Terribile incidente stradale, muore l’ex campione della serie A russa: stava probabilmente disputando una gara clandestina

Un terribile incidente è costato la vita ad un calciatore russo che si era appena ritirato. La vittima è Aleksandr Karakin. Le indagini e il racconto dei testimoni hanno fatto emergere dei dettagli terribili. Dietro questo incidente ci sarebbero delle gare clandestine. Grande commozione nello sport russo per la scomparsa del calciatore di soli 32 anni. Aleksandr Karakin era un ex difensore che ha giocato in alcuni dei più famosi club del campionato come Spartak e Dinamo Mosca, oltre al Khimki. Dopo qualche infortunio aveva deciso di ritirarsi in anticipo rispetto alle aspettative. Secondo i media russi, quando è morto, Karakin stava partecipando ad una gara notturna clandestina di velocità. La sua auto ha urtato contro un guard rail in autostrada e si è ribaltata diverse volte.

QUI IL VIDEO CHOC

Le immagini delle condizioni dell’auto sono davvero terribili. La vettura è completamente distrutta, a confermare la velocità e la violenza dell’impatto. “È successo letteralmente a 30 metri da me, stavo guidando ad una velocità di 100 km/h. La Nissan passava su un tratto di strada bagnato, e andava ad una velocità molto alta, probabilmente di più di 140 km/h. In primo luogo, l’autista ha colpito il parabrezza e, poiché non indossava la cintura di sicurezza, è volato contro la portiera del passeggero destro e l’ha letteralmente sfondata” ha raccontato una fonte al portale russo MK. Uno dei testimoni è stato tra i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente per soccorrere la vittima, recuperando il suo telefonino per chiamare gli amici dopo l’ambulanza. “L’amico dell’autista è corso su e ha trovato una cintura, e con il suo aiuto hanno tirato la gamba della vittima e gli hanno messo un laccio emostatico. Poco dopo sono arrivati ​​gli altri automobilisti . Per i primi dieci minuti il ​​motore dell’auto è stato acceso e siamo riusciti a spegnerlo rimuovendo l’ugello in modo che l’auto non esplodesse” ha raccontato ancora la fonte.

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