“Avete notato che non ne parlano più?” Ucraina, l’ennesima stoccata sacrosanta del professor Orsini alla torma di leccapiedi del sistema che per due anni hanno avallato la finta narrazione imposta dal Pentagono

dalla pagina Facebook di Alessandro Orsini

Ciò che Putin chiama “operazione militare speciale” dura molto non perché la Russia sia debole, ma perché è forte.
Molti stupidi, accecati dai complessi di superiorità occidentali, non l’hanno capito. I pochi che lo sanno tacciono per non essere aggrediti, ricattati e minacciati. Come avevo spiegato nel primo giorno di guerra, con il passare del tempo, l’esercito ucraino si sarebbe indebolito e quello russo rafforzato.
È esattamente quello che è accaduto.
La ragione per cui non sentite più parlare della guerra è perché le cose sono disastrose per gli ucraini. Putin ha appoggiato una zampa sulla faccia di Zelensky e adesso sta scavando fino all’osso tenendolo immobile in un angolo. Se Zelensky muove una mano, Putin gliela spezza; se muove una gamba, gliela tronca; se prova a mordere, gli spezza i denti.
Queste sono le conseguenze delle politiche criminali della NATO in Ucraina.
In un Paese con un’informazione libera, Draghi e Crosetto verrebbero bersagliati per avere esecrato la diplomazia e per avere creduto in quel famoso film di Hollywood secondo cui l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia sul campo agevolmente. In nome di questa narrazione, sorretta dal 99% degli analisti, dei politici e dei conduttori radiofonici italiani, sono stati strappati contratti di lavoro ed è stata scatenata una vergognosa caccia al “putiniano”, cioè, una caccia a chi, usando la logica dell’indagine scientifico-sociale, diceva la verità per servire gli interessi dell’Italia contro la propaganda della Casa Bianca.
In nome di questa narrazione, tutti, in Italia, sono stati ricattati e minacciati come in un regime.
Oggi, come avevo previsto, l’Ucraina è un Paese morto.
L’Ucraina è già mutilata. L’Ucraina è già smembrata. Non occorre attendere la fine della guerra per scorgere il cadavere. Il problema non è capire quali territori l’Ucraina riconquisterà, ma quali nuovi territori perderà.
Il sistema dell’informazione in Italia è completamente corrotto e funziona esattamente come nelle dittature. L’informazione in Italia sulla politica internazionale è controllata dal potere politico come in Corea del Nord o in Iran.

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