Medio Oriente, Renzi: “Un colpo al disgelo con Bin Salman, servirà tempo per tornare al dialogo”
L’ex premier: «Adesso in Europa gli estremisti islamici rialzeranno al testa, serve l’esercito comune»
Matteo Renzi conosce il Medio Oriente, non solo per il suo passato da presidente del Consiglio, ma anche per la collaborazione con l’Arabia Saudita, che tanto polemiche ha generato. Il leader di Italia Viva dice alla “Stampa” che anche l’Europa può giocare un ruolo per superare la crisi, “ma non deve fare solo da spettatrice degli orrori”. L’attacco di sabato è “una svolta terribile e non solo per il Medio Oriente. Abituati al chiacchiericcio rasoterra della nostra politica non ci rendiamo conto che dopo l’invasione russa in Ucraina sono saltati equilibri decennali. Focolai pericolosi nei Balcani, violenze sugli armeni in Nagorno Karabakh, colpi di Stato in Africa, tensioni nel Mar Cinese. L’anarchia regna sovrana, senza l’iniziativa diplomatica delle istituzioni internazionali che brillano per la loro assenza. La violenza terrorista di Hamas non è solo un disastro per il Medioriente ma rischia di essere la goccia che fa traboccare un vaso già colmo di odio”. È concreto lo scenario di un allargamento del conflitto, per esempio all’Iran: “Non c’è dubbio che l’azione di Hamas sia stata sostenuta da Teheran. Non credo che questo provocherà un conflitto diretto Israele-Iran ma costringerà la comunità civile internazionale a rivedere rapporti con il regime iraniano”. Israele è più debole di quanto si pensasse: “Farsi sorprendere in questo modo così devastante pone Israele in una condizione di debolezza inedita almeno da mezzo secolo”.
Renzi conosce bene l’Arabia Saudita e crede che abbia influito la nuova stagione dei rapporti tra Israele e Riad: “Certamente. Tutti sappiamo che era imminente la storica pace di Abramo tra sauditi e israeliani. Ormai è chiaro a tutti come la stagione modernizzatrice che Bin Salman ha lanciato in Arabia Saudita sia una delle più rilevanti novità degli ultimi anni. È per questo che gli estremisti hanno colpito proprio adesso. I leader riformisti arabi dovranno ora gestire con intelligenza il ritorno mediatico che Hamas, Hezbollah e Jihadisti hanno voluto creare con la diffusione dei video che indignano il mondo occidentale ma esaltano i seminatori di odio, soprattutto in alcuni”. “Bin Salman – conclude Renzi – è un leader giovane: sarà comunque lui l’uomo che stabilirà le storiche relazioni diplomatiche tra Riad e Israele e tra Riad e il Vaticano. Ma dopo quello che è successo, e che sta per succedere a Gaza, tutti i leader arabi avranno bisogno di molto più tempo per evitare troppi scossoni interni. E non sarà facile nemmeno in Europa bloccare il tentativo degli estremisti di rialzare la testa”.
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