbe sfangarla e tornare libero tra una decina di anni

Related Posts