“Questo quello che vuole la Lega” Matteo Salvini costretto a rispondere alla sorella di Giulia dopo l’ennesimo polverone basato sul nulla

Arriva la risposta di Matteo Salvini a Elena, sorella di Giulia Cecchettin che lo aveva attaccato, ma soprattutto a chi dalle opposizioni ha utilizzato e sta utilizzando il dramma della 22enne di Vigonovo uccisa dal fidanzato Filippo Turetta come arma di polemica politica.

Il cadavere della ragazza è stato ritrovato sabato mattina sul lago di Barcis, il fidanzato è stato arrestato questa mattina in Germania, dov’era fuggito. “Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita”, aveva scritto sui social in mattinata il leader della Lega. Quel “se” era ovviamente un simbolo istituzionale di garantismo, ma la sorella di Giulia comprensibilmente travolta dalla rabbia e dal dolore l’ha attaccato: “Ministro dei trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché di ‘buona famiglia’. Anche questa è violenza, violenza di Stato“.

Salvini si dunque sentito in dovere di spiegare le sue parole, per non dare adito a ulteriori polemiche: “Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili – di qualunque nazionalità, colore della pelle e stato sociale – castrazione chimica e galera. Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in Tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti“.

Un messaggio al centrosinistra, visto che gli eccessi verbali non sono stati quelli di Elena Cecchettin. A caldo, sabato, Laura Boldrini aveva affermato: “Un’altra volta, un’altra donna uccisa mentre chi potrebbe e dovrebbe si rifiuta di investire in prevenzione, mentre nella maggioranza c’è chi definisce l’educazione sessuale e all’affettività ‘una porcheria’, mentre ci prepariamo a un altro 25 novembre pieno di retorica”. Una proposta, quella della educazione sessuale nelle scuole, fatta ora a Elly Schlein, segretaria del Pd, alla premier Giorgia Meloni.

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