Vannacci e la meravigliosa perculata ad Elly Schlein: lei pubblica una foto del generale con scritto “ignoralo”. Lui la sfotte così

di Fabio Rubini per Libero

La si pensi come si vuole, ma non si può certo dire che a Roberto Vannacci manchi il gusto della provocazione. Dopo la valanga di polemiche scaturite dalla sua intervista a La Stampa, il Pd se ne era uscito con un manifesto tafaziano col faccione del generale in primo piano coperto dalla scritta “ignoralo”. Non proprio un capolavoro di comunicazione. E lui, da consumato showman che ha fatto? Ha preso quell’immagine, l’ha fatta stampare su una maglietta che ha prontamente indossato e poi si è fatto fotografare: «Mi è sembrato carino rubargli il meme – ha spiegato – del resto Schlein vuol fare la sua campagna elettorale sfruttando il mio nome e io li aiuto in questo». Il risultato lo vedete qui a fianco. Un capolavoro comunicativo e una testimonianza del fatto che Roberto Vannacci tutto è fuorché uno sprovveduto. Ed è proprio per questo che in chiave elettorale da fastidio tanto alla sinistra quanto a pezzi del centrodestra.

L’altro fatto di giornata è l’idea lanciata dal militare a Lucca di far scrivere sulla scheda “Generale”. «Ci sto pensando, del resto cinque anni fa il grillino Giarrusso fece scrivere “Iena”…». Un modo per rispondere al “Giorgia” della Meloni? Possibile. Intanto i vertici della Lega sono tornati a prendere le difese del generale. A spendersi è stato soprattutto Salvini, che oggi alle 15 ha in programma il primo incontro pubblico con Vannacci a Roma, al Tempio di Adriano, per la presentazione di Controvento, l’Italia che non si arrende, il libro del leader leghista, già in ristampa visto il numero importante di prenotazioni. Salvini prima ha attaccato la sinistra: «Se candidano una ragazza detenuta con accuse pesantissime in un carcere straniero il riferimento è a Ilaria Salis, ndr -, non vedo perché un generale che ha combattuto con i suoi ragazzi in Libano, in Iraq, non si possa candidare. È una scelta di libertà». Il leader del Carroccio poi è tornato sulle polemiche per le frasi sulle classi separate per i disabili. Parole che per Salvini «sono state volutamente fraintese». Del resto se c’è un partito in Italia che ha sempre lottato per la disabilità quello è proprio la Lega che per prima ha voluto al governo (da Roma all’ultimo dei Comuni a guida leghista) il ministero – o l’assessorato- alla disabilità. «Noi abbiamo assunto 13mila insegnanti di sostegno, io penso occorra includere, ma per le disabilità gravissime non basta però un solo insegnante di sostegno. Quelle famiglie hanno bisogno di un aiuto in più».

Sul tema è intervenuto anche il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: «Inclusione e disabilità devono essere temi centrali. Ringrazio Matteo Salvini e la Lega che da sempre hanno a cuore queste tematiche e lo dimostra concretamente il fatto di avere istituito un ministero ad hoc per le disabilità, che è espressione della grande attenzione e della determinazione con cui ci impegniamo al servizio delle persone e delle famiglie». Locatelli ha poi ricordato come «con questo governo per la prima volta al mondo organizzeremo il G7 Inclusione e disabilità». Cambiando per un attimo tema, ieri Salvini ha anche commentato la scelta di non candidarsi alle Europee: «Ho 18 ore al giorno per occuparmi di un ministero che è di tutti gli italiani. Farò la mia campagna elettorale, ma non me la sentivo di farla da candidato». E i leader hanno deciso di scendere in campo «hanno fatto bene. Io ho la consapevolezza di aver creato una squadra con candidati forti». Tra questi ci sarà anche Claudio Borghi, che ieri ha annunciato che correrà per un seggio a Bruxelles e tirato le orecchie ai malpancisti interni: «Vannacci ha dato lustro all’Italia, quindi non comprendo le polemiche. Chi non è d’accordo può scegliere un altro candidato della Lega». Più chiaro ancora il vice di Salvini, Andrea Crippa: «Sono certo che tutti gli esponenti della Lega, dai ministri all’ultimo militante, facciano il massimo in campagna elettorale». Attenzione, però a non far passare il messaggio che «se vinciamo siamo tutti bravi e se perdiamo ha perso Salvini. Si vince e si perde tutti insieme. Ed è certo che le polemiche interne non aiutano…». Tornando a Vannacci, per lui si è aperta una diatriba anche a Firenze: la Lega ha lanciato l’idea di candidarlo al Consiglio comunale, ma Fdi ha messo il veto: «O in Europa o a Firenze». Pronta la replica del Carroccio: «Allora vale anche per Meloni, o a Palazzo Chigi o in lista per Bruxelles». Scaramucce.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Alberto aveva 32 anni e faceva l'infermiere. Domenica si è sentito male e, nonostante sia stato prontamente soccorso, ha perso la vita all'improvviso

Next Article

Giambruno e il gli 007 curiosoni, il mistero si ingrossa: i sospetti sono iniziati con lo strano furto della 500 che usava insieme a Giorgia Meloni

Related Posts