Marco Giusti per Dagospia
Se ne va la strepitosa Piper Laurie, 91 anni, capelli rossi occhi castani, grande presenza sullo schermo, tre volte candidata allāOscar, per āLo spacconeā di Robert Rossen con Paul Newman giocatore di biliardo, per āCarrie ā Lo sguardo di Satanaā di Brian De Palma dove ĆØ la mamma cattivissima dai terribili capelli rosso fuoco di Sissy Spacek e per āFigli di un dio minoreā di Randa Haines, primo film di una donna candidato agli Oscar. Ma il pubblico la amava soprattutto per aver preso parte a una serie di culto come āTwin Peaksā di David Lynch, ben 27 puntate.
Nata a Detroit nel 1932 come Rosetta Jacobs, si sposta ancora bambina a Los Angeles assieme alla famiglia per curare lāasma della sorella. A 16 anni la Universal la sceglie fra tante ragazzine che studiavano recitazione nelle scuole di Los Angeles, le cambiano il nome in Piper Laurie, che a lei, nelle interviste del tempo, sembra troppo simile a quello di Peter Lorre, le fanno un contratto di sette anni, 1000 dollari a settimana, e cosƬ fa il suo esordio a Hollywood giovanissima, nel 1950, come figlia di Ronald Reagan in āLouiseā, da noi āAmo Luisa disperatamenteā, diretto da Alexander Hall.
Eā lƬ, come ha rivelata nella sua autobiografia senza veli, che perde la verginitĆ , a 18 anni. A fargliela perdere, guarda un poā, ĆØ proprio il futuro presidente, Ronald Reagan, che aveva allora ben 39 anni. Decisi a sfruttarla il piĆ¹ possibile, i geni della Universal le fanno fare quattro-cinque film alla volta, mettendola a lavorare anche 18 ore di fila, la mandano in gira per lāAmerica, la portano in Corea dai soldati in guerra. Tra i suoi primi film alla Universal troviamo āIl lattaio bussa una voltaā di Charles Barton con Donald OāConnor, āFrancis alle corseā di Arthur Lubin, sempre con Donald OāConnor, ma soprattutto āIl principe ladroā, favolistico in Technicolor diretto da Rudolph MatĆ© dove per la prima volta fa coppia con Tony Curtis.
La Universal lanciĆ² Tony Curtis e Piper Laurie come una vera e propria coppia giovanile in Technicolor e li volle in altri tre film, tutti a colori ovviamente, āNon cāĆØ posto per lo sposoā di Douglas Sirk, āIl figlio di AlƬ Babaā di Kurt Neumann e āBolide rossoā di George Sherman. Alla brava ragazza dai capelli rossi di Detroit unƬ il fascino di Tony Curtis. I nomi, ricordava Piper Laurie al tempo, erano spesso storpiati.
Venivano fuori anche come āPiper Cub e Tony Martinā. Ma Piper Laurie fece coppia anche con altri belli del tempo, come Rock Hudson, in āIl capitalistaā di Douglas Sirk e āLa spada di Damascoā di Nathan Juran, o come Tyrone Power in āLāavventuriero della Louisianaā di Rudolph MatĆ© o Rory Calhoun in āAlba di fuocoā di George Sherman o Dana Andrews in āSegnali di fumoā di Jerry Hopper. I piccoli film della Universal fecero di Piper Laurie una sorta di ragazzina prezzemolino ma focosa che aveva la grinta necessaria per recitare da pari a pari con i belli del tempo non turbando troppo i sogni degli spettatori.
Non cambia molto i suoi ruoli passando alla RKO per il film in 3D āAgente federale X3ā di Louis King con Victor Mature. Alla fine del contratto, rompe con la Universal e con tutta Hollywood perchĆ© non riesce piĆ¹ a sopportare lo studio system e tutta questa massa assurda di film. āSe fosse rimasta a Hollywood mi sarei uccisaā, dirĆ , āo qualcuno lo avrebbe fatto per meā. Ha sempre sostenuto, inoltre, che non la vedevano neanche come una vera e propria attrice, ma come una proprietĆ . In unāintervista del 1957 si apre e dice che non ha amato nessuno dei film che ha fatto a Hollywood, non ha mai amato il suono del nome finto che le avevano dato, il fatto che sentisse che la gente rideva quando la menzionavano come attrice con quel nome. E sosteneva che il male di tutto era un contratto che aveva firmato quando era davvero troppo piccola per capire, solo 16 anniā¦ āLa Piper Laurie che lo studio aveva creato era completamente irreale, una creatura folle che faceva il bagno nel latte e mangiava fiori e posava da pin-up per i film con questi capelli rossi. Io non ho nessun rispetto per i film che ho fatto in quei sette anni. Non ho mai avuto una parte nĆ© realistica nĆ© credibileā.
A metĆ degli anni ā50, quindi, ripudia tutto quello che ha fatto prima e si rimette in gioco da attrice drammatica. Fa un poā di televisione e torna in un film dove finalmente recita, āQuattro donne aspettanoā diretto da Robert Wise, dove assieme a Jean Simmons, Joan Fontaine e Sandra Dee ĆØ una delle quattro ragazze neozelandesi che aspettano i mariti americani soldati in guerra. E uno ĆØ Paul Newman. Non ĆØ un capolavoro, ma ĆØ comunque un film accettabile diretto da un bravo regista di prestigio. Il suo vero, grande ritorno al cinema perĆ² ĆØ nel 1961 con āLo spacconeā di Robert Rossen dove torna a recitare con Paul Newman da co-protagonista in un ruolo, quello di Sarah Packard che le frutterĆ una nomination agli Oscar. Il film, malgrado le nove nomination, ne vinse solo due, uno per la fotografia e uno per la scenografia. Ma lanciĆ² come attori Paul Newman, che anche nei racconti di Piper Laurie, fino a quel momento, non credeva molto nelle proprie capacitĆ attoriali, e George C. Scott.
Pur lanciatissima, tra la prima nomination agli Oscar e la dimostrazione del fatto che fosse una vera attrice, per seguire la famiglia, il marito Joe Morgenstern e la figlia appena nata, Piper Laurie si allontanĆ² dal cinema per ben quindici anni, anche se accettĆ² una serie di film per la tv. Piccole cose. Per rivederla su grande schermo dobbiamo aspettare fino al 1976, quando Brian De Palma le offre in āCarrie ā Lo sguardo di Satanaā, il ruolo della sua vita, quello della terribile madre fanatica religiosa di Sissy Spacek. Qualcosa di memorabile che lasciĆ² davvero il segno. Anche perchĆ© il pubblico non si era certo scordato la massa di filmetti zuccherosi in Technicolor che la rossa Piper Laurie aveva recitato negli anni ā50 . E il suo ruolo in āCarrieā sembrĆ² a tutti la vera vendetta dellāattrice contro il mondo di Hollywood che lāaveva cosƬ malamente sfruttata da ragazzina.
Come mamma cattiva, pronta per lāhorror, Piper Laurie rientrĆ² alla grande nel mondo del cinema. āCarrieā fu un grande successo e dette il via a tutta una nuova serie di film dove ĆØ la famiglia a creare il vero orrore. La ritroviamo cosƬ in āRubyā di Curtis Harrington con Stuart Whitman, ma anche in film difficili, come āTim ā Un uomo da odiareā di Michael Pate con Mel Gibson giovane e bello in un ruolo da ritardato che tutti sfruttano e Piper Laurie scelta dal regista proprio dopo averla vista in āRubyā. Nella sua autobiografia, Piper Laurie racconta che lei e Mel Gibson, malgrado i 25 anni di differenza ebbero una storia sul set.
Negli anni successivi, soprattutto dopo la separazione dal marito nel 1982, fa tanta tv, serie e film tv. Fra i rari film la ricordiamo come zia Emma in āNel fantastico mondo di Ozā di Walter Murch, ma soprattutto in āFigli di un dio minoreā di Randa Haines con Marlee Matlin e William Hurt, che la porterĆ per la terza volta alla nomination allāOscar. Un film importante, anche perchĆ© fu il primo film diretto da una donna candidato al premio. Ma di tante nomination lāunico Oscar andĆ² alla giovane interprete sordomuta Marlee Matlin. Negli anni ā80 ritroviamo Piper Laurie in film come āAppuntamento con la morteā di Michael Winner con Peter Ustinov, ma anche in film piĆ¹ marginali e originali come āUn piccolo sognoā di Marc Rocco, āDeviazioniā di Armand Mastroianni. Ma sarĆ il personaggio di Catherine Martell nella serie di culto di David Lynch āTwin Peaksā a darle una status ancora maggiore.
Toccata da Lynch e De Palma, con un passato cosƬ assurdo di film in Technicolor girati a Hollywood e con ben tre nomination per film del tutto diversi, Piper Laurie passa gli ultimi trentāanni della sua carriera passando da un film allāaltro fino a pochissimi anni fa, lāultimo film ĆØ āCocaine ā La vera storia di White Boy Rickā di Yann Demange del 1018. E alterna produzioni maggiori, come āThe Crossing Guardā di Sean Penn con Jack Nicholson a horror italiani, come āTraumaā del maestro Dario Argento con Asia, da āI soldi degli altriā di Norman Jewison con Danny De Vito e Gregory Peck allo splatter āThe Facultyā di Robert Rodriguez, recita con il vecchio Ernest Borgnine in āLāalba di un vecchio giornoā di Greg Swartz e con Joseph Gordon-Levitt in āThis Is Hesherā di Spencer Susser. Senza scordare serie, partecipazioni. Il ruolo, negli ultimi film, era rigidamente quello della nonna.
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