Israele ha iniziato l’operazione finale contro Gaza: parlano di 150 obiettivi colpiti, ma omettono le vittime civili. L’Onu si conferma un’inutile baraccone

150 obiettivi colpiti e un comandante ucciso: il bilancio dei raid notturni

Sono circa 150 gli obiettivi sotterranei eliminati dai caccia israeliani nella notte tra ieri e oggi. A darne notizia è il portavoce dell’esercito di Israele nel suo briefing quotidiano. “Sono stati eliminati terroristi di Hamas e sono stati distrutti tunnel, zone di combattimento sotterranee e altre infrastrutture terroristiche sotterranee“, ha detto. Non risultano ancora vittime appartenenti alle Idf e, affermano il capo di stato maggiore Herzi Halevy e gli altri generali, gli attacchi sono stati coordinati dal cielo dal mare contro Gaza City e dintorni. Tra i terroristi rimasti uccisi ci sarebbe anche Asem Abu Rakaba, tra i capi delle “forze aeree” palestinesi che avrebbero guidato il blitz con i parapendii il 7 ottobre. Razzi sono stati lanciati invece da Hezbollah al confine con il libano. Israele ha risposto con i jet attaccando le infrastrutture dei guerriglieri libanesi.

La mappa dei tunnel distrutti

L’esercito israeliano ha mostrato una mappa che ritrarrebbe 5 tunnel usati da Hamas per il trasporto di armi e fuga in caso di attacchi e di trasferimento degli ostaggi. Si tratterebbe di una rete sotterranea, in alcuni punti lunga perfino tre km, a 12 metri di profondità: da North Gaza a Deir Al-Balah, un altro a Gaza e gli ultimi due a sud della Striscia, non lontano dal valico di Rafah. L’intelligence dello Stato di Israele avverte comunque che questi bunker potrebbero essere stati riempiti di esplosivo da usare contro i soldati israeliani.

Droni contro base Usa in Siria

Nuovo assalto con droni contro una base militare americana in Medio Oriente. Stavolta l’installazione finita sotto il tiro dei velivoli senza pilota è quella vicina al giacimento petrolifero di Al-Omar, nella Siria orientale. Lo riporta il canale arabo Al Mayadeen, che descrive anche forti esplosioni sentite nella base. Non ci sono dettagli su morti o feriti. Il gruppo della Resistenza Islamica dell’Iraq ha rivendicato: si tratta di alcuni miliziani sciiti in passato nemici dell’Isis.

Gaza, ok di Israele a più aiuti umanitari ma niente carburante

Israele ha deciso che, con il progredire delle operazioni di terra a Gaza, gli aiuti umanitari aumenteranno e potranno entrare nella Striscia molti camion carichi di cibo e medicine dopo ovviamente l’ispezione al valico di Rafah. Lo scrive il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. Israele insiste però sul divieto all’ingresso di carburante che, secondo il governo, consente ad Hamas di alimentare i generatori di corrente che pompano ossigeno nei tunnel.

L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la bozza di risoluzione presentata dalla Giordania a nome degli Stati arabi che si concentra sulla tregua a Gaza, garantendo l’ingresso degli aiuti e impedendo lo sfollamento forzato.

Onu approva risoluzione per tregua a Gaza. Israele, ‘un’infamia’

(ANSA) Il testo, che non ha valore vincolante, ha ottenuto 120 voti a favore, 14 contrari (tra cui gli Usa e Israele) e 45 astenuti (tra cui l’Italia).
“Oggi è un giorno che passerà alla storia nell’infamia, un giorno buio per l’Onu, che non ha più un briciolo di rilevanza o legittimità”, ha tuonato l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan.
Hamas ha accolto con favore la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu che chiede una “tregua umanitaria” nella Striscia chiedendone l’immediata attuazione e l’invio urgente di aiuti.
La risoluzione era stata ostacolata dagli Stati Uniti che avevano più volte segnalato che il testo della bozza non conteneva le parole “Hamas” e “ostaggi”.

Bocciato l’emendamento presentato dal Canada con il quale Ottawa voleva aggiungere al testo una condanna diretta dell’attacco dei miliziani.
Nonostante la maggioranza che si è espressa con 88 Paesi a favore, l’emendamento non è passato perché non ha raggiunto i due terzi dei sì.
Per motivi analoghi a quelli degli Usa, che hanno votato contro la risoluzione per la tregua, l’ Italia si è astenuta.
“Manca la condanna inequivocabile degli attacchi di Hamas a Israele, manca il riconoscimento del diritto di difendersi di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, e non menziona la richiesta del rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi del 7 ottobre”, ha detto l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente italiano all’Onu.

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