E’ MORTO L’ABATE EMERITO DI MONTECASSINO
Estratto dell’articolo di Aldo Simoni per il Corriere della Sera
Un’improvvisa crisi cardiaca ha stroncato l’abate emerito di Montecassino, don Pietro Vittorelli. Inutile ogni tentativo di soccorso. Quando sono arrivati i sanitari del 118 era ormai troppo tardi. Aveva 61 anni e si trovava nel suo appartamento romano dove spesso si tratteneva, prima di ritornare a Cassino. Era stato nominato 191esimo successore di San Benedetto il 25 ottobre del 2007 da papa Ratzinger che, due anni dopo, andò a far visita al celebre monastero benedettino.
L’inchiesta sull’8 per mille
Il nome di Vittorelli è legato allo scandalo che investì l’abbazia dopo che la Guardia di Finanza, nel 2015, avviò un’indagine sull’uso dei fondi dell’8 per mille. Finirono sott’inchiesta sia lui che il fratello Massimo, per riciclaggio e appropriazione indebita. In altre parole la Finanza ipotizzò che dom Pietro si era appropriato di 588mila euro destinati, invece, alle opere caritatevoli della diocesi di Montecassino. Soldi che provenivano, appunto, dalle donazioni dell’8 per mille. Quei soldi – secondo l’accusa – erano stati invece utilizzati dall’allora abate per viaggi all’estero, soggiorni in alberghi di lusso e cene in locali esclusivi.
(…)
La rinuncia
Quest’inchiesta ha segnato profondamente il percorso pastorale dell’ex abate che fece un passo indietro e, il 12 giugno del 2013, papa Francesco accettò la sua rinuncia (per motivi di salute) alla guida della celebre abbazia.
L’amicizia con Marrazzo
Non a caso nel 2009 l’allora governatore del Lazio, Piero Marrazzo, dopo un fitto scambio di telefonate con il suo amico abate, andò in ritiro sul colle di Montecassino a seguito dello scandalo che lo travolse per le sue amicizie trans. «Quest’uomo – disse allora dom Pietro Vittorelli – sta compiendo un delicatissimo iter da cui nascerà una persona nuova». E lì, immerso nel silenzio dell’abbazia, Marrazzo rimase per diverse settimane. Un percorso di recupero in cui l’allora abate gli fu sempre vicino. «Piero ha bisogno di riflettere, di ritrovare se stesso», spiegò il suo legale l’avvocato Luca Petrucci, motivando la decisione del governatore di ritirarsi con i monaci benedettini. E anche in questo percorso, dom Pietro dimostrò come fossero profonde le sue amicizie con i potenti dell’epoca.
TUTTE LE PASSIONI DELL’ABATE: ”VADO IN CERCA DI CAZZI. TRE GIORNI DI PARADISO A BERLINO, POI AL CALDO. LA VITA È TIRANNA E PUTTANA…È PER QUESTO CHE FACCIO TUTTO QUELLO CHE MI PARE”
Alberto Dandolo per Dagospia
Ma quale ecstasy! Al mitologico abate Pietro Vittorelli, noto come Marco Venturi all’universo gayo de’ noantri, piaceva tutto lo scibile delle sostanze chimiche illegali. Le sue vere passioni? Il crack e il GHB (meglio nota come droga dello stupro). Quando invece era troppo eccitato e aveva voglia di rilassarsi il baldo “Pietro-Marco” non disdegnava anche qualche bella riga di chetamina (anestetico per cavalli).
Chi vi scrive sta in realtà svelando il “segreto di Pulcinella”: ci sono infatti migliaia di nostri connazionali gay (alcuni anche assai noti) che l’ex abate lo conoscono molto bene e che con lui hanno condiviso notti al limite del collasso.
Ed a un certo punto è finito per “collassare” proprio il corpicino di Pietruccio! Eh sì…lui andava dicendo in giro che aveva avuto l’ ictus (che gli aveva compromesso la mobilità della parte sinistra del corpo) a causa dello stress da lavoro. Lui diceva ai suoi amanti che era un noto primario e che si era sentito male proprio in ospedale!
Subito dopo il malanno il prelato andò a fare riabilitazione in una lussuosa clinica svizzera. Ma spesso e volentieri durante i fine settimana “fuggiva” a Milano dove, si dice, affittasse in nero e per brevi periodi una casa in zona Stazione Centrale ove organizzava festini a base di droga e sesso. Festini che duravano anche tre giorni e tre notti di fila.
Gli incontri venivano organizzati attraverso la chat gay grinder e se c’era bisogno anche del supporto di qualche escort il buon abate non si scoraggiava e li andava a cercare sui siti specializzati, tipo pianetaescort o planetromeo. In uno di questi festini il baldo Pietro nonostante non potesse muovere a causa dell’ictus metà corpo, si dice fosse solito pagare un ragazzotto dai capelli biondi solo per farsi mantenere la bottiglia contenente ammoniaca e dalla quale si fumava il crack.
Ma la calvinista Svizzera all’ex abate non piacque tanto ( chissà perché) e si trasferì a Padova, dove aveva ovviamente più facile accesso a piaceri e sollazzi di ogni tipo.
Quando era nell’Urbe gli incontri avvenivano invece nella sua casa sulla Casilina, un trilocale un po’ vecchiotto e non ristrutturato. Ambiente spartano e minimal…anche se in frigo oltre a un ingente quantitativo di vodka non mancavano mai boccettini di popper di prima scelta.
Ma il cuore del nostro “eroe” vi confessiamo che ha anche battuto per un bel ragazzo alto, baffuto e prestante che lavora in una notissima azienda della capitale. Ebbene si!!! Pietruccio Vittorelli a un certo punto ha trovato pure il tempo di innamorarsi.
I due si vedevano clandestinamente e sporadicamente, perché il ragazzotto era fidanzato (con un uomo) da tanti anni e il loro rapporto naufragò durante una calda notte d’estate davanti a una bella striscia di coca. I due litigarono furentemente e Vittorelli cacciò il suo amato di casa in malo modo accusandolo di avergli rubato del denaro.
I due poi hanno in questi ultimi mesi ripreso a sentirsi. L’ultimo messaggio di un paio di settimane fa in cui l’ex abate scriveva che si sarebbe trasferito a Londra per motivi di studio per un paio di mesi.
In una conversazione privata tra i due di poco tempo fa Vittorelli scriveva: “Sono a Berlino a una festa da paura…è questo il Paradiso…poi me ne vado al caldo a cercà cazzi…la vita è tiranna e puttana…è per questo che faccio tutto quello che mi pare!”.
Ps: Chi è il noto stilista napoletano (ora un po’ decaduto) che vive a Roma che ha passato più di una estate in Costiera Amalfitana con l’abate? Ah saperlo…
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