Spesa, in arrivo nel carrello del supermercato una stangata da 1.600 euro a famiglia: quali prodotti costeranno di più in inverno grazie all’ennesima crisi studiata a tavolino per demolire i cittadini europei

Quello del 2023 rischia di diventare un inverno particolarmente difficile per gli italiani. A sottolinearlo sono le ultime stime di Assoutenti, riportate dalla testata il Giornale, secondo le quali le famiglie potrebbero andare incontro a una stangata addirittura da 1.600 euro complessivi. Colpa, innanzitutto, del rincaro dei prodotti alimentari, aumentati del 10,7% rispetto allo scorso anno: una tendenza che, se confermata, porterebbe la spesa per cibi e bevande di una famiglia tipo a crescere da qui a fine anno di 205 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2022. In attesa di capire l’impatto delle mosse anti-inflazione del governo Meloni, a pesare potrebbero essere fattori come l’aumento dei carburanti, la crisi energetica e la guerra in Ucraina, oltre al conflitto in Medio Oriente.

Tra i balzi più rilevanti segnalati da Assoutenti, quello dell’olio di oliva e prodotti per la cui conservazione viene utilizzato, come il tonno. In aumento anche birra, prodotti realizzati con grano d’importazione e prodotti per l’infanzia. Più caro, per chi potrà permetterselo, anche andare al ristorante e consumare nei bar: in questo comparto, l’aggravio di spesa per famiglia sarà di circa 28 euro in più da qui a 4 mesi.

Secondo il Rapporto Coop 2023, in Italia i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche in due anni sono aumentati del 21,3%, con previsioni di crescita per il 2024 di un ulteriore 4%. Nei primi sei mesi del 2023 i rincari maggiori si sono registrati nei reparti pet care e freddo (+17%), seguiti da ortofrutta (+14%) e drogheria (+13,6%). A completare il quadro sono i dati diffusi da Altroconsumo, relativi ai prezzi di ottobre di 10 categorie di prodotti alimentari tra i beni ad alta frequenza di acquisto.
In calo rispetto a luglio olio di semi di girasole (-2.1%), zucchero (-1%) e banane (-1.1%), invariato il prezzo del latte a lunga conservazione. Aumentano ancora, invece, farina di grano tenero (+0.7%), passata di pomodoro (+1.1%), caffè in polvere (+2%) e soprattutto pasta (+3.8%) e olio extravergine di oliva (+5.4%). Alle stelle il prezzo delle zucchine (+17%) che però risente del “fattore stagionalità”.

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