Supermercati, arriva la stangata “green” sugli alimenti. Meloni cerca di resistere, ma Bruxelles, come sempre, impone balzelli inutili per strozzare il popolo

Si era parlato a lungo, in passato, delle cosiddette tasse “etiche”, introdotte inizialmente dal secondo governo Conte nella legge di bilancio 2020 anche se poi, dopo vari rinvii, molte non erano mai entrate in vigore come la famigerata Sugar tax relativa alle bibite edulcorate. Discorso analogo per la Plastic tax, imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego, detti “MACSI”: la tassa potrebbe essere posticipata nuovamente dal governo Meloni, decidendo di fatto ancora una volta di non decidere. Norme che hanno acceso feroci discussioni ma sulle quali continua a insistere l’Unione europea, che vorrebbe vederle introdotte il prima possibile.

Stangata “green” sugli alimenti. Ecco quali costeranno di più

Ma quale sarebbe l’impatto di queste nuove tasse? Dato il potere edulcorante delle sostanze dolcificanti – molte delle quali, come abbiamo già scritto, risultano essere dannose o cancerogene – la sugar tax si concretizzerebbe in 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti o di 0,25 euro per chilo nel caso di quelli predisposti per l’utilizzo, previa diluizione, e interesserebbe una intera filiera: il fabbricante, il cedente, l’acquirente e l’importatore. La tassa sulla plastica ammonterebbe invece a 0,45 euro per ogni chilogrammo di prodotti. In merito alla Sugar tax, va ricordato che la Coca Cola, che vanta alcune fabbriche sparse sul territorio italiano, aveva minacciato la chiusura dello stabilimento di Catania, con il conseguente licenziamento di mille lavoratori.

È soprattutto sulla tassa sugli zuccheri che si è incentrata la polemica in questi tre anni. Il Riformista ha riportato la denuncia dell’Assobibe, l’associazione dei produttori di bevande analcoliche: “Nel primo biennio di applicazione le vendite di bevande analcoliche in Italia subirebbero un tracollo del 15,6%. Il gettito Iva calerebbe di 275 milioni di euro e cinquemila posti di lavoro sarebbero a rischio”. Non mancano, però, pareri di senso opposto. Per l’Organizzazione mondiale della sanità, ad esempio, le imposte sulle bevande zuccherate sono una delle misure più efficaci “per frenare la carie, l’obesità e il diabete di tipo 2″.

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